Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 14.39

La scuola italiana è ‘povertà educativa’…povera scuola

Povera scuola! Livello di studio insufficiente, il 48% dei ragazzi non ha letto un libro. La geografia è roba che li fa sorridere. Grammatica, analisi logica…etc…., che robe sono?

| Scritto da Redazione
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Caro direttore Gianni Carlo, mentre ti scrivo queste righe, entriamo nella stagione dell’aiuto. La scuola italiana è povera. Povera scuola! Livello di studio insufficiente, il 48% dei ragazzi non ha letto un libro. La geografia è roba che li fa sorridere. Grammatica, analisi logica…etc…., che robe sono? Lasciamo perdere poi l’educazione civica, va là. Povera Scuola! Il 54% delle scuole italiane non è in regola con le normative antincendio, quasi la metà è priva di un certificato di agibilità e/o abilità, il 32% non rispetta le norme antisismiche configurando, di fatto, una situazione di pericolo. Leggo poi che appare alquanto critica l’inadeguatezza infrastrutturale in Toscana, Lazio, Campania, Friuli e Veneto. La scuola italiana è a pezzi in tutti i sensi. Povera scuola! Un quadro nero, sconcertante quello che emerge scorrendo i dati choc del Rapporto targato Save the Children «Illuminiamo il futuro 2030 - Obiettivi per liberare i bambini dalla Povertà Educativa». Oltre il 60% degli alunni italiani di 15 anni frequenta scuole non adeguate a garantire la qualità dell’apprendimento, voce connessa a doppio filo alla qualità delle strutture scolastiche malmesse nell’intero Stivale. Sotto la lente il capitolo manutenzione. Dei circa 33 mila edifici censiti in modo completo dall’anagrafe scolastica, la metà è stato costruito prima del 1971, anno di entrata in vigore della normativa sul collaudo statico degli stessi. E l’incuria, che attanaglia due scuole su tre del Paese, è il fattore fondamentale del livello di povertà educativa, quello che va ad abbattersi sulle fasce minorili maggiormente svantaggiate, a contatto con aule fatiscenti, connessioni online carenti e disservizi. Povertà economica ed educativa vanno a braccetto. Mamma santissima, non vorrei trovarmi nei panni di quegli scolari (ed insegnanti, va là!) frequentanti strutture nelle zone terremotate, mamma santissima. Perché vedete direttore, il male di grammatica si cura con la grammatica, gli errori di ortografia con l’esercizio dell’ortografia, la paura di leggere che sembra faccia perdere tempo con la lettura, ma quella di non capire che l’abitudine a non riflettere, con il pacato sostegno di una ragione strettamente limitata all’oggetto, con il bene placito delle istituzioni … Qualcuno degli addetti ai lavori è consapevole che in poco più di un anno l'edilizia scolastica in Italia da emergenza è diventata priorità? Cum tatam pellem d’oca, grazie direttore per l’attenzione, ciao, sempre in alto i cuori, se mai ti riesce ancora.

N.B. Molti di questi “passaggi” sono stati presi a prestito. Io non ci arriverò mai a capire la scuola. Io!

Giorgino  Carnevali (Cremona)

 

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