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Nei giorni scorsi nella sede del Pd di Crema è stata intitolata la ‘SALA DELLA CECHI’ di Cinzia Fontana

Ad un anno dalla scomparsa della ‘Cechi’ il PD di Crema ha voluto intitolare una sala riunioni , luogo condiviso di passione per la politica e di gioia nell’impegno per la democrazia a cui la donna militante del Partito Comunista che ha accompagnato le sue trasformazioni ha sempre dato il suo forte contributo.

| Scritto da Redazione
Nei giorni scorsi nella sede del Pd di Crema è stata intitolata la ‘SALA DELLA CECHI’ di Cinzia Fontana Nei giorni scorsi nella sede del Pd di Crema è stata intitolata la ‘SALA DELLA CECHI’ di Cinzia Fontana Nei giorni scorsi nella sede del Pd di Crema è stata intitolata la ‘SALA DELLA CECHI’ di Cinzia Fontana Nei giorni scorsi nella sede del Pd di Crema è stata intitolata la ‘SALA DELLA CECHI’ di Cinzia Fontana

Nei giorni scorsi nella sede del Pd di Crema è stata intitolata la ‘SALA DELLA CECHI’ di Cinzia Fontana

Ad un anno dalla scomparsa della ‘Cechi’ il PD di Crema ha voluto intitolare una  sala riunioni , luogo condiviso di passione per la politica e di gioia nell’impegno per la democrazia a cui la donna militante del Partito Comunista  che ha accompagnato le sue trasformazioni ha sempre dato il suo forte contributo.

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Ecco il discorso/ricordo di intitolazione  di ‘SALA DELLA CECHI’  di Cinzia Fontana

“La nostra storia ci dovrebbe insegnare che la democrazia è un bene delicato, fragile, deperibile, una pianta che attecchisce solo in certi terreni precedentemente concimati. E concimati attraverso l’assunzione di responsabilità di tutto un popolo. La nostra storia dovrebbe far riflettere sul fatto che la democrazia non è solo libere elezioni. Non è soltanto progresso economico.La democrazia è giustizia. E’rispetto della dignità umana, dei diritti delle donne, di tranquillità per i vecchi e speranza per i figli. E’ pace.”

Ho voluto iniziare con le parole di Tina Anselmi perché vi ritrovo tutte le ragioni del perché siamo qui oggi, ad un anno dalla scomparsa della nostra cara Cechi, ad intitolarle questa sala, luogo condiviso di passione per la politica e di gioia nell’impegno per la democrazia.

Innanzitutto, perché la sala riunioni? Perché è luogo di confronto, di discussione, di dialogo. Quindi, luogo di pensiero  e di parola, strumenti vivi che lei amava particolarmente.

Era donna orgogliosamente di parte, la Cechi, convintamente di parte, ma era anche donna di ponti, che per lei si costruivano proprio con la parola e il dialogo. E con il valore della memoria come concime per il futuro. “Come fanno i giovani a scegliere se non conoscono, se non sanno?”, era solita ripetere.

E ci piace pensare che nei giorni scorsi ci avrebbe sicuramente fatto una telefonata per dirci: “Ma che bella cosa che ha fatto il Presidente della Repubblica con la nomina di Liliana Segre senatrice a vita. Sono proprio contenta!”. Le piaceva commentare ogni fatto e le è sempre piaciuto, fino all’ultimo, far conoscere ad ognuno di noi il suo punto di vista.

Perché abbiamo deciso di chiamarla “Sala della Cechi”? Perché la Cechi si è presa cura di noi, del partito, di questo luogo, di questa terra, della bella Politica, ma anche di ognuno di noi singolarmente, perché in ognuno di noi ha saputo individuare quali potenzialità di intelligenza, di volontà, di passioni si manifestavano. Quindi, la Sala della Cechi per trasmettere il senso di tutto il nostro affetto e della condivisione.

Il modo in cui la Cechi ha vissuto il suo tempo non è stato un modo qualunque o banale. E’ stato invece il modo pieno e intenso di una donna carica di valori, di passioni, di coraggio nel compiere alcune scelte in tempi della storia non certo facili per le donne. E’ stato quindi, il suo, il modo di una donna, che sa coniugare affetto e rigore. Di una donna che sa che la nostra democrazia deve continuamente essere radicata in qualcosa di vivo se non la vogliamo far deperire.

 È proprio per queste ragioni che la giornata di oggi non può essere solo commemorazione né solo emozione. Lei non ce lo avrebbe permesso.

È giornata in cui ci dobbiamo assumere degli impegni. A partire dal lavoro serio, determinato e diffuso in questo mese per una bella campagna elettorale per il PD. La Cechi sarebbe stata qui certamente al nostro fianco a dedicare tutte le sue energie a questo obiettivo.

E poi, a tenere vivo questo luogo per continuare a costruire partecipazione e confronto.

Abbiamo deciso che la “Sala della Cechi” potrà essere aperta anche per le associazioni e i gruppi che lo richiederanno se avranno bisogno di spazi, purché nei loro scopi vi sia la cura per la crescita della democrazia.

Solo così la testimonianza della Cechi vivrà in questi luoghi.

Cinzia Fontana

Crema 2 febbraio 2018

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