Sabato, 20 aprile 2024 - ore 05.10

Lombardia. Formazione cenerentola

Gli ultimi due anni delle professionali a rischio ogni anno.

| Scritto da Redazione
Lombardia. Formazione cenerentola

Perché non ci sono i soldi. Ma per il Pd serve stabilità. "Non ci sono scuse: la scuola è una priorità, quindi la formazione professionale deve passare da una fase sperimentale a una istituzionale, con risorse dedicate e sicure", è la conclusione cui sono arrivati Laura Barzaghi e Fabio Pizzul, componenti della commissione Cultura e istruzione, dopo la risposta ricevuta a una loro interpellanza sul tema dei fondi alla formazione professionale, nell'ultima seduta di consiglio regionale.

In particolare, i consiglieri Pd sollevavano la questione del proseguimento dei corsi per gli studenti che vogliono iscriversi al quarto e quinto anno di formazione professionale, in quanto "ci sono giunte segnalazioni dal territorio e dagli stessi centri di formazione che denunciano una mancanza di risorse per attivare gli ultimi due anni, creando l'impossibilità per i ragazzi di terminare gli studi, arrivando, attraverso questo canale alternativo, alla maturità". 

Ma la risposta della Giunta regionale (assente l'assessore referente Valentina Aprea) ha lasciato ancora più basiti la Barzaghi e Pizzul: "Ci è stato confermato che per quanto riguarda il quarto anno rimangono fuori circa 500 ragazzi su 6.175 unità. E la soluzione sta, secondo Regione Lombardia, nelle defezioni fisiologiche, cioè gli abbandoni per le più varie motivazioni - riferiscono increduli i due consiglieri Pd -. Per quanto riguarda il quinto anno, ci è stato risposto che solo il 15 per cento dei diplomati ha la possibilità di ottenere i fondi del sistema dotale per terminare la carriera scolastica. E la selezione avviene sulla base della motivazione e della preparazione, ma non si sa da chi è fatta e in che modo". 

Per la Barzaghi "ci vuole maggiore stabilità e sicurezza, perché gli enti non possono stare sul chi vive ogni anno per capire se possono o meno mettere in attuazione una annualità del percorso. Per questo bisogna uscire dalla fase sperimentale: se la nostra legge regionale prevede questo percorso, deve diventare istituzionale, quindi servono fondi dedicati". 

E non vale la "scusa dei tagli del Governo - aggiunge Pizzul -, perché proprio l'assessore continua a dire quanto siano importanti il capitale umano e la sua formazione, che diventano imprescindibili. I soldi della scuola sono una priorità, non si possono far passare in secondo piano i diritti di questi alunni meritevoli che vogliono proseguire, magari andando anche oltre al diploma". 

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