Giovedì, 09 maggio 2024 - ore 19.30

Lampedusa Festival,i vincitori

| Scritto da Redazione
Lampedusa Festival,i vincitori

Lampedusa Festival,i vincitori .III edizione - dal 19 al 23 luglio 2011 a Lampedusa sono sbarcati cinema, musica e cultura
VINCITORI DEL CONCORSO
www.lampedusainfestival.comwww.iovadoalampedusa.com

La terza edizione del LAMPEDUSAinFESTIVAL, che ha avuto il privilegio di ricevere come premio di rappresentanza la medaglia d’onore da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, si è conclusa con un bilancio molto positivo sia in termini di partecipazioni che di offerta culturale. 
Le varie venues dislocate nel paese – arena principale Cabaña e arena Piazza Castello – hanno registrato un’ottima affluenza che ha raggiunto le 300/350 presenze medie per giornata. Per la terza venue, quella di Via Mazzini, dove si trovavano le mostre, si sono registrati circa un  centinaio di visitatori a serata. Tutti gli eventi erano gratuiti.
Gli ospiti totali sono stati 55 (tra relatori degli incontri, musicisti, danzatrici, rappresentanti di altri festival, ecc...) e le giornate sono state caratterizzate dai contributi di vari personaggi di spicco nel settore sociale italiano, esperti sui fenomeni delle migrazioni.
Tra gli interventi che hanno registrato la maggior partecipazione e interesse da parte degli spettatori menzioniamo qui quelli di Domenico Lucano e Salvatore Monte, rispettivamente sindaco e parroco di Riace (RC), quelli dall'economista e sociologo Tonino Perna, del giornalista e sociologo Ali Baba Faye, di salvatore Borsellino, del Prof. Fulvio Vassallo, di Antonio Mazzeo e di Judith Gleitze di Borderline Europe.
La kermesse si è svolta anche nella magnifica Spiaggia dei Conigli, set naturale del festival; l’incontro in spiaggia con salvatore Borsellino è stato particolarmente emozionante con circa 200 persone che hanno seguito il suo intervento sotto un caldissimo sole, per circa due ore senza muoversi di un centimetro.
Il LAMPEDUSAinFESTIVAL quest'anno è stato anche teatro di collaborazioni importanti, come quella realizzata con l'associazione Documentaristi Emilia Romagna (D.E-R). Per la prima volta nella sua carriera, l'organizzazione emiliana ha partecipato assegnando il premio unico D.E-R al miglior documentario in concorso. La partecipazione della D.E-R ha aperto anche una piattaforma di dialogo e confronto tra autori e finanziatori, dando spazio a argomenti più tecnici legati alla documentaristica e al cinema.
Rilevanti anche le mostre fotografiche di Riccardo Scibetta e Alessia Capasso, che con il loro occhio meccanico hanno testimoniato la fase sbarchi e convivenza dei migranti a Lampedusa.
Altro evento da annoverare, e' la mostra di vignette satiriche Le Rughe sulla Frontiera. La rassegna, curata da Gianpiero Caldarella ha coinvolto le più importanti “penne” Italiane che hanno chiosato in toni ironico-sarcastici la realtà sociale e politica vissuta dall'isola nei mesi più critici dell'emergenza.
Mentre le luci si spengono sul LAMPEDUSAinFESTIVAL con un bilancio e un responso positivo da parte di pubblico e organizzatori - in primis l' Associazione Culturale Askavusa - c'è già chi nel backstage del festival lavora per la quarta edizione pensando a  una programmazione  sempre più ricca e diversificata. 

VINCITORI DEL CONCORSO

Sezione “Storie”, curata dal direttore artistico Luca Vullo e con giuria composta da Pasquale Scimeca (regista), Massimo Arvat (produttore, regista e vicepresidente di Documentary in Europe), Emiliano Morreale (critico cinematografico e scrittore) e Don Stefano (parroco di Lampedusa).
1 premio a "Stand by me" di Giuseppe Marco Albano
2 premio a "Arturo torna dal Brasile" di Marco Antonio Pani

Sezione “Approdo e Speranza”, curata dal regista etiope Dagmawi Yimer, e con giuria composta da Amara Lakhous (scrittore e giornalista algerino), Ali Baba Faye (sociologo), Gianfranco Rosi (regista) e Antonio Morana (rappresentante capitaneria di Lampedusa)
1 premio a "Nè più ne meno: la scuola Pisacane" di Lucio Arisci
2 premio a  "Shukri, una nuova vita" di Rossella Schillaci

Premio unico D.E-R (Associazione Documentaristi Emilia-Romagna ) a Rossella Schillaci con "Shukri, una nuova vita".

