Domenica, 05 maggio 2024 - ore 19.54

Lodi: Prove di accoglienza

Migranti in transito

| Scritto da Redazione
Lodi: Prove di accoglienza

SABATO 23 AGOSTO: Per la prima volta a Lodi abbiamo accolto dei profughi siriani. Quattro famiglie con bambini piccolissimi di tre, quattro e cinque anni e qualcuno di qualche mese. Persi, smarriti, preoccupati, con il desiderio di proseguire il cammino verso il nordeuropea, ma anche sollevati di potersi sentire finalmente al sicuro senza più bombe che scoppiano, mitra che sparano e briganti che minacciano.

Fra queste persone c'era anche una famiglia palestinese: mamma, papà e tre bambini di 3, 5, 7 anni. Avevano il volto scottato dal sole, con la pelle che si staccava per l'evidente insolazione presa nell'attraversare il mare, eppure anche loro sorridenti di trovare persone amiche.  Sono i primi, ma non saranno certo gli ultimi. Altri arriveranno. La sensazione che dovremmo prepararci ad avere volontari pronti ad intervenire, ad attivarsi, ad accogliere anche magari per i primi soccorsi e aiuti. C'è veramente bisogno di avere nomi di persone disponibili per essere contattati - anche solo nell'emergenza - per dare i primi aiuti. Se vuoi darci una mano e far parte di questa rete di volontari pronti ad attivarsi nell'emergenza, soprattutto sulla città di Lodi, ti chiediamo di dare la tua adesione inviando i tuoi dati a caritas@diocesi.lodi.it 

MARTEDÌ 26 AGOSTO. Le immagini si fanno carne. Allora è proprio vero, anche a Lodi arrivano i Siriani. Come fossero usciti dai racconti dei pendolari di Rogoredo. Alle h. 16 sono al Vescovile. Polizia e protezione civile scortano 2 PULMINI CON 7 UOMINI, per lo più ragazzi, scendono stanchi e con lo sguardo attento. Arrivano da Crotone, ma la sera prima erano su uno dei tanti barconi che affollano le onde mediterranee, a riempire le gole dei marosi che inghiottono vite come sardine. Insieme ad alcune altre centinaia di persone riescono a sbarcare.  Smistati con un numero in mano. Arrivano. Cerchiamo di rassicurarli. Chiamandoli per nome... MOHAMAD, ALI, MUAMAD, MOHAMAD, JASSER, FAHD, MOHAMED, dando loro qualcosa da mangiare, dei cambi d'indumenti, una doccia, un posto per dormire. In attesa di vederli ripartire. Ci dicono del loro intento: andare Svezia, Germania, nord Europa dove ritrovareparenti e amici… soprattutto un futuro.

Ce la faranno???  

27 AGOSTO 2014. Sveglia e colazione prevista per le 8, alle 8.35 sono ancora nel camerone.. Ora sono tranquilli. Hanno dormito. Consegniamo le due paia di pantaloni mancanti. Se la prendono comoda... Jasser ci dice dei suoi sogni... Si sentiva ancora sballottato tra le onde, ha avuto il mal di terra. DOPO TRE NOTTI DA INCUBO IL ORRISO TORNA A GALLA. "Non avete immagini del viaggio?"- "No possible. Tutti i cellulari vengono ritirati all'inizio della traversata… nessuno deve sapere, vedere…Ci ritroviamo nel cortile e scattiamo delle foto... Difficile abbinare nome a viso. Quanti Mohamed siete? Ce le scambiamo tra cellulari. Si ride, finalmente il mare è lontano. A piedi ci avviamo in città. Un piccolo giro per far loro vedere la piazza della vittoria e il duomo. Scattano foto, Le persone che ci incontrano e CI SEGUONO CON OCCHIO VIGILE fino a che non giriamo l'angolo. Ci fermiamo a comprare le sigarette, conciliabolo su: quanti pacchetti, che marca... lo sguardo sospettoso degli astanti viene superato dal 50 EUR che esce dalle tasche di Fahd per pagare il conto.  C'è ancora tempo per scambiarci qualche informazione... Sul paese di provenienza (un villaggio alle porte di Damasco), sulle famiglie con le mogli e i 5 bambini rimasti sotto le bombe; su come sapere quando saranno al sicuro. Poi si allontanano...La sola consolazione vedendoli insieme: loro hanno un progetto… e noi?

QUALCUNO CHIEDE "COSA CI STA INSEGNANDO L'ACCOGLIENZA?"

Gli sguardi delle persone incontrate ci lasciano in cuore 3 pensieri:  ha senso e vale la pena vivere per una Chiesa:

1 - a tripla AAA: Aperta, in Ascolto e in Accoglienza dei più poveri.

2 - che, attraverso le Agenzie di Comunicazione locali, dia reale attenzione privilegiata agli ultimi, con linee editoriali chiare, condivise, non indirizzate al facile consenso (e alle vendite). Ok comunicazione e promozione ma solo se accompagnate da coerenza di vita, in prima persona.

3 - che sappia attivare una pastorale dell'inclusione, della corresponsabilità ad ogni livello, per tornare ad essere la casa di tutti coloro che hanno a cuore il bene comune, a partire dagli ultimi.

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