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Nel 1941 il duce aggiunse : “ Fra poco viene il bello” |A. Ermano

| Scritto da Redazione
Nel 1941 il duce aggiunse : “ Fra poco viene il bello” |A. Ermano

Lance, spade, frecce, mortaretti,  tricche, tracchi e castagnole…
“E con queste armi potenti, dico armi potenti… Noi… Noi, spezzeremo le reni a Maciste!”
Il 18 novembre 1940 Mussolini ebbe a dire ai suoi gerarchi:
«Affermai cinque anni fa: “Spezzeremo le reni al Negus”. Ora, con la stessa certezza assoluta, ripeto assoluta, vi dico che spezzeremo le reni alla Grecia in due o dodici mesi poco importa, la guerra è appena cominciata!».
Alcuni mesi dopo, nel 1941, il duce del fascismo aggiunse:  «Fra poco verrà il bello».

Il “bello” fu che dopo la disfatta 393.000 soldati italiani vennero deportati, circa 20.000 entrarono nelle formazioni partigiane, mentre altri 57.000 si dispersero nel territorio cercando di sopravvivere. Non c’è famiglia in Italia che non abbia pianto lacrime di sangue per una delle più immani disfatte militari nella non breve storia del Paese.

In un celebre film il grande Totò ritornerà su quella tragedia in forma di farsa facendo il verso all’uomo di Palazzo Venezia.

«Tebani, abbiamo lance, spade, frecce, mortaretti, tricche tracchi e castagnole. E con queste armi potenti, dico armi potenti… Noi… Noi spezzeremo le reni a Maciste e ai suoi compagni e a Rocco e i suoi fratelli! Valoroso soldato tebano, mio padre da lassù ti guarda e ti protegge. Armiamoci e partite! Io vi seguo dopo.»

L’altrieri, un professionista romano (nome noto alla redazione) ci ha scritto per segnalarci l’uscita di un suo testo – intriso di populismo antipolitico – contenente ben ventiquattro tesi a difesa del fascismo.

Di seguito le riportiamo testualmente in  tra virgolette. In rosso  i nostri commenti:

1.            “Quando c’era il Fascismo la mafia era dovuta fuggire in America”. – Il fascismo fu una super-mafia.

2.            “Quando c’era il Fascismo i ragazzi non si drogavano”. – Non si drogavano nemmeno nella Russia di Stalin, nella Gran Bretagna di Churchill, nell’America di Roosevelt ecc.

3.            “Quando c’era il Fascismo le città erano sicure”. – Ma non ci sono oggi meno violenze e assassinii di allora?

4.            “Quando c’era il Fascismo la scuola italiana era ai primi posti nel mondo”. – Non c’entra il sistema politico. Pechino e New Delhi possono dire lo stesso delle loro università oggi.

5.            “Quando c’era il Fascismo non ci si doveva vergognare di essere italiani”. – Il vergognoso “stile Berlusconi” è più vicino a quello di D’Annunzio e Mussolini o a quello di Saragat e Napolitano?

6.            “Quando c’era il Fascismo il potere non era corrotto e non corrompeva”. – Vedi alla voce “Petacci”.

7.            “Quando c’era il Fascismo non c’era il “Paese”, ma la Patria”. – Meglio “Paese”. Quando c’era la “Patria” i ragazzi morivano in guerra.

8.            “Quando c’era il Fascismo anche i figli degli operai andavano nelle colonie al mare o in montagna”. – In tutto questo tempo non hanno mai smesso di andare al mare e in montagna.

9.            “Quando c’era il Fascismo non c’erano né tante auto blu, né tanti stipendi e pensioni scandalose come oggi”. – Le auto blu ecc. sono cose pessime. Ma la guerra è peggio.

10.          “Quando c’era il Fascismo c’era l’orgoglio di essere onesti e non, quello di essere “furbi”, come oggi”. – Vedi alla voce “Stile Berlusconi”.

11.          “Quando c’era il Fascismo le grandi crisi economiche (1929)  si affrontavano così bene che dal resto del mondo venivano in Italia per vedere come avevamo fatto!” – Il New deal fu realizzato senza trasformare il Congresso americano in una “Camera dei Fasci e delle Corporazioni” (e senza “Oro alla Patria”).

12.          “Quando c’era il Fascismo l’Italia era ammirata e invidiata in tutto il mondo come dimostrano i giornali dell’epoca”. – Quali giornali?! Non c’era libertà di stampa sotto il fascismo.

13.          “Quando c’era il Fascismo non c’era questa casta politica infame, disonesta, corrotta, mafiosa e sporcacciona!” – Vedi alle voci  “Leggi razziali”, “Seconda guerra mondiale”, “Ville tristi”, “Deportazioni”.

