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LGH-A2A, Berardi (Rifondazione Comunista Cremona): ‘Meditate, Consiglieri…’

Trasmettiamo il comunicato in forma integrale

| Scritto da Redazione
LGH-A2A, Berardi (Rifondazione Comunista Cremona): ‘Meditate, Consiglieri…’

Il 18 dicembre è una data importante per i pronunciamenti della nostre assemblee elettive: esattamente tre anni fa, il 18 dicembre 2012, il Consiglio Provinciale di Cremona metteva in clamorosa minoranza il Presidente Salini. Allora pezzi importanti della maggioranza e quasi tutte le opposizioni votarono una delibera che dichiarava che il servizio idrico integrato dovesse essere gestito da una società totalmente pubblica e direttamente partecipata dai comuni. Doveva essere rivisto completamente il piano d’ambito che invece prevedeva la società mista con socio privato al 40% e sanciva quindi la privatizzazione di quel fondamentale servizio. Oggi quell’assemblea non è più elettiva e non risponde più direttamente ai cittadini come allora. Credo che la democrazia non ci abbia guadagnato, e nemmeno i cittadini.

Oggi, 18 dicembre 2015, il Consiglio Comunale di Cremona darà il voto decisivo sul progetto di vendita di LGH ad A2A, colosso nato dalla fusione delle ex municipalizzate di Brescia e Milano il cui capitale è quotato in borsa per quasi la metà del suo valore. Il voto di Cremona è decisivo visto che le assemblee degli altri territori hanno già dato l’ok all’operazione. AEM detiene infatti il 30,9% di LGH e quindi è necessaria per il raggiungimento della maggioranza qualificata (70% delle quote di LGH). L’operazione è epocale. Si passa da una multiutility totalmente pubblica a una società la cui maggioranza sarà detenuta da un soggetto quotato in borsa: i servizi pubblici locali, con esclusione dell’idrico che ha un’altra storia (per fortuna o meglio, per volontà e perseveranza di tanti), passeranno sotto il controllo del mercato finanziario. I comuni non avranno più alcun potere decisionale rispetto alla qualità dei servizi e alle scelte industriali. Queste verranno fatte, come dichiarato nelle linee guida allegate al progetto di vendita, in base ai profitti e ai dividenti che porteranno, alla capacità di recupero del debito, in base quindi a criteri squisitamente economici e finanziari. Cosa di più lontano dalle finalità e dalle funzioni degli enti locali e delle aziende pubbliche di gestione dei servizi per la collettività? Oggi si scelgono il mercato e non la salute, i profitti e non i diritti dei cittadini. Male, molto male. E come si scelgono? Si fa una fusione che rispetti principi di trasparenza in modo che la procedura non discrimini eventuali concorrenti? Si fa una compravendita con gara a evidenza pubblica? No, si sceglie direttamente un “compagno” disponibile o, meglio, con disponibilità economica, e l’accordo lo si chiama partnership! Un partner che è dieci volte più grosso di LGH e che comprerà oggi il 51% della società: proprio un bel partner, alla pari!

«Un partner grande per fare grande LGH», si dice: ma in che film? È una “partnership” per rafforzare A2A, senza dubbio, che ha bisogno di inglobare territori e imporsi a livello europeo. In una sola operazione A2A raddoppia il proprio territorio e il numero di utenti serviti. LGH tra tre anni sparirà e con lei il tanto decantato brand. Si arriverà a una fusione (forse, non obbligatoria) oppure si continuerà a vendere il restante 49%: in entrambe le soluzioni LGH si dissolverà. Se va bene rimarrà una manciata di azioni di A2A senza alcun peso in mano alle nostre società patrimoniali. Figuriamoci cosa conteranno i comuni (e i cittadini) in tutto ciò! Non si torna indietro da questa operazione, non prendiamoci in giro.

Piuttosto valutino bene i Consiglieri Comunali di Cremona se tutto questo pasticcio sia almeno legittimo (sul politicamente sbagliato non ci sono dubbi). Oggi non si tratta di una fusione (che forse ci sarà tra tre anni) ma oggi si tratta sicuramente di una vendita di azioni. La fusione (procedura trasparente) oggi è solo sulla carta, la vendita di azioni invece è certa oggi e probabile domani. Peccato che per essere legale l’alienazione di società pubbliche debba avvenire tramite gara a evidenza pubblica. Il percorso non è per nulla chiaro. O lo è fin troppo. Meditate consiglieri, meditate…

Francesca Berardi, Partito della Rifondazione Comunista Cremona

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