Mercoledì, 15 maggio 2024 - ore 02.54

Nessuna miss è bellissima con la pelliccia

| Scritto da Redazione
Nessuna miss è bellissima con la pelliccia

Gentilissim*,

ho appreso dai mezzi di informazione che il prossimo 21 Giugno a Cremona sfileranno aspiranti miss per l’evento “Miss Bellissima” di cui ho approfondito la conoscenza sul sito web www.missbellissima.it Ho letto che la manifestazione gode di collaborazioni di eccellenza tra cui spiccano Cremona1, che fornisce la diretta televisiva, La Provincia, che riserva quotidianamente uno spazio sul giornale e Radio Viva FM che dedica anch’essa un notevole spazio all’interno del proprio palinsesto. Quest’anno entrano a fare parte dell’evento anche APOM e FIRM, associazioni operanti nell’ambito della prevenzione del tumore al seno e della promozione della salute che in quest’occasione sensibilizzeranno le ragazze sulla problematica. L’evento sarà realizzato con la collaborazione e il patrocinio del Comune di Cremona e degli Istituti Ospitalieri di Cremona. Pare che questa manifestazione non sia soltanto un’occasione di divertimento ma che rappresenti anche un momento di riflessione sulla cura della propria salute. Ciò è indubbiamente apprezzabile. La mia attenzione si è posata anche sulle collezioni che sfileranno e ho notato che tra esse figura una pellicceria. Quando vedo persone che indossano pellicce, provo un senso di sconforto che riesco a mitigare nel caso in cui a indossarle siano persone anziane, forse legate a certi status symbol come appunto la pelliccia, mentre non trovo giustificazione che a indossare quei capi siano persone giovani, proprio perché la sensibilità sui diritti degli animali è in crescente diffusione. E’ impossibile non avere mai visto immagini o video che mostrano la vita e la morte degli animali da pelliccia. Le loro condizioni negli allevamenti sono estremamente sofferenti e non se la passano bene neppure quelli che vengono catturati per questo scopo perché rimangono vivi, intrappolati e dolenti prima che il cacciatore li prelevi dalla trappola. Talvolta l’animale si amputa l’arto, rosicchiandolo per liberarlo dalla trappola. Nel caso degli allevamenti, gli allevatori non considerano le esigenze dell’animale: ciò che interessa è ottenere un manto folto e di bell’aspetto. Gli animali sono sottoposti a stress, diventano aggressivi, vivono in gabbie anguste, subiscono appositamente il freddo affinché il pelo si infoltisca. I metodi di soppressione in allevamento cambiano a seconda delle dimensioni dell’animale. Nel caso di animali grossi: l’elettricità per via orale o anale, il proiettile nella nuca, il soffocamento da gas. Nel caso di animali piccoli: il colpo di martello sul muso, il chiodo conficcato nella fronte, l’annegamento. Altri metodi usati sono l’avvelenamento con stricnina e il soffocamento con cloroformio. Tutto ciò è terribilmente legale ma è altrettanto legale, e secondo me doveroso, protestare ogni volta che se ne presenti l’occasione per fare sentire la voce di chi non è in grado di farlo. Il mercato delle pellicce è indubbiamente in crisi, non solo per motivi etici ma anche per motivi economici perché la pelliccia costa parecchio. Resta invece fiorente il mercato di gran lusso, cioè quel mercato di capi che costano moltissimo e che quindi possono essere ancora considerati una sorta di lasciapassare per i grandi eventi dell’alta società. Al contrario, è in aumento la produzione degli inserti per guanti, colli, cappelli, cappucci. Spesso l’acquirente è tratto in inganno perché pensa che questi inserti siano di pelliccia finta ma in realtà in molti casi sono di cane e gatto. Ogni anno vengono commercializzati circa due milioni di cani e gatti per questo scopo, soprattutto in Cina. In Italia, la legge impedisce l’importazione e il commercio delle loro pelli ma bisogna fare attenzione perché sull’etichetta vengono spesso usati nomi di fantasia per nascondere che siano cani o gatti. La pelliccia è un capo di abbigliamento frutto di crudeltà e ciò che la rende ancora più crudele è il fatto che possa essere facilmente sostituita con pellicce ecologiche altrettanto calde ed esteticamente belle, motivo per cui è ancora più grave che non si opti per una scelta etica che permette di salvare la vita degli animali. E’ difficile fare ragionare i pellicciai ma è deludente vedere che istituzioni come Comune e Ospedale collaborino e concedano il patrocinio in occasione di manifestazioni che si basano sullo sfruttamento degli animali, esseri senzienti. Tutelare la salute delle ragazze diffondendo la cultura della prevenzione è un’ottima cosa ma non si deve fare sulla pelle di nessuno, tantomeno su quella che le ragazze indosseranno nella sfilata.

“L'unico posto dove devono stare pellicce e pelli è sugli animali a cui appartengono.”

Tom Regan, Gabbie vuote, 2004

Cordiali saluti.

Paola Re

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