Il monopolista statale russo del greggio ottiene il 30% del controllo di giacimenti negli Stati Uniti d'America in cambio dell'ammissione del colosso statunitense ExxonMobil allo sfruttamento del gas nell'Oceano Artico. Via libera dell'Unione Europea all'acquisizione della TNK-BP.
Il colosso mondiale russo dell'energia sbarca ufficialmente nel Golfo del Messico. Nella giornata di mercoledì, 6 Marzo, il monopolista statale russo del greggio, Rosneft, ha acquisito il 30% delle azioni di 20 giacimenti ubicati sulle coste americane del Golfo del Messico controllati dal colosso statunitense ExxonMobil.
Come riportato dall'agenzia RIA Novosti, la transazione, avvenuta con la firma di un contratto a Houston tra il Capo di Rosneft, Igor Sechin, e quello della ExxonMobil, Stephen Grenlee, rappresenta l'attuazione del maxiaccordo siglato di recente tra i due colossi dell'energia per lo sfruttamento congiunto dei ricchi giacimenti di gas dell'Oceano Artico.
Oltre ai giacimenti nel Golfo del Messico e a quelli nell'Oceano Artico, l'accordo tra i due colossi dell'energia prevede anche l'acquisizione da parte di Rosneft di azioni in progetti della ExxonMobil in Alaska, America Latina ed Africa.
La Rosneft, ente controllato dal Cremlino e politicamente sostenuto dal Presidente russo, Vladimir Putin, è diventata la prima oil company al Mondo dopo l'acquisizione della compagnia TNK-BP.
Il 50% del terzo ente energetico per importanza della Russia sarà acquistato cash con un versamento di 28 miliardi di Dollari da parte della Rosneft direttamente nelle casse del consorzio AAR, controllato da oligarchi russi politicamente vicini al Premier, Dmitriy Medvedev.
La British Petroleum, che ha dovuto svendere la metà delle sue azioni nella TNK-BP per compensare i danni ambientali provocati dalla catastrofe nel Golfo del Messico nel 2010, riceverà un versamento di 17,1 miliardi di Dollari, il 12% delle azioni della Rosneft, e sarà obbligato ad acquistare dal Governo russo un ulteriore 5,6% del monopolista statale del greggio.
A dare il via libera all'operazione che ha reso la Rosneft la prima oil company al Mondo è stata anche l'Unione Europea, che nella giornata di venerdì, 8 Marzo, ha ritenuto non rischiosa per la concorrenza interna al mercato UE l'acquisizione della TNK-BP da parte del monopolista russo del greggio.
Sospeso resta invece il parere di Bruxelles sul fatto che la prima oil company al Mondo sia guidata dal Cremlino, in quanto la Commissione Europea si è limitata ad verificare se l'operazione ha costituito o meno la creazione di un monopolio.
Il precedente di Gazprom
Diversa è stata la posizione assunta dalla Commissione Europea nel Settembre 2012, quando Bruxelles ha aperto un'inchiesta ufficiale nei confronti del monopolista statale russo del gas, Gazprom, per condotta anti-concorrenziale nel mercato UE.
Nello specifico, Gazprom è stato accusato di avere discriminato per ragioni politiche i Paesi dell'UE Centro-Orientale con l'imposizione di tariffari per il gas nettamente più alti rispetto a quelli concessi alle principali compagnie dell'Europa Occidentale.
Posseduto anch'esso dal Cremlino, Gazprom controlla il 40% degli approvvigionamenti di gas dell'Unione Europea, e persegue nel Vecchio Continente una politica finalizzata ad impedire i piani di diversificazione delle forniture di energia, approntato dalla Commissione Europea per limitare la dipendenza dalla Russia.
Matteo Cazzulani