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“L’ULTIMA LUNA – GARDA BY NIGHT”

| Scritto da Redazione
“L’ULTIMA LUNA – GARDA BY NIGHT”

IL CINEMA PER RACCONTARE E PREVENIRE IL DISAGIO GIOVANILE
Il film “L’Ultima Luna – Garda by night” è nato come un progetto per far riflettere i giovani sulle conseguenze dei loro gesti e sul valore della vita, ha il patrocinio del Dipartimento nazionale di Giustizia minorile e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Lonato del Garda, dove sono state girate alcune scene. Il trailer del film, il cui lavoro si concluderà tra una decina di giorni, è stato presentato ieri sera (7 marzo 2013) a Lonato del Garda, in Sala Celesti, alla presenza di autorità, attori e collaboratori, comparse, stuntman e sponsor. Hanno collaborato al progetto anche la Polizia locale, l’associazione Lonato Emergenza e la protezione civile, la Casa famiglia Rama.Dan di San Tomaso e la struttura ospedaliera “Madonna del Corlo” di Lonato. L'iniziativa ha anche il sostegno dell'Associazione italiana familiari e vittime della strada.
«Il regista gardesano Alberto Moroni ci ha chiesto la collaborazione per questo film che tratta di un argomento importante come il disagio giovanile nella nostra zona, il Basso Garda – spiega l’assessore alla Cultura Valerio Silvestri –. Un tema molto delicato e di attualità a cui sia l’Assessorato alla Cultura che quello ai Servizi sociali del nostro Comune dedicano attenzione ed energie, attraverso attività di prevenzione. Ci auguriamo che film come questo possano servire a evitare le tragedie che le scene proposte nella finzione cinematografica ci mostrano. Questo è uno dei tanti progetti. Come amministrazione, siamo aperti ad altre collaborazioni nel settore della prevenzione e nell’interesse dei giovani».

Per informazioni sul film: Garda Produzioni, Alberto Moroni
gardaproduzionifilm@gmail.com | 348.8210835
 
