“Maroni a norma di legge può chiedere già oggi maggiori competenze per la Lombardia e invece preferisce la strada inutile, lenta e costosissima di un referendum consultivo che, se prevalessero i sì, avrebbe come unico risultato che il Consiglio regionale dovrebbe fare tra qualche mese ciò che può già fare oggi a costo zero. I consiglieri del movimento cinque stelle hanno la possibilità di fermare questo spreco di denaro e di tempo che serve solo alla propaganda della Lega. Dipende da loro. E non si illudano che il voto elettronico porti da subito a un risparmio di costi, perché l’acquisto dei terminali, la loro programmazione e messa in sicurezza costeranno certamente molto di più della stampa delle schede cartacee”.
Lo dichiara Enrico Brambilla, capogruppo del Partito democratico in Regione Lombardia, in merito alla votazione, prevista per martedì in Consiglio regionale, della legge che indice il referendum consultivo per il trasferimento di maggiori competenze dallo Stato alla Regione. Il Pd voterà no. I voti necessari sono i due terzi, dunque 54 su 80. La maggioranza conta 49 voti (il presidente del Consiglio regionale di prassi non vota, dunque i voti effettivamente disponibili per la maggioranza sarebbero 48). In Lombardia le sezioni elettorali sono oltre 9.200.
Milano, febbraio 2015