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Museo del Violino Cremona. Bottega Italiana.

| Scritto da Redazione
Museo del Violino Cremona. Bottega Italiana.

Dal 22 settembre al 13 ottobre, al Museo del Violino di Cremona,la mostra di liuteria storica Bottega Italiana presenta una piccola ma ben selezionata scelta di strumenti provenienti dal Museo della Chi Mei Culture Foundation di Tainan (Taiwan), un ente che possiede una straordinaria collezione di strumenti ad arco formata al momento di più di 1300 pezzi. Il Comitato Scientifico dell’esposizione ha selezionato opere di 22 autori italiani, realizzate tra la fine del Seicento e la prima metà dell’Ottocento.

Saranno presenti 19 violini, due viole e un violoncello di eccezionale qualità e in ottimo stato di conservazione, rappresentativi della produzione di liutai importanti ma generalmente poco conosciuti, anche a causa della rarità delle loro opere. Fin dal titolo, Bottega Italiana si propone di mostrare al pubblico la ricchezza di idee e la varietà di forme e modelli rintracciabili nella liuteria italiana classica, in un percorso che evidenzia come in tutto il centro nord della penisola fossero attivi autori di grande personalità e dalle notevoli capacità tecniche e artistiche, artigiani che con le loro opere hanno contribuito a rendere il violino lo strumento popolare che oggi ben conosciamo.

L’ampiezza dell’area geografica e dello spazio temporale che la mostra affronta permette letture specifiche di grande interesse: sarà chiara la reciproca influenza di autori che lavoravano nella stessa città, ma sarà anche interessante la possibilità di valutare le infl uenze dell’opera del sommo Stradivari, o più in generale della liuteria cremonese, sulla grande liuteria italiana.

Si scoprirà, forse con sorpresa, l’indipendenza di molti autori del passato rispetto alla più importante scuola liutaria della storia: uno degli obiettivi dell’esposizione è proprio quello di mostrare l’originalità che contraddistingueva in passato l’opera di molti liutai oggi poco conosciuti, ma non per questo da dimenticare. È auspicabile che per i liutai dei nostri giorni una presa di coscienza di questa realtà storica sia fonte di ispirazione per il futuro.

From September 22 to October 13, at the Museo del Violino, in Cremona, the exhibition of historic violinmaking Bottega italiana presents a small but carefully chosen selection of instruments from the Chi Mei Culture Foundation Museum in Tainan, Taiwan. The foundation owns an extraordinary collection of str ing inst ruments, currently made up of over 1,300 pieces.

The exhibition’s Scientific Committee has selected works by 22 Italian artisans, produced between the end of the 17th century and the first half of the 19th century. The exhibition will feature 19 violins, two violas and one violoncello, all of exceptional quality and in an excellent state of conservation. They represent the output of Italian violinmakers who are important but not widely known, often because of the rarity of their works.

As exemplified by the title, Bottega Italiana (“Italian Workshop”), the exhibition wants to show to the public the wealth of ideas and variety of forms and models that can be found in classic Italian violinmaking, revealing how violinmakers with great personality and considerable technical and artistic skills were active throughout north-central Italy. With their works, these artisans contributed to making the violin the popular instrument we know so well today. The wide geographic area and extensive time period the exhibition covers allow for fascinating readings. The reciprocal influence of violinmakers working in the same city will be clear, but it will also be interesting to evaluate the influence of the work of the supreme Stradivari, and more generally the Cremona School, on great Italian violinmaking.

Perhaps surprisingly, the exhibition brings to light the independence of many past artisans from the most important violinmaking school in history. One of the exhibition’s objectives is to show the originality that in the past marked the work of many violinmakers who today are little known but should not be forgotten. The hope is that for contemporary violinmakers, a deeper understanding of this historic context can be a source of inspiration for the future

Strumenti espost i / List of Instruments:

Cremona
Giovanni Maria del Busseto - violino 1670 ?
Giacomo Gennaro - violino 1690 c. ?
Carlo Bergonzi - violoncello 1732 c.
Giovanni Rota - violino 1806 c.

Torino
Enrico Catenar - violino 1679 c., Pascal Wurlitzer
Fabrizio Senta - violino 1700 c.

Milano
Giovanni Grancino, violino 1680 c.
Carlo Ferdinando Landolfi, violino 1753
Antonio Mantegazza, viola 1789
Giacomo Rivolta, viola 1820 c.

Parma/Piacenza
Gaspare Lorenzini, violino 1760 c.
Felix Mori Costa, violino 1805 c.

Mantova
Pietro Guarneri, violino 1715
Camillo Camilli, violino 1745
Tommaso Balestrieri, violino 1780 c.

Modena
Antonio Casini, violino 1695 c.

Ferrara
Alessandro Mezzadri - violino 1720 c.

Venezia
Francesco Gobetti - violino 1705
Carlo Tononi - violino 1729
Giorgio Serafin - violino 1760 c.
Anselmo Bellosio - violi no 1786 c.

Roma
Giulio Cesare Gigli - violino 1774 c.

Comitato scientifico / Scientific Commitee:
Christopher Reuning - curatore / curator
Peter Beare
Eric Blot
Fausto Cacciatori
Bruce Carlson
Carlo Chiesa
Dai-Ting Chung
Philip Kass
Duane Rosengard
Alessandro Voltini

Segreteria Scientifica / Scientific Secretariat:
Paola Carlomagno

05/09/2013

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