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La cassa integrazione nel Lodigiano

| Scritto da Redazione
La cassa integrazione nel Lodigiano

La cassa integrazione nasconde in parte il calo del numero di occupati perché congela situazioni esistenti, evitando licenziamenti e comunque li rinvia nel tempo. Non v’è debbio che nel 2010 e nella prima parte del 2011 gli avviamenti al lavoro nel lodigiano abbiano subito una frenata, anche perché le imprese meno colpite dalla crisi hanno sospeso o ritardato decisioni di ampliamento o di rinnovo dei contratti a termine. Qualche debole segnale che fa ben sperare tuttavia non manca, sia pure a livello di alleggerimento del ricorso alla Cassa integrazione, anche se non si hanno ancora riscontri statistici di effetti positivi.

Proprio la cassa integrazione, dopo avere ritardato la visibilità della crisi potrebbe (il condizionale è d’obbligo) ritardare anche la visibilità dei segnali di cambiamento. L’Indagine Congiunturale condotta da Unioncamere Lombardia e Confindustria Lombardia, alla quale collabora anche l’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Lodi, ha evidenziato anche nel III trimestre 2011 saldi dell’occupazione negativi per tutti i comparti, ad eccezione che per il settore distributivo. Dall’indagine si deduce che a Lodi, come peraltro nelle altre province lombarde, rimangono ancora presenti gli effetti della crisi: nel territorio peggiorano i saldi occupazionali e aumenta la mobilità, a fronte però di una forte riduzione del ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni.

In una nota trimestrale l’IRS (Istituto per la Ricerca Sociale) redatta per conto di Unioncamere Lombardia e CCIAA lombarde, rileva che i dati di cassa integrazione relativi al terzo trimestre 2011 hanno evidenziato un ridimensionamento del ricorso alla CIG con una riduzione tendenziale dei provvedimenti autorizzati nel lodigiano del 59,6 rispetto al -28,6% lombardo, soprattutto in riferimento ai provvedimenti straordinari che si riducono su base annua di oltre il 70%, la contrazione più elevata registrata a livello lombardo.

Nel III trimestre 2011 le ore CIG complessivamente autorizzate nel Lodigiano sono quindi state 520mila di cui 142mila a carattere ordinario (pari al 27,3% dei provvedimenti approvati): 106mila a carattere straordinario (20,4%) e 272mila in deroga (52,3%).

Tra i settori che più hanno fatto ricorso alla CIG diminuisce il numero dei provvedimenti autorizzati nel meccanico mentre sono in aumento nel chimico e nel terziario.

Tra gennaio e settembre 2011, i lavoratori in situazioni di crisi (CIGO+CIGS+CIGD+Mobilità) pesano per il 2,2% dell’occupazione dipendente, in diminuzione rispetto al 2,7% dei primi nove mesi del 2010 e in linea con il valore registrato nei 2009.

Tuttavia Lodi e Cremona sono le province lombarde in cui si registra un aumento tendenziale del ricorso alla mobilità, con 789 approvati alle liste tra gennaio e settembre 2011 (+4% su base annua).

I dati disponibili sulle Comunicazioni Obbligatorie ( relativi al I semestre 2011), presentano un aumento delle cessazioni più marcato di quello degli avviamenti, pari rispettivamente al 13% e al 6,2%, con un saldo dei movimenti sostanzialmente nullo. Il tasso di avviamento sull’occupazione complessiva è pari al 12,9% (rispetto il 17,1% regionale).

Camera di Commercio di Lodi-Ufficio Stampa – rif. ALDO CASERINI

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