Giovedì, 02 maggio 2024 - ore 18.35

Perché oggi è giusto e razionale regolarizzare gli immigrati irregolari, non solo in agricoltura

Motivazioni non soltanto umanitarie, ma anche sanitarie, di sicurezza, economiche e sociali suggeriscono cosa fare, sulla via già tracciata dal Portogallo. L’appello di oltre 300 docenti universitari al Governo

| Scritto da Redazione
Perché oggi è giusto e razionale regolarizzare gli immigrati irregolari, non solo in agricoltura

Sta circolando in questi giorni nelle commissioni parlamentari la bozza di un disegno di legge per la regolarizzazione degli immigrati irregolari in agricoltura. In questo nostro appello vogliamo sottolineare l’opportunità di estendere la proposta agli irregolari che lavorano in tutti gli altri settori economici del Paese (e, in primis, in quelli cruciali dei servizi alla persona, dell’artigianato, dell’industria e dei servizi ad essa collegati). Non soffermandoci sulle evidenti motivazioni umanitarie ma su quelle di carattere sanitario, di sicurezza, economico e sociale.

Di seguito esponiamo brevemente motivazioni, contenuti e vestito della proposta.

Motivazioni

I costi psicologici, sociali ed economici della paralisi della vita sociale ed economica a cui siamo stati costretti per combattere il Coronavirus sono drammatici e sotto gli occhi di tutti. E’ urgente passare il prima possibile alla fase 2 ma dopo 6 settimane di distanziamento sociale il declino dei nuovi positivi, e soprattutto dei decessi, appare ancora troppo lento, soprattutto nella