Nei giorni scorsi il Consiglio europeo ha approvato il “Pacchetto clima” che l’UE presenterà alla prossima COP21 (Conferenza delle parti) che si riunirà per la 21 volta a Parigi il prossimo anno per la riduzione dei gas serra. Di fatto è lo stesso documento scritto un anno fa: entro il 2030 riduzione del 40% delle emissioni di CO2 rispetto ai livelli del 1999, crescita almeno fino al 27% sia della quota di energia pulita che dell'efficienza energetica. Contro questo impegno si schierò il fronte ambientalista perché ritenuto del tutto insufficiente per limitare a 2 C° l’aumento di temperatura entro il 2030.
Il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, aveva infatti dichiarato: «per contenere il surriscaldamento sotto i 2 gradi ed evitare la catastrofe climatica, l’Unione europea deve impegnarsi a ridurre almeno del 55% le emissioni interne entro il 2030 e contemporaneamente portare ad uno sviluppo del 45% delle energie rinnovabili e ad un taglio del consumo di energia del 40% per portare avanti una reale transizione verso un sistema energetico a zero emissioni di carbonio».
Il dilemma del nostro tempo è come crescere economicamente senza produrre gas serra. L’energia è il motore della crescita economica che, a sua volta, è l’asse portante di questo modello economico-sociale. Ma questa energia, oggi prodotta per quasi l’81% dalla combustione delle fonti fossili, in questi ultimi 200 anni ha portato il seguente ritmo di crescita della CO2 nell’atmosfera: 1800 = 280 ppm, 1959 = 316 ppm (+13%, meno dello 0,01%/anno), 1999 = 368 ppm (+16%, + 0,03%/anno), 2011 = 390 ppm (+6%, + 0,09%/anno), 2014 = 400 ppm (+ 2,6%, + 0,34%/anno). Un’accelerazione del processo disperante, se si pensa che il limite di concentrazione della CO2 che consenta ancora una capacità di governo delle conseguenze è fissato dagli esperti alle 450 ppm.
Gli ostacoli al cambiamento di rotta sono le resistenze di segmenti decisivi del mondo della finanza non disponibili a scelte radicalmente innovative che non garantiscano i proventi che hanno finora garantito le tradizionali fonti energetiche fossili. Per il futuro del pianeta … Dio provvederà.
Per il Circolo culturale "AmbienteScienze"
Benito Fiori (Cremona)