Si è svolto oggi, sabato 4 febbraio, all'Urban Center in Galleria Vittorio Emanuele l'incontro pubblico organizzato da Italia Nostra, che è tornata a ribadire le proprie osservazioni al Piano di governo del territorio (PGT) . Una discussione con importanti urbanisti e architetti che hanno formulato le loro critiche costruttive ed anche proposte migliorative per spingere la nuova amministrazione a realizzare un percorso generale di rilettura del PGT e correggere i gravi errori che, allo stato attuale, contiene. Milano non può morire soffocata dal cemento. Per Italia Nostra questa è l’ultima possibilità che è rimasta all’amministrazione di fare una revisione importante in grado di dare una nuova valenza al piano attraverso la dimostrazione di una forte sensibilità paesistica e di un doveroso rispetto per l’attuale città.
Italia Nostra ha chiesto Milano di essere ascoltata in consiglio comunale alla presenza del Sindaco e dell'assessore De Cesaris a cui sarà presentato un documento con tutte le proposte costruttive e migliorative all'attuale PGT.
ALL'INCONTRO SONO INTERVENUTI:
Alessandra Mottola Molfino, Presidente nazionale di Italia Nostra
Paolo Galuzzi, membro della Consulta tecnico scientifica per il PGT
Giuseppe Boatti, urbanista
Luigi De Falco, Assessore all'urbanistica di Napoli
Francesco Borella, Italia Nostra, sezione di Milano
Umberto Vascelli Vallara, Italia Nostra, sezione di Milano
Nadia Volpi, vice presidente di Italia Nostra, sezione di Milano
Jacopo Gardella, Italia Nostra, sezione di Milano
Giovanni Micheloni, Italia Nostra, sezione di Milano
Alberto Ferruzzi, Italia Nostra, sezione di Milano
Paolo Berdini, urbanista
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Introduzione di Alessandra Mottola Molfino
Italia Nostra (nazionale e sezione di Milano) è qui per ragionare, proporre e suggerire.
Proprio nel momento in cui il Piano di Governo del Territorio è in Consiglio Comunale: il governo
della nostra città sta dunque prendendo decisioni estremamente importanti per il futuro di noi
tutti.
Noi vogliamo riconoscere alla Giunta il lavoro pregevole fatto finora sulle oltre 4500
osservazioni dei cittadini, degli enti e delle associazioni (tra le quali anche le nostre) e con gli
indubbi miglioramenti apportati al PGT.
Noi di IN sappiamo bene che il lavoro sulla città non finisce con questo atto seppure
importantissimo e decisivo; e oggi qui prendiamo l’impegno di “dare una mano” al Comune, con le
nostre proposte e perfino con critiche, pur sempre costruttive...
Cosa succederà, per esempio, con la dismissione monetizzata dei grandi complessi del
demanio statale ? non si deve fare cassa con i beni culturali, con i gioielli di famiglia, come stanno
facendo a Venezia: essi appartengono a noi tutti e sono la nostra identità. Le leggi giustamente lo
impediscono.
IN ha pubblicato da pochi mesi il proprio Quaderno 29: La città venduta, nel quale potete
leggere (è in vendita alla contigua libreria Rizzoli) il nostro decalogo sulla città, le osservazioni della
nostra sezione di Milano al PGT, il testo su Milano di Giuseppe Boatti.
Noi saremo a fianco del Comune; vigili e seguendo i principi che Italia Nostra persegue da
sempre, da quando è nata nel 1955 (proprio per sventare una immensa speculazione edilizia nel
centro di Roma).
Principi che ci ispirano e che continuamente portiamo avanti ad ogni costo:
1. La città è un BENE COMUNE , non è una merce, non è uno spazio bruto, buono a tutto e
vendibile; appartiene a una collettività che deve condividerne il progetto e la gestione. E
non ci possono essere ragioni di salvezza dalla catastrofe economico/finanziaria che
tengano di fronte a questa dichiarazione.
