Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 00.05

Nato: l’OK a Svezia e Finlandia dal Sultano pigliatutto

| Scritto da Redazione
Nato: l’OK a Svezia e Finlandia dal Sultano pigliatutto

L’accordo per l’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato è arrivato al termine di un incontro durato quasi quattro ore. Ad annunciarlo nella serata di ieri è stato il segretario generale, Jens Stoltenberg: “La politica delle porte aperte della Nato è un successo, abbiamo mostrato di saper risolvere i problemi attraverso il negoziato” ha detto, aggiungendo che “con l’ingresso di Svezia e Finlandia nell’alleanza saremo tutti più sicuri”. La candidatura dei due paesi scandinavi contro cui Ankara aveva minacciato il veto è uno dei temi al centro vertice Nato in corso oggi e domani a Madrid, insieme al rafforzamento dell’impegno contro Mosca, e l’adozione del nuovo ‘Strategic concept’ che definirà gli obiettivi dell’Alleanza per il prossimo decennio. La revoca del veto, arrivata a poche ore dall’apertura del vertice Nato di Madrid, significa che Helsinki e Stoccolma potranno procedere con la domanda di adesione all’Alleanza militare, cementando quello che è destinato a essere il più grande cambiamento nella sicurezza europea degli ultimi decenni. Ma è una svolta che arriva ad un prezzo. E a pagarlo – è timore di molti – saranno oppositori e dissidenti curdi in esilio nei due paesi scandinavi. A poco sono valse le rassicurazioni della premier svedese Margaret Andersson che ha sottolineato come l’accordo sulle estradizioni, “rispetterà le leggi nazionali e gli standard europei”.

Erdogan pigliatutto?

In un comunicato diffuso poco dopo l’annuncio, il presidente turco ha precisato di aver ottenuto da Svezia e Finlandia “quello che voleva”. Nel testo del memorandum firmato da tutti e tre i leader, Finlandia e Svezia dichiarano che “estenderanno il loro pieno sostegno alla Turchia” in materia di sicurezza nazionale, confermando che il PKK (Partito curdo dei lavoratori) è “un’organizzazione vietata” e pertanto “adotteranno misure concrete per l’estradizione di criminali terroristi” dai loro paesi e per “proibire le attività di raccolta fondi e reclutamento del PKK e dei suoi affiliati”. Svezia e Finlandia promettono inoltre di cancellare tutte le restrizioni nelle esportazioni di armi alla Turchia imposte dal 2019, dall’inizio dell’intervento armato di Ankara nel nord della Siria. Helsinki e Stoccolma si impegnano inoltre a non fornire sostegno al partito dell’Unione democratica curda siriana (PYD) e ai gruppi delle unità di protezione popolare (YPG), parte della coalizione anti-Isis e in prima linea nella lotta contro lo Stato Islamico in Siria. Un risultato a lungo perseguito e che va oltre le più rosee aspettative di Ankara, a cui gli altri membri dell’Alleanza Stati Uniti in primis hanno dato il loro benestare: Joe Biden si è congratulato per quello che ha descritto come “un passo cruciale che rafforzerà la nostra sicurezza collettiva”.

[…continua]

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