Martedì, 23 aprile 2024 - ore 19.01

Paolo Carletti (già segretario provinciale PSI) si iscrive al PD e sostiene alle primarie Francesco Boccia

Dopo la sciagura delle ultime elezioni politiche e dopo aver constatato il deserto a sinistra del PD ho deciso di iscrivermi al Partito Democratico, convinto come sono che solo dal PD possa nascere quell' alternativa riformista socialdemocratica di cui la nostra società ha un disperato bisogno.

| Scritto da Redazione
Paolo Carletti (già segretario provinciale PSI) si iscrive al PD e sostiene alle primarie Francesco Boccia

Paolo Carletti (già segretario provinciale PSI) si iscrive al PD e sostiene alle primarie Francesco Boccia

Dopo la sciagura delle ultime elezioni politiche e dopo aver constatato il deserto a sinistra del PD ho deciso di iscrivermi al Partito Democratico, convinto come sono che solo dal PD possa nascere quell' alternativa riformista socialdemocratica di cui la nostra società ha un disperato bisogno.

 Esistono ancora masse di oppressi schiacciati da un sistema socioeconomico guidato dal capitale finanziario che chiedono alla politica risposte alla loro domanda di riscatto.

Il PD però ha progressivamente smesso di rispondere a quelle domande, ci si è concentrati sulle spiagge di Capalbio convinti di due fesserie: la prima è che lì avremmo elaborato le risposte più confacenti al bisogno e la seconda è che solo noi avremmo potuto dare quelle risposte.

Nulla di più sbagliato. A quelle domande di riscatto hanno infatti risposto altri, peraltro declinando le risposte in tono fascista o la meglio, populista.

In tal modo il Pd negli anni si è trasformato da partito di Sinistra in semplice partito di Governo e così ha perso la propria natura ed anche la propria ragion d'essere.

 Al nostro elettorato appare ormai come un centro di potere, invece i nostri elettori cercano una prospettiva, una speranza, perché no, un sogno, quel sogno che incarna la sinistra e che il PD ha via via offuscato.

Ma per i vertici nazionali non è successo nulla, frastornati e sorridenti, fanno come il pugile che sorride sul ring a favore di obiettivi fotografici per nascondere le gambe tremanti in attesa dell'ormai prossimo KO.

Le 3 alternative di apparato alla carica di segretario nazionale rappresentano la continuità di un processo che sta portando alla deriva non tanto il PD, quanto la sinistra italiana.

 L'opzione della continuità per preservare l'esistente fa acqua insomma, da tutte le parti.

La chiusura del dopo elezioni viene perpetrata a difesa di rendite di posizione che ormai il Paese rifiuta seccamente e la cervellotica burocratizzazione del tesseramento conferma la chiara volontà di non aprirsi alla società.

 Si serrano i ranghi per mantenere qualche posizione di garanzia in attesa che qualcosa cambi.

Ma siamo noi che dobbiamo cambiare!

Se il PD vuole essere, deve aprire le porte ad una contaminazione totale che cancelli gli strascichi di una fusione a freddo tra due tradizioni arrivate col fiato corto al nuovo millennio.

Se il PD vuole essere, deve darsi una classe dirigente a tutti i livelli che rappresenti un nuovo corso, non certo una dirigenza che pare faccia a gare per accaparrarsi i brandelli di consensi rimasti sul piatto.

Se il PD vuole essere, deve scaldare i cuori degli italiani, deve fare il proprio lavoro, insomma... deve essere un partito della sinistra riformista socialdemocratica, aperto e plurale.

E allora ci pare che il solo che abbia colto la tragicità del momento, il solo che laicamente abbia messo sul piatto le enormi contraddizioni del PD, il solo che abbia lo slancio per costruire un'alternativa che sappia premiare i meriti ed assistere ai bisogni, sia Francesco Boccia.

Per questi motivi lo sosterremo con forza, chi vuol bene alla sinistra italiana non può non voler bene al PD e chi vuol bene al PD non può che volerlo cambiare!

Paolo Carletti (Consigliere Comunale)

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