Mercoledì, 15 maggio 2024 - ore 00.33

Pace e Riforme: parole abusate e violentate di Giorgio Zerbin (Cremona)

Egregio direttore, ci sono parole che sono abusate, stravolte. violentate. È il caso della parola PACE, soprattutto quando chiamano le guerre ‘missioni di pace’. Ora stanno strapazzando la parola RIFORME.

| Scritto da Redazione
Pace e Riforme: parole abusate e violentate di Giorgio Zerbin (Cremona) Pace e Riforme: parole abusate e violentate di Giorgio Zerbin (Cremona) Pace e Riforme: parole abusate e violentate di Giorgio Zerbin (Cremona)

La Grecia deve fare le riforme. L’Europa vuole le riforme. Renzi fa le riforme. Così senza specificare suona bene, perché il termine ‘riforma ’ si associa a qualcosa di positivo. Wikipedia: ‘riforma è il fine e il mezzo di politiche tendenti all’evoluzione di sistemi politici, assetti istituzionali, economici, finanziari’. Vocabolario Treccani: ‘modifica sostanziale, ma adottata con metodo non violento, di uno stato di cose, un’istituzione, un ordinamento rispondente a varie necessità ma soprattutto a esigenze di rinnovamento ’. Dizionario italiano Sabatini Colletti: ‘modifica volta a dare un assetto migliore, particolarmente in ambito politico, sociale, economico’. Che bello! Evoluzione, rinnovamento, nuovo e migliore assetto! E invece quali sono, nella sostanza, le riforme che impongono alla Grecia, che l’Europa vuole, che Renzi fa? Peggiorare, altro che ‘migliore assetto’, le condizioni di pensionati e salariati. Pestare a sangue le fasce sociali a reddito fisso. Tornare indietro, altro che ‘evoluzione’, rispetto ai diritti conquistati. Per quanto riguarda i pensionati, una riforma che l'Europa ha voluto, è la riforma Fornero, così brutta che perfino la Fornero si è messa a piangere quando l’ha annunciata. Talmente ingiusta da essere giudicata incostituzionale. Per quanto riguarda i salariati, la riforma per eccellenza è il Renziano Jobs Act, di cui finalmente si vedono i contorni, ora che stanno uscendo i Decreti Delegati dopo la Legge Delega, una vergognosa delega in bianco,votata a larghissima maggioranza parlamentare. Con il Jobs Act i contratti a tempo indeterminato sono aumentati e su questo Renzi ha suonato e continua a suonare la grancassa, omettendo spudoratamente di dire come stanno in realtà le cose, come ha fatto invece l’Istat che ha fornito i dati sulla disoccupazione che da gennaio 2015 a maggio 2015 è aumentata dal 12,5% al 13%. Ma allora cosa è successo? Semplice, molti dei vecchi contratti a termine sono stati convertiti nei nuovi contratti a tempo indeterminato per ognuno dei quali i datori di lavoro ricevono 8.000 euro all’anno, grazie ai quali possono licenziare in qualunque momento i loro dipendenti senza giusta causa e senza il reintegro, a parte gravissimi motivi di discriminazione, ma pagando solo un indennizzo irrisorio al lavoratore, anche se il suo licenziamento è ingiusto. Queste sono le riforme, un’altra parola stuprata, tanto che d’ora in poi, quando Renzi parlerà di riforme, come ha già fatto per l’Italicum e per la scuola, sarà meglio fare come Paretinn Pietro. mettersi una mano davanti e una didietro!

Giorgio ZerbIn ( Cremona)

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