E' paradossale e, insieme, patetico, che il pregiudicato Berlusconi si ponga come determinante per l'elaborazione e l'approvazione della legge elettorale. Ha indossato gli abiti del "padre costituente" e impone norme che interessano solo lui, come l'esclusione del voto di preferenza. Si tratta di una scelta, la sola possibile, che può consentire al pregiudicato di ergersi come leader del suo partito, esercitando i metodi che gli sono più congeniali: il ricatto e la minaccia. Scegliendo e nominando gli eletti si garantisce la loro dipendenza, puntellata dalla pretesa gratitudine che esige e lo afferma costantemente. Si tratta di avanzo di galera, che cerca di imporsi per esibire alla magistratura il nuovo ruolo che ha deciso di recitare, quello di "padre costituente", dopo che gli è sfuggito il ruolo di "padre nobile" della destra italiana.
Ma non è Piero Calamandrei !
Riporto qui la chiusura del discorso pronunciato da Piero Calamandrei nel salone degli Affreschi della Società Umanitaria il 26 gennaio 1955 in occasione dell’inaugurazione di un ciclo di sette conferenze sulla Costituzione italiana organizzato da un gruppo di studenti universitari e medi per illustrare in modo accessibile a tutti i principi morali e giuridici che stanno a fondamento della nostra vita associativa.
“Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero perché lì è nata la nostra costituzione.”
Rosario Amico Roxas