Ufficio Stampa Comune di Lonato del Garda:  Francesca Gardenato
francescagardenato@gmail.com
Lonato d/G, 8 marzo 2013
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Scheda Film
Con il patrocinio del Comune di Lonato del Garda
e del Dipartimento nazionale di Giustizia minorile
Lonato d/G, 8 marzo 2013 – Il film “L’Ultima Luna – Garda by night” è nato come un
progetto per far riflettere i giovani sulle conseguenze dei loro gesti e sul valore della
vita, ha il patrocinio del Dipartimento nazionale di Giustizia minorile e dell’Assessorato
alla Cultura del Comune di Lonato del Garda, dove sono state girate alcune scene. Il trailer
del film, il cui lavoro si concluderà tra una decina di giorni, è stato presentato ieri sera (7 marzo
2013) a Lonato del Garda, in Sala Celesti, alla presenza di autorità, attori e collaboratori, comparse,
stuntman e sponsor. Hanno collaborato al progetto anche la Polizia locale, l’associazione Lonato
Emergenza e la protezione civile, la Casa famiglia Rama.Dan di San Tomaso e la struttura ospedaliera
“Madonna del Corlo” di Lonato. L’iniziativa ha il sostegno anche dell’Associazione italiana familiari e
vittime della strada.
«Il regista gardesano Alberto Moroni ci ha chiesto la collaborazione per questo film che tratta di un
argomento importante come il disagio giovanile nella nostra zona, il Basso Garda – spiega l’assessore
alla Cultura Valerio Silvestri –. Un tema molto delicato e di attualità a cui sia l’Assessorato alla
Cultura che quello ai Servizi sociali del nostro Comune dedicano attenzione ed energie, attraverso
attività di prevenzione. Ci auguriamo che film come questo possano servire a evitare le tragedie che
le scene proposte nella finzione cinematografica ci mostrano. Questo è uno dei tanti progetti. Come
amministrazione, siamo aperti ad altre collaborazioni nel settore della prevenzione e nell’interesse dei
giovani».
«Non c’è un’intenzione moraleggiante nelle immagini che racconto nel film “L’Ultima Luna” – afferma
il regista Alberto Moroni – senza dubbio c’è però tanta voglia di fare una radiografia oggettiva
all’universo giovanile, ponendo un occhio di riguardo proprio sulla dimensione nottambula, in
particolare gardesana. Dimostrando che in mezzo a tanti angoli bui, c’è sempre un’occasione per
ritornare a galla, basta saperla cogliere».
«È un film nato per infondere speranza. Vogliamo sperare nel futuro e nel bene dei giovani. Il cinema
è una mezzo di comunicazione efficace tra più generazioni ed è il dialogo tra adulti e giovani il
‘rimedio’ che può aiutare a prevenire il disagio e i mali di questa società malata e stanca. Nel
realizzare questo progetto la vecchia e la nuova generazione hanno collaborato, registi e giovani
attori insieme per portare al pubblico un messaggio positivo, di fiducia nel domani». Dichiara
Umberto Napolitano, cantautore e sceneggiatore che ha accolto l’idea del regista Moroni per
curarne la sceneggiatura e la colonna sonora.
Tutto nasce da un’idea, una sera, di fronte a una luna misteriosa. Alberto Moroni, attore e produttore
cinematografico, fondatore della Garda Produzioni Film, da genitore vede come molti giovani buttino
via le proprie vite, talvolta in modo irreparabile… “Bisogna fare qualcosa!”, si è ripetuto più volte.
Finché un giorno, parlando con il suo amico e collega Luca Raffaelli emerge una soluzione: cinema e
televisione riescono a comunicare meglio con i giovani e portano loro messaggi più diretti e
comprensibili. Nasce così l’idea “L’Ultima Luna”, un film dai colori e temi forti, dai contenuti ad alto
impatto sociale, con lo scopo di mostrare ai giovani le conseguenze dei loro gesti. Alberto è
entusiasta del progetto: ne parla con molti amici, trovando interesse e sostegno da parte di tanti. Tra
questi, uno dei più convinti si dimostra essere Umberto Napolitano, famoso cantante italiano e
sceneggiatore che da subito sposa il progetto.
Il 27 giugno 2012 a Castiglione delle Stiviere (Mn) svolge la conferenza dal titolo “Il Cinema contro il
disagio giovanile”, occasione in cui viene presentato il progetto. Tra la proiezione dei promo (girati
con attori emergenti locali e con la collaborazione amichevole di Gianni Cinelli) e gli interventi di
Alberto Moroni, Umberto Napolitano, Idris Sanneh, Antonella Ruggiu, Daniela Ramazzotti (Casa
Famiglia Rama-Dan), Domenico Musicco avvocato e presidente dell’Associazione italiana familiari e
vittime della strada. l’intero progetto “Il cinema contro il disagio giovanile”.
La speranza, commenta il regista Alberto Moroni, «è che questo lavoro abbia un’azione educativa
immediata sui più giovani e serva agli adulti per capire cosa significa il disagio giovanile. È un film ad
alto impatto sociale, che tratta tematiche forti quali l’abuso di droghe, alcol, gare clandestine,
violenze e abbandono di minori, in un contesto sociale dove vige la legge del più forte. Vogliamo
dimostrare che non tutte le porte della speranza sono completamente chiuse e che esiste sempre,
per ognuno, la possibilità di risollevarsi».
SCHEDA DEL FILM [1. I personaggi – 2. La trama]
1. I PERSONAGGI DELLA STORIA
MANUEL, orfano di padre e di madre (morti col fratellino in un incidente stradale) ora vive con la
nonna materna che non lo apprezza e sopporta più di tanto. Egli è considerato il “capo” del gruppo,
una specie di banda locale che opera sul lago spacciando piccoli quantitativi di droga. Sono tutti
ragazzi che hanno grossi “buchi” di vita, che non sanno come colmare se non rifugiandosi in azioni
delittuose quali piccole rapine e spaccio di stupefacenti nei luoghi di ritrovo giovanile.
DODI, braccio destro di Manuel, figlio di una famiglia benestante con una passione innata per le
moto; padre ricchissimo e anche proprietario di una discoteca che lo ha viziato, fino alla noia,
offrendogli denaro e lesinando affetto.
CESCO (Francesco), primogenito di una famiglia modesta, divenuta definitivamente povera a causa
della crisi, che ha visto il padre lasciarsi andare nell’alcool, dopo il licenziamento da parte della ditta
fallita e la madre costretta a racimolare qualche euro facendo le pulizie del condominio dove abitano.
ROMANO, detto IL CHIODO per la sua mole esile, amico inseparabile di Cesco, ragazzo debole,
facilmente influenzabile, esegue tutto ciò che fa o dice l’amico con dedizione e fedeltà.
