Sabato, 04 maggio 2024 - ore 00.40

LA COSTITUZIONE AMBIENTALISTA

| Scritto da Redazione
LA  COSTITUZIONE  AMBIENTALISTA

La tutela del lavoro e l’utilità sociale dell’economia sono, per la Costituzione, alcuni dei baluardi della democrazia e della libertà.
Ma oggi è più importante che mai parlare e difenderne i contenuti sia come cittadini che come giuristi, perché sono sentiti distanti anni luce dalle problematiche quotidiane: lavoro, ambiente, innovazione, salute, cultura………
Scorrendo velocemente ogni articolo della nostra bistrattata Carta Costituzionale, ci balza all’occhio come ognuno abbia acquisito una ricaduta sempre più visibile nella vita quotidiana di tutti noi.
Lavoro, Istruzione, Salute, Ambiente, Cultura, Ricerca Scientifica, Giustizia, Economia, Politica……sono tutti strettamente intrecciati e discendenti da principi e valori raccolti nella prima parte della Carta, pronti ad essere applicati e sostenuti con una decisione che negli anni passati è stata a lungo nell’ombra, soprattutto per quanto riguarda le tematiche ambientali.
Per questo i contenuti della Costituzione sono da sempre la nostra guida ed ogni suo articolo ci riguarda da vicino.
Prendiamo ad esempio la proposta di legge per la difesa dei suoli agricoli, che contiene l’intento di arginarne il consumo che sta devastando l’intera Penisola.
Questo è un tema di grande rilevanza Costituzionale: difendere i suoli agricoli vuol dire sia tutelare il paesaggio sia proteggere e promuovere la produzione di cibo (come dice Carlo Petrini). E tutelare l’ambiente è un valore primario costituzionalmente protetto dalla convergenza dell’art. 9 (tutela del paesaggio) e dall’art. 32 (tutela della salute “come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività”).
La fusione di paesaggio e patrimonio culturale ha nell’uso agrario dei suoli il suo punto d’incontro e il rispetto dell’ambiente è la fonte primaria della nostra salute, promuovendo l’enorme potenziale economico dell’agricoltura di qualità nel rispetto del diritto al lavoro (art. 4 Cost.).
Per questo motivo Luigi Einaudi riteneva che “…la lotta contro la distruzione del suolo italiano sarà dura e lunga, forse secolare. Ma è il massimo compito di oggi se si vuole salvare il suolo in cui vivono gli italiani”.
Tuttavia la nostra Costituzione mostra vistosi deficit e ritardi nella diffusione di una cultura che   rispetti la natura, con riferimenti alla sua dignità e alla conseguente etica di responsabilità verso il mondo naturale.
Proviamo un momento a pensare come nella cultura americana i riferimenti alla “questione ambientale” compaiano con tutta l’autorevolezza scientifica sin dagli anni ’60, dal Presidente John Kennedy o dal giovanissimo Al Gore, o nel 1962 con Rachel Carson, che ci allertava sui temibili effetti dei pesticidi con il suo libro “Primavera silenziosa”,  per non parlare della profondità del  pensiero filosofico/scientifico che in Germania vide nascere le classi dirigenti dei movimenti verdi.
Ed è proprio dietro la pressione di un filone culturale eccezionale che nel giro di pochi anni sorgeranno l’era dell’ecologia e ella bioetica,  per arrivare all’istituzione della “Giornata mondiale della Terra”  ed oggi a Barack Obama.
Invece in Italia i temi ambientalisti arrivano solo nel 1976 sulla spinta della paura con il disastro di Severo: è a partire da lì che si costituiscono movimento quali il WWF, Italia Nostra e Legambiente, sebbene agli inizi si muovano ancora in modo elitario.
In Italia manca ancora oggi la formazione di un esteso fronte culturale,  di classi dirigenti adeguate, di un nuovo blocco socio-culturale che sia all’altezza delle nuove sensibilità e di un ceto politico che sappia uscire dall’attuale arretratezza culturale ed etica.
Questo è il motivo per cui si sente sempre più la necessità che ad interpretare questo percorso sia chiamata una persona della sensibilità e dei valori di Adriano Olivetti.

Stefano  Volante
Presidente di Communitas2002
Cittadini per l’Etica nella Politica
direzione@communitas2002.it

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