I primi classificati  vincono la somma di 500 euro, i secondi 250 euro e il premio unico D.E-R è di 500 euro. Ai vincitori viene anche regalata una barchetta di legno realizzata e disegnata dai ragazzi minorenni che sono recentemente sbarcati a Lampedusa e che si trovano nel centro di prima accoglienza per donne con minori e per minori non accompagnati all’interno della ex base Nato Loren.
 I premi della sezione “Approdo e Speranza” sono stati offerti dalla Re.Co.Sol. – Rete dei Comuni Solidali, uno dei principali enti proponenti del festival sin dalla sua prima edizione.
Alle premiazioni erano presenti gli autori Marco Antonio Pani e Lucio Arisci che hanno ritirato le loro barchette, visibilmente emozionati e felici.

SINOSSI E MOTIVAZIONI DELLA GIURIA

STAND BY ME di Giuseppe Marco Albano –   durata 15 min
Sinossi: il Cavalier Pacucci, un genio dell'imprenditoria Funebre della città di Matera,famosa per aver fatto da sfondo ai molti film Biblici, da Pierpaolo Pasolini a Mel Gibson.
Dopo due pluripremiate incursioni nel drammatico, tra l’opera prima “Il cappellino” e il successivo “Xie Zi”, Giuseppe Marco Albano, il giovane quanto talentuoso regista bernaldese, cambia registro, passa alla commedia grottesca e la tinge anche un po’ col musical. Il risultato è “Stand by me”, titolo-omaggio doppio alla nota canzone di Ben King e al film di Rob Reiner. Il cortometraggio di quindici minuti che vede al centro un impresario di pompe funebri senza scrupoli né concorrenza e nasce da un soggetto del giornalista materano Damiano Laterza, poi sceneggiato da Antonio Andrisani, che è anche il protagonista del corto, con la collaborazione di Albano. E il tocco caustico di Andrisani nel plot è assicurato: “le pompe funebri sono un pretesto per parlare di Matera e del suo rapporto con la cultura. La città la attira pur essendo anti-culturale quasi in tutto”. Un sottotesto interessante che, ha aggiunto Albano, “potrebbe anche suscitare polemiche, anche se l’auspicio è quello di far riflettere, pur nella consapevolezza di non poter cambiare le cose con un corto”. “Stand by me” è il terzo prodotto che coinvolge il trinomio Albano, Andrisani e la Logic Film di Antonio Rosano alla produzione, anche in questo caso avvenuta con pochissimo budget ma con un grande spirito di squadra, sia a livello tecnico che artistico, grazie alla amichevole collaborazione di attori come Carlo de Ruggieri, dal cast di “Boris”, Alberto Rubini, padre di Sergio, il piccolo Claudio Salvato e la pugliese Olimpia Celentano, che si aggiungono ai locali Pasquale Pozzuoli ed Enzo Saponara, e degli scenografi Gaetano Russo e Antonio Petrozza.
Motivazione della giuria: Per la forza visionaria della storia e la capacità registica di creazione di un registro umoristico supportato dall’invenzione visiva.

