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Museo di Storia Naturale di Cremona, mostra prorogata fino al 1° marzo

La mostra in corso è dedicata a “Le collezioni botaniche del Seminario Vescovile di Cremona”

| Scritto da Redazione
Museo di Storia Naturale di Cremona, mostra prorogata fino al 1° marzo

La mostra Le collezioni botaniche del Seminario Vescovile di Cremona, in corso dal 13 dicembre scorso al Museo Civico di Storia Naturale, è stata prorogata sino domenica 1° marzo 2015. L’esposizione è aperta da martedì a domenica dalle 10:00 alle 17:00, a ingresso gratuito.

Fin dal momento della sua fondazione, avvenuta alla fine del XVI secolo, in Seminario si prestò particolare cura all’educazione dei futuri sacerdoti. Per quasi due secoli essa venne affidata ai Gesuiti, chiamati dal vescovo Speciano a fondare un Collegio in città. Dopo la soppressione dell’ordine e con la riapertura del Seminario dopo la parentesi pavese, voluta da Giuseppe II d’Austria, nei primi anni del XIX secolo venne promossa una riorganizzazione didattica e strutturale.

La sede storica, collocata presso la chiesa di Santa Margherita, fu ampliata per volontà del vescovo Omobono Offredi, che promosse anche l’accrescimento della Biblioteca e la fondazione di un “gabinetto fisico” come complemento alle lezioni di storia naturale. Inaugurato solennemente nel 1828, il laboratorio comprendeva, oltre a strumenti scientifici, una collezione mineralogica, una ornitologica e diversi animali tassidermizzati. Nel corso del tempo le collezioni si arricchirono progressivamente grazie a donazioni e acquisti che hanno portato all’assetto attuale.

Originato a scopo puramente didattico, il “gabinetto di storia naturale”, caduto in disuso nel corso del tempo a causa delle mutate esigenze, rappresenta oggi una testimonianza che si lega alla storia del Seminario e dell’educazione in esso profusa che includeva materie quali la fisica sperimentale, la storia naturale, la botanica e l’agraria.

Il percorso della mostra si snoda nel tempo attraverso una selezione di volumi a tema botanico, stampati tra il XVI al XVIII secolo, conservati nel fondo antico della Biblioteca del Seminario, a cui fanno da corollario una curiosa raccolta di modelli micologici in cera, realizzati dal milanese Ignazio Pizzagalli nel 1825, e una collezione di erbari legati a libro e in carte sciolte, con campioni raccolti tra la prima metà e la fine del XIX secolo.

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