14.          “Quando c’era il Fascismo i Fascisti non rubavano come è provato dalla commissione per i profitti del regime insediata nel primo dopo guerra (agli atti del parlamento)”. – Il fascismo non fu povero di scandali, a partire da quello scoperto da Giacomo Matteotti, che pagò con la vita.

15.          “Quando c’era il Fascismo la famiglia era composta da un padre, una madre e dai figli ed era difesa e tutelata dallo Stato”. – Vedi alla voce: “Una giornata particolare”.

16.          “Quando c’era il Fascismo i preti non facevano politica”. – Il socialista don Minzoni fu ammazzato, don Sturzo esiliato, ecc. ecc.

17.          “Quando c’era il Fascismo le ragazzine minorenni non si prostituivano per una manciata di soldi”. – Semplicemente falso.

18.          “Quando c’era il Fascismo la corruzione e l’evasione fiscale erano molto inferiori a quelle di oggi”. – Ripetizione. Vedi sopra.

19.          “Quando c’era il Fascismo la scuola italiana era ai primi posti in Europa e sfornava elementi come i Ragazzi di via Panisperna”. – I Ragazzi di Via Panisperna (cioè scienziati di statura mondiale come Fermi, Segré ecc.) dovettero emigrare a causa delle leggi razziali. fasciste

20.          “Quando c’era il Fascismo non c’erano né stipendi d’oro, né pensioni d’oro”. - Ripetizione.

21.          “Quando c’era il Fascismo gli enti statali non vendevano appartamenti favolosi a prezzi irrisori ai politici”. - Ripetizione.

22.          “Quando c’era il Fascismo l’immagine dell’Italia nel mondo era rispettata ed ammirata e non derisa e svalutata come lo è oggi”. – Ripetizione.

23.          “Quando c’era il Fascismo non si sarebbe mai accettato di stare in Europa come la Cenerentola ritardata, ma se mai come protagonista”. – Falso. Orrenda tra tutte la subalternità nei confronti di Hitler.

24.          “Ecco perché nell’altro secolo le più potenti lobby si coalizzarono per abbattere il nazionalsocialismo e il fascismo”. – Fu guerra di eserciti ad abbatterli, non complotto di lobby.

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Come ognuno può verificare sui libri, fu il duce (insieme al führer) a dichiarare guerra agli altri. Non viceversa.

Ecco una breve cronologia della bellicosità fascista: il 10.6.1940 Mussolini dichiarò guerra alla Francia e alla Gran Bretagna, il 28.10.1940 fece invadere la Grecia, il 6.4.1941 dichiarò poi guerra alla Jugoslavia, il 22.6.1941 all’URSS, l’11.12.1941 agli USA e il 13.12.1941 financo a Cuba nonché al Guatemala (!).

Ciò fece il duce, dunque, con decisione sanguinaria e anche molto ebete, giacché mandò in guerra un’Italia armata praticamente appunto solo di “lance, spade, frecce, mortaretti, tricche tracchi e castagnole”.

In tal modo Mussolini sognava di andare a sedersi al tavolo dei vincitori, accanto a Hitler. Risultato: 300 mila i caduti italiani in un bilancio complessivo di 55 milioni di morti. Alla fine tentò di scappare dall’Italia travestito da soldato della Wehrmacht. Finì giustiziato presso Como il 28 aprile del 1945. Il giorno dopo venne portato a Milano e appeso a testa in giù. Il 30 aprile Hitler si suicidava nel suo bunker di Berlino.

Non fu così per tutti i leader fascisti, come Franco e Salazar per esempio, i quali non entrarono in guerra. E non vennero abbattuti da nessuna “lobby”.

Il franchismo e il salazarismo caddero sì, ma solo molti anni dopo, in seguito alla lunga azione antifascista, interna e internazionale, portata avanti, per i socialisti, da uomini come Mario Soares, Felipe González, Pietro Nenni, Olof Palme, Sandro Pertini, Willy Brandt, François Mitterrand, Bettino Craxi ed Helmut Schmidt.

Questa, a grandi linee, la storia. Che niente insegna al populismo, nuovo e nuovissimo, vecchio e vecchissimo.

di Andrea Ermano

 

fonte:
L'AVVENIRE DEI LAVORATORI
Organo della F.S.I.S., organizzazione socialista italiana all'estero www.avvenirelavoratori.eu
Sede: Società Cooperativa Italiana Zurigo - Casella 8965 - CH 8036 Zurigo

2013-12-07

 

 

 

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