2. Noi riconfermiamo la pianificazione urbanistica pubblica come unico strumento in grado
di regolare i meccanismi di crescita e trasformazione della città; ma attraverso un sistema
di regole certe, e di garanzie di legalità estese e partecipate. Perché in questi 30 anni la
cancellazione delle regole condivise per la pianificazione del territorio ha creato
disuguaglianze tra i cittadini. Disuguaglianze aggravate dalle pratiche dell’urbanistica
contrattata (che da sempre IN avversa) e dagli accordi di programma in deroga che hanno
vanificato le certezze della pianificazione partecipata e piegato l’interesse pubblico al
favore di pochi.
3. La scala della pianificazione urbanistica deve essere metropolitana, regionale e soprattutto
di bacino (v. i gravi problemi idrogeologici di Milano). Sede Nazionale - Viale Liegi, 33 00198 Roma – Tel. +39.06.8537271 Fax. 039.0685350596
C.F. 80078410588 P.IVA 02121101006 - info@italianostra.org - www.italianostra.org
4. Il suolo libero, lo spazio aperto è ormai un bene raro: un bene comune (res communes
omnium ; v. Commissione Rodotà e differenza tra beni comuni e beni pubblici); un bene
che deve essere difeso a tutti i costi. Si tratta della nostra sopravvivenza; che mai potrà
essere pagata con oneri di urbanizzazione. Si tratta della nostra impronta ecologica; che è
lo spazio necessario a ogni essere umano per consumare, gettare, vivere. Per il tenore di
vita degli italiani l’impronta ecologica è stata calcolata in 4,2 ettari a testa – noi oggi ne
abbiamo 1,5 a causa del dissennato consumo di suolo che abbiamo mangiato negli ultimi
decenni e degli sprechi consumistici – quindi già ora ci mancano 2,8 ettari. Dunque ogni
possibile spazio libero a Milano va difeso con ogni mezzo (anche con la class action). Negli
ultimi 10 anni i comuni hanno autorizzato costruzioni per una media di 270 milioni di mcubi all’anno, e nello stesso tempo sono scomparsi 1,1/2 di ettari di suolo agricolo (dati
Istat).
5. Noi di IN lavoriamo per creare in città BOSCHI e ORTI, noi crediamo nell’agricoltura
urbana.
6. IN chiede a tutti i comuni una moratoria sulle nuove urbanizzazioni e sul consumo di suolo:
gli italiani si devono trasformare da costruttori e cementificatori in...restauratori (sono
posti di lavoro e crescita). Dobbiamo riconvertire il costruito non consumare nuovo spazio.
Così si può fermare la crisi dell’edilizia.
7. Se veramente riteniamo necessarie le autostrade e tangenziali attorno alla città,
soprattutto nel Parco Sud, lo spazio occupato deve essere risarcito (non con oneri di
urbanizzazione), ma con la cessione di pari superfici da valorizzare ecologicamente e
paesisticamente. Ovvero, e anche, con la rottamazione del costruito deteriorato e di
cattiva qualità in zone paesaggisticamente sensibili.
8. Se il PGT concede ancora (forse) troppe nuove volumetrie, questa occupazione privata di
spazio, aria e cielo, deve essere risarcita (da una data percentuale in poi) con oneri da
riutilizzare per la manutenzione del centro storico, dei monumenti, del verde urbano, delle
vie d’acqua.
Questi principi sono anche quelle proposte che IN lancia per far fronte alla recessione fatale
nella quale sta sfociando la crisi finanziaria che, dopo cinque anni ininterrotti, ormai si può
dire ...permanente. Una crisi nata da un’economia di carta (finanziaria) e, appunto, di mattone
(speculativa). Puntare ancora su queste due carte sarebbe da folli e da suicidi.
Noi di Italia Nostra crediamo che sarà il nostro patrimonio culturale e paesaggistico, la
bellezza delle nostre città, dei nostri monumenti, dei nostri musei, la qualità della nostra vita, a
salvarci.
Su questo nostro capitale del futuro dobbiamo puntare per migliorare il nostro benessere;
senza inseguire irraggiungibili punti di PIL; senza ripetere gli errori di speculazioni edilizie e
finanziarie che ci hanno portato al consumo di suolo e alla distruzione delle città.