Mercoledì, 15 maggio 2024 - ore 07.21

La Libertà non è uno spazio libero | S.Gerelli

| Scritto da Redazione
La Libertà non è uno spazio libero | S.Gerelli

Libertà è partecipazione
Egregio Direttore
Spesso al cittadino per far sentire la propria voce non gli rimane che il giornale, perché nel momento politico amministrativo che stiamo attraversando ci  viene chiesto di essere vigili, di comunicare agli uffici competenti abusi e soprusi, ma poi , quando  cerchi di essere un cittadino attivo, quando vedi  le cose che non vanno, quando i dubbi ti assalgono di fronte ad una spesa che ritieni eccessiva su un’opera pubblica di fronte a tè si alza un muro invalicabile, un muro demoralizzante che cerca di toglierti la voce.
Fare “ scivolare” le situazioni per alcune amministrazioni comunali, sembra essere diventata una consuetudine, Quando viene chiesto un chiarimento riguardo un intervento pubblico, il tempo è fissato dalla legge in 30 giorni mentre posso dire per esperienze personali, che ne passano 90 o più, quasi sempre le risposte sono evasive a volte non lambendo neppure il problema sollevato.
Per anni ho fatto il Consigliere Comunale e ho capito l’importanza che ha un tale ruolo se svolto coerentemente con il mandato che i cittadini ti hanno affidato, sia questo di maggioranza o di opposizione, cambiano i ruoli  ma non deve cambiare l’impegno.
Da cittadino mi sono riproposto di continuare ad interessarmi del paese in cui vivo, di vedere  come questo si sviluppa, di come vengono rispettate  e applicate le scelte amministrative e soprattutto di essere presente con  richieste e chiarimenti in un modo che ritengo sia  costruttivo che propositivo
Mi aspetto che mi si dica che questo è il ruolo dei consiglieri, certamente, ma io penso sia anche il ruolo del singolo cittadino che non deve essere chiamato una volta ogni cinque anni ad esprimere il proprio voto  per poi sentirsi escluso da ogni scelta o discussione che riguardi la vita amministrativa del proprio paese.
Da tempo affronto tematiche relative agli sprechi e all’ambiente, tramite richieste agli uffici competenti del comune di Gussola, purtroppo le risposte sono poche, tardive ed evasive, a volte si ha la sensazione che si voglia nascondere qualche cosa.Di conseguenza i dubbi aumentano e ti spingono a voler conoscere e a voler capire.
In questi giorni aspettavo due risposte in merito a due interrogazioni, un riguarda le fognature di via XX Settembre, l’altra riguardante l’oasi LANCONE di Gussola. Il  Sindaco  G. Leoni durante una seduta consigliare ( credo nel 2006), affermò che le fognature di cui sopra andavano rifatte perché dagli studi in loro possesso erano tutte “decrepite”.Nel  bilancio triennale delle opere pubbliche 2007-2009 l’allora amministrazione stanziò la cifra  di euro 774.685,34 per il rifacimento di quel tratto di fognatura,. Essendo venuto a conoscenza  di uno studio appaltato dall’Amministrazione Comunale negli anni 2011-2012 sull’intera rete fognaria di Gussola ho chiesto al Comune i risultati tecnici ambientali sul tratto di via XX Settembre, la risposta non è mai arrivata. Le fognature erano veramente rotte oppure non era vero nulla?, All’atto della stesura del bilancio triennale fu deciso che dette fognature dovevano essere rifatte nell’esercizio del 2009 , se ci fossero stati i soldi avremmo eseguito l’opera  e di conseguenza avremmo buttato via come cittadinanza di Gussola oltre un miliardo e mezzo delle vecchie lire, per rifare un’opera che in effetti non ne aveva bisogno. Per un’amministrazione basta poco  a rispondere , si mettano i due studi a confronto e la risposta esce da sola.
Il Lancone di Gussola è un’oasi di rispetto comunitario.Parte dell’oasi è attraversata da una strada privata e sulle sue sponde sono presenti appezzamenti di terreno altrettanto privati ma ciò  non toglie che  l’oasi nella sua interezza ed entro i suoi confini sia una proprietà pubblica e dunque un luogo pubblico tutelato e regolato da leggi vigenti.. Lungo la strada sopraccitata sono stati costruiti, in un primo momento due pilastri con annesso cancello per delimitare l’area di proprietà lasciando però lo spazio ai lati per consentire l’accesso a piedi sia ai pescatori che ai cittadini che vogliono visitare l’oasi, alcuni mesi fa al fianco dei  due pilastri sono stati inalzati due muri con  l’aggiunta  laterale di lance in ferro appuntite , sono stati eseguiti degli scavi sul fondo della lanca per posizionarvi dei pali e sistemare delle reti elettrosaldate che arrivano nell’acqua per due o tre metri.. Era talmente evidente la non congruità con le norme dell’oasi per cui ho chiesto di conoscere il progetto e la sua eventuale approvazione, la risposta non fu evasiva ma assurda;mi recai presso l’ufficio tecnico comunale facendo richiesta per conoscere il progetto, feci regolare domanda ,aspettai la segretaria comunale la quale mi disse che non potevo prendere visione degli atti perché non ero parte in causa. Le feci notare che prima di tutto doveva conoscere le normative che regolano un’oasi, poi che essendo io cittadino  Italiano con le mia tasse contribuisco  alla gestione dell’oasi e in secondo luogo che ho la licenza di pesca  sulla quale  c’è scritto che l’unico posto dell’oasi in cui si può pescare sono le sponde della strada  che portano alla cascina Palazzo, quindi sono parte in causa e ho voluto prendere visione del progetto. Le resistenze mi hanno fatto capire  che i lavori eseguiti non erano in linea con i documenti depositati.
Quando dopo mie insistenze mi hanno fatto vedere i disegni  anche uno che se ne intende poco di edilizia notava che erano due cose diverse, che l’abuso era evidente.
Quando dalla mia bocca è uscita questa frase sull’abuso, mi è stato fatto notare che dovevo stare attento a certe affermazioni  perché poteva scattare una denuncia.
Quindi io che mi preoccupavo per la tutela della legalità, in un luogo pubblico che dovrebbe essere sovrano atto a questo esercizio venivo quasi minacciato.
Quindi per sollevare problemi e discussioni ai cittadini liberi non restano che i giornali.
.
Se non ritorneranno strumenti di controllo i cittadini conteranno sempre di meno, anzi saranno sempre di più presi in giro, e si sentiranno sempre più soli.
Aveva ragione Giorgio Gaber, la libertà non è uno spazio libero , ben delimitato dove ti puoi muovere senza incidere, LIBERTA’ è PARTECIPAZIONE

Gerelli Sante
Circolo Sinistra Ecologia e Libertà di Gussola

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