ELI Petrescu, sorella di Cesco in quanto adottata dai suoi genitori, vero sostegno della famiglia con il
suo lavoretto part-time nell’ufficio di un architetto, pur dovendo convivere con le stressanti attenzioni
del proprietario, il cui unico intento è portarsela a letto. Lui la perseguita con attenzioni e proposte
continue fino a degenerare in uno stalking ossessivo.
ADI Petrescu, fratello sedicenne di Eli affidato ad una Casa Famiglia sul lago di Garda.
GIORGIO Santini, architetto capoufficio di Eli. È un uomo violento e libidinoso che cercherà di
violentare Eli, dopo averla martorizzata con un mobbing e uno stalking ossessivi.
ALBERTO Fontana, imprenditore di successo nel campo delle energie rinnovabili, che ha smesso di
curarsi personalmente dell’azienda da quando la sua vita è stata completamente sconvolta da un
terribile incidente automobilistico che gli ha causato la perdita contemporanea della moglie ANNA e
del figlio MAURO, evento del quale si sente causa principale per aver pensato troppo al successo nel
lavoro e trascurato affettivamente la famiglia.
GABRIELLA Artieri, giudice divenuta affettuosamente amica del giovane Adi.
GIULIA Sisini, è la giovane assistente sociale della Casa famiglia che diventerà amica di Cesco e lo
aiuterà a uscire dall’incubo della droga facendolo appassionare all’accudimento dei cavalli e degli
animali in genere.
MICHAEL Guidi detto IL RATTO, boss locale, è colui che procura la droga alla banda obbligandoli
con minacce a spacciarla.
DINH VAN e DINH THI, fratello e sorella intermediari vietnamiti per l’arrivo delle partite di droga
dai Paesi asiatici.
MARESCIALLO TERZI, comandante della Stazione di Carabinieri di Desenzano del Garda.
IL MALE, rappresentato da un uomo dalle sembianze anziane perché, come lui stesso afferma,
perché alimentato dalla brutalità di un mondo malato, in perenne agonia e che ormai sta per morire.
IL BENE ha il volto di una bella ragazza dall’espressione ingenua che sembra quasi si sia rifiutata di
crescere per rimanere una giovane fanciulla piena di speranze e di sogni irrealizzati.
Personaggi pubblici che interpretano se stessi:
IDRIS, giornalista ed opinionista sportivo, nonché impegnato in attività sociali di denuncia e
recupero di giovani disadattati.
GIANNI CINELLI, noto attore versatile cinematografico e televisivo, che ha realizzato un servizio
televisivo sulla Casa Famiglia Lago di Garda ed è divenuto in seguito amico di tutto lo staff, fino ad
esibirsi in uno spettacolo da lui organizzato appositamente per i giovani ospiti del centro di recupero.
2. LA TRAMA
Una luna piena, contornata da nubi che l’attraversano coprendola in parte, fa da cornice alla storia
che sta per cominciare. Da essa si staccano due figure nere a cavallo, come delle ombre cinesi, che
puntano galoppando verso la terra, verso il lago di Garda, per atterrare su una collina predominante
un casolare diroccato nel quale si sta svolgendo un Rave-party. Uno dei cavalieri è una giovane e
splendida fanciulla vestita di bianco e l’altro è un uomo imponente, anziano ma non decrepito, vestito
di nero. I loro abiti sono di altra epoca: i due rappresentano il Bene e il Male.
Qui comincia la storia: mentre a piedi scenderanno per raggiungere il casolare illuminato da luci
psichedeliche i loro abiti da “antichi” si trasformeranno in “personaggi attuali” e i due appariranno in
seguito varie volte nello scorrere dei fatti, come osservatori degli eventi, senza mai intervenire. Il loro
compito sarà solo quello di annotare quanto accadrà per riferire e farci comprendere alla fine se il
mondo potrà salvarsi e guardare a un futuro migliore o sarà destinato a precipitare verso una fine
irrimediabile per il sopravvento definitivo del Male sul Bene.
Attraverso gli occhi dei due giudici imparziali assisteremo a un viaggio crudo e reale nel
mondo dei giovani, analizzandone disperazione e aspirazioni, debacle e sogni di riscatto,
a margine di una società allo sbando e ormai con poche regole che, per meglio
sopravvivere, proprio sulle disgrazie e le carenze di questi giovani specula,
aumentandone il disagio e i pericoli.
Le varie generazioni, giovani e meno giovani, mai come ora, condividono, anche se con reazioni
diverse, il caos e lo sbando che li accomuna in una caduta quasi senza ritorno. Eppure, proprio nei
giovani sono rivolte le maggiori speranze, perché, se staccati dal branco, singolarmente sono ancora
recuperabili: hanno bisogno di aiuto per poter, a loro volta, aiutare i loro stessi soccorritori.
La trama del film si svolge nell’arco di circa un mese, il tempo di una luna. Lo spettatore vivrà quindi
l’intreccio di varie storie “difficili” che, però, andranno a risolversi in modo positivo e si chiuderanno
con una grande festa organizzata alla Casa Famiglia sul Lago di Garda, con la presenza di vari
personaggi che si esibiranno per i giovani e la festa si concluderà con una canzone cantata da un
uomo accompagnato dalla sua chitarra. Quest’uomo prima racconterà ai presenti i tanti sogni e buoni
propositi, di un tempo e di una certa generazione, nel creare le premesse per un mondo migliore,
sogni che si erano persi nel vento… Egli inviterà tutti a cercare quelle parole, a rimetterle insieme,
per provare a volare insieme verso un mondo migliore, con più amore e meno violenza. Accennerà a
un pezzo di Bob Dylan, “Blowing In The Wind”.
Mischiati fra il pubblico troveremo i giudici che hanno seguito da spettatori tutti gli avvenimenti, il
Bene e il Male. A un certo punto il Bene si alzerà e canterà insieme all’uomo, con una voce angelica,
l’inciso della canzone creando un’atmosfera di grande emozione. In quel momento partirà il brano
colonna sonora di chiusura e il Bene si avvicinerà al Male, la cui espressione sembrerà addolcita. Lo
prenderà per mano e insieme si allontaneranno. Usciranno all’aperto dirigendosi verso i loro cavalli. Il
volto della fanciulla si “invecchierà” dolcemente, come per significare che anche lei è cresciuta
alimentata dall’amore. I loro abiti torneranno antichi e, balzati sui loro destrieri, voleranno verso la
luna per annunciare che quella per l’umanità non sarà l’ultima luna… c’è sempre una possibilità di
riscatto, basta saperla cogliere.

 

 

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