Domenica, 05 maggio 2024 - ore 22.17

Oltre il PD e SEL per una nuova sinistra | E.Abeni

Nel nostro paese è necessaria la presenza di un partito di sinistra che si sforzi di assumere le caratteristiche di un partito di massa, radicato sul territorio.

| Scritto da Redazione
Oltre il PD e SEL per una nuova sinistra | E.Abeni

L’esito della riunione della Direzione del Partito Democratico sottolinea, a mio avviso, l’ulteriore accentuazione centrista che Matteo Renzi vuole imprimere al suo partito (non è soltanto la posizione assunta sull’articolo 18 a testimoniarlo). Non voglio qui entrare nel merito delle dinamiche interne che si sono espresse nel dibattito. Voglio, invece, sottolineare come le conclusioni cui si è pervenuti consegnino alla sinistra italiana nel suo complesso un problema da affrontare in modo impellente: quello di garantire, nel nostro paese, la presenza di un partito di sinistra che si sforzi di assumere le caratteristiche di un partito di massa, radicato sul territorio. Colmando, così, lo spazio lasciato dalla virata centrista del PD (e dalle carenze, dagli errori – bisogna dirlo – che hanno contrassegnato le scelte delle formazioni politiche collocate a sinistra del PD). In Italia c’è una sinistra diffusa, purtroppo sparpagliata nelle sue realtà politiche ma che ha sue significative espressioni a livello sociale, istituzionale e culturale: sente il bisogno di trovare un suo visibile punto di riferimento sul piano politico. Perciò, avverto l’esigenza di un forte impegno comune, a sinistra, per dar vita ad un partito che colga tale esigenza. Un partito che non si ponga quale obiettivo principale quello della conflittualità con il PD - con il quale dovrebbe continuare a porsi il problema di una collaborazione per garantire un governo democratico - ma evidenziando qual è la differenza fra una formazione politica di sinistra ed una centrista. Differenza che non può trovare semplicemente espressione in proclami o generici slogan, ma deve concretizzarsi in atti concreti sui temi dei diritti (in particolare nel campo del lavoro), della solidarietà, della difesa dei più deboli, di un rinnovato ma più garantito stato sociale, della salvaguardia ambientale, della pace. Penso ad un partito di sinistra che metta in campo seriamente l’idea di quale società costruire nel futuro, guardando ai gravissimi danni che sta producendo – dopo il tragico fallimento del cosiddetto socialismo reale – il sistema capitalistico, pensiero unico imperante nei processi di globalizzazione. So bene di porre problemi  (un problema in particolare: quello di un nuovo partito della sinistra italiana) di difficile soluzione e so di correre il rischio di farmi catalogare fra i visionari, avendo l’ardire di porlo. Ma sento che si tratta di un problema decisivo per la vita, per la condizione dell’Italia e per la sua collocazione nel contesto europeo. Si tratta, a parer mio, di costruire unitariamente un percorso che – attraverso scomposizioni e ricomposizioni – metta assieme forze che realmente hanno le stesse idee, gli stessi progetti da realizzare. Un processo che non deve puntare su scissioni a freddo così come non può operare fusioni a freddo, ma deve dar luogo, però, a sedi di confronto, di elaborazione, di iniziativa unitaria che abbiano come comune obiettivo quello di un cambiamento vero (non gattopardescamente finto, come si tende fare) di un sistema sempre più iniquo. Con un’avvertenza che deve essere ben presente, a mio parere, a tutta la sinistra: i tempi a disposizione per costruire un tale processo sono stretti, per cui bisogna essere sì  attenti a non compiere improvvide fughe in avanti, ma mettere in campo, però, grande determinazione per conseguire l’obiettivo.    

EVELINO  ABENI  (Sinistra Ecologia Libertà Cremona )

 

 

 

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