ARTURO TORNA DAL BRASILE di Marco Antonio Pani – durata 30 min
Sinossi: da una intervista casuale, nasce una ricerca su una storia di emigrazione singolare, importante e sconosciuta , quella di Arturo Usai, novantatreenne medico dentista, inventore, cineasta, che dopo la fine della seconda guerra mondiale emigra in Brasile, a Rio de Janiero e si trova a partecipare (filmandola, per giunta) a una fase di cambiamento profondo di quel Paese, come testimone privilegiato. Dall'Alghero del dopoguerra alla metropoli tropicale. Dalla facoltà di medicina, agli "studios" brasiliani. Jean Manzon, Marcel Camus, Alberto Pieralisi, Rita Heyworth, Glenn Ford, Nat King Cole, Orson Welles, sono solo alcuni dei personaggi che hanno incrociato la loro storia stellare con quella più sconosciuto del loro amico Arturo Usai, direttore di fotografia e operatore dei cinegiornali brasiliani del tempo.
Il film nasce da un'intervista per caso. L'autore si trovava ad Alghero per raccogliere interviste a delle persone anziane sulla seconda guerra mondiale. L’unico ad aver fotografato Alghero il giorno dopo i bombardamenti era appunto Arturo, che gli chiese se il film sarebbe stato girato in 35 mm, specificando che anche lui aveva girato molti film in 35 mm.
Motivazione della giuria: Per l’eccezionale repertorio di immagini d’archivio che racconta di un ponte molto originale tra Brasile e Sardegna del II° dopoguerra. Ed inoltre per la ritrovata storia di un personaggio positivo che ha risposto alla difficoltà del suo tempo seguendo i suoi sogni .


NÉ PIÙ NÉ MENO. LA SCUOLA PISACANE di Lucio Arisci e Federico Betta - durata 10 min
Sinossi: Tra maggio e settembre 2009 una scuola elementare romana conquista le prime pagine dei quotidiani e i titoli dei TG. Si parla di scuola “ghetto” perché la percentuale di scolari di origine non italiana è oltre il 90%. Si chiede al Ministro dell’Istruzione di intervenire perché in quelle classi è impossibile studiare e le mamme italiane non iscrivono più i loro figli. Polemica giusta e problema reale o ennesimo esempio di disinformazione che alimenta il pregiudizio? Marzia della quinta B ha scritto in un tema: “Io la mia classe non la vorrei mai cambiare.” Nel 150° dell’Unità d’Italia abbiamo ritenuto necessario aprire una finestra su una delle problematiche più scottanti del nostro paese: la pedagogia interculturale.
Motivazione della giuria: il documentario è stato scelto come miglior opera della sezione per il modo in cui i due autori sono riusciti a mettere a proprio agio gli insegnanti e gli allievi della scuola Pisacane, ottenendo testimonianze e opinioni naturali e emozionanti. Inoltre, si premia il messaggio di ottimismo per il futuro dell’integrazione nel nostro paese che emerge dal senso di eguaglianza che i bambini della scuola dimostrano fra di loro, a prescindere dalla provenienza o dal colore della pelle, e che si riflette anche nelle parole delle insegnanti.

Shukri, una nuova vita di Rossella Schillaci durata 22 min.
Sinossi: Shukri, una giovane donna somala, vive in Italia in una vecchia clinica abbandonata, in condizioni penose, insieme ad altre centinaia di rifugiati. Il documentario racconta la sua storia e la segue da vicino, mentre con tenacia e forza affronta tutti i problemi che le si presentano, alla ricerca di una vita migliore. Il nuovo documentario di Rossella Schillaci, prodotto da Witness di Aljazeera English. La storia di Shukri, una ragazza somala di 31 anni, partita da Mogadiscio lasciandosi alle spalle quattro bambini per approdare finalmente, nel 2008, a Lampedusa, dopo aver attraversato il deserto e il mare, alla ricerca di una nuova vita, a Torino.
Motivazione della giuria: Attraverso la figura di Shukri, il film ci aiuta a conoscere, non solo la difficoltà del inserimento lavorativo delle donne africane in generale, ma sopratutto la devozione ed il coraggio che questa donna somala porta con se da quando ha lasciato il suo paese.  Tutto cioè secondo la giuria avviene dalla capacita di una costruzione di relazione di fiducia tra l'autrice e la protagonista del documentario. Il documentario appare onesto e raccontato con una semplicità esemplare, difficile per i film che trattano questi temi. È stata molto apprezzata la volontà della regista di aver scelto come soggetto delle donne africane che si sacrificano a vivere in Italia per aiutare i loro cari che si trovano nella terra d’origine.

Motivazione del premio D-ER: per la capacità di cogliere e restituire, in maniera semplice e diretta, le tante difficoltà dell’essere donna migrante oggi nel nostro paese. La quotidianità di due giovani donne somale, alle prese con un difficile percorso di inserimento sociale e lavorativo, viene offerto allo spettatore senza mediazioni, in tutta la sua complessità.


Addetto stampa: Gigi Piga - e-mail. press@lampedusainfestival.com 

 

  

 

 

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