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Nunca mas, mai più. 40° golpe in Cile | F. Guilherme Longo

| Scritto da Redazione
Nunca mas, mai più. 40° golpe in Cile | F. Guilherme Longo

Il senatore socialista italo-cileno Fausto Longo a 40 anni  dal Golpe militare contro il presidente Salvador Allende  di Fausto Guilherme Longo *)
Sono quaranta gli anni trascorsi dall’abbattimento violento del governo democratico di Salvador Allende e dall’inizio della lunga notte della democrazia cilena.
Ricordiamo tutte le migliaia  di persone uccise, scomparse, gli operai e gli intellettuali, le donne, gli uomini, i ragazzi come i fratelli Lorca della Gioventù socialista, uccisi mentre operavano in clandestinità, il dirigente del sindacato dei pubblici  dipendenti Tucapel Jmenez. La Cut di Figueroa e di Calderon che aveva un milione di iscritto nel 1972, decimata  scientificamente in tutti i suoi gruppi dirigenti.

Una violenza cieca , di massa e selettiva, che prima il cardinale Raul Silva e la Vicaria di solidarietà nel ’77 e poi, via via, con più incisività, le forze politiche democratiche, in diversi modi, hanno combattuto nell’interno del paese, sostenuti dalla organizzazione dei cileni in esilio e dai democratici di tutto il mondo. Oggi il presidente Allende è ancora con i cileni. I valori della giustizia sociale e della libertà, la lotta alle ingiustizie e alle insopportabili diseguaglianze sociali  è ancora l’obiettivo più importante   per cambiamenti strutturali della società cilena, che Michelle Bachelet sostiene nella sua campagna  elettorale per la presidenza della Repubblica.

Il Presidente Allende è stato il miglior presidente del Cile incarnando il sogno di una generazione e rappresentando il meglio della sinistra cilena e di tutta l’America Latina. Lo ha  ricordato Lagos e lo ha riconosciuto l’antico dirigente dei comunisti cileni, Corvalan,  che, intervistato tempo fa, ha ricordato come Allende “demonstrò una consecuencia politica incommensurabile”. Allende presidente si batté  per quegli obiettivi per i quali da dirigente socialista si era impegnato percorrendo tutto il Cile, per suscitarne il consenso. L e ricchezze minerarie, rame in primo luogo, le imprese elettriche, la radiofonia la metallurgia, l’industria tessile, le banche il commercio, la riforma agraria.. Se oggi la Codelco, la società del rame è ancora in parte cilena. Se con le sue vendite  lo Stato seguita oggi ad equilibrare il bilancio statale  è merito di Allende che si è opposto alla rapina in atto da parte di aziende straniere  come suo merito è la riforma agraria. I 5.223 mila ettari espropriati a proprietari improduttivi dal governo Allende, i 3.500 mila ettari espropriati dal governo Frei hanno posto fine, allora, al latifondo, dando il passo alla moderna agricoltura cilena. L’essersi opposto alle mire del governo statunitense  fino al sacrificio della propria morte rappresenta un esempio di amor patrio e di fedeltà alla Costituzione  ed ai principi a base della sua vita politica che non sarà mai dimenticato.

No hay manana sin ayer, non c’è l’oggi senza  lo ieri. E’ vero. E’ per questo che in questi giorni anche in Italia si perseguono i delitti che furono organizzati,  in associazione fra loro, da parte delle dittature sudamericane  con il “Piano Condor”.

I crimini contro l'umanità non vanno amnistiati né possono essere prescritti. Dieci anno or sono l’Agrupacion de familiares de detenidos desaparecidos del Cile,  scriveva in un suo documento:

“La verità e la giustizia come concetti integrali sono una domanda permanente, irrinunziabile e di azione continua fintanto che non si conosca la verità rispetto a ciò che è accaduto ai nostri familiari, che non se ne recuperino i resti e che siano penalmente sanzionati coloro che risultino responsabili di questi crimini giuridicamente da riconoscere come delitti di lesa umanità e pertanto non amnistiabili ed imprescrittibili, in coerenza con le normative internazionali cui i singoli stati sono tenuti ad ottemperare”.

A dieci anni da quella denuncia  molto c’è ancora da fare perché giustizia e verità si possano fino in fondo riaffermare . L a società cilena non può rimuovere una questione basilare per una vera riconciliazione fra tutti i cileni e per finalmente costruire un futuro da tutti condiviso.

Il Sudamerica è profondamente cambiato e la democrazia ha fatto arretrare le dittature militari e non.

Un Sudamerica democratico e prospero è possibile all’insegna della collaborazione paritaria e della fratellanza fra i popoli. A 40 anni dal golpe cileno Il monito permanente, rivolto a tutti  resta ancora il grido “Nunca mas”.

*) Fausto Guilherme Longo è senatore della Repubblica (PSI-Autonomie),

eletto nella Circoscrizione estero, Ripartizione America Meridionale

fonte. www.avvenirelavoratori.eu

2013-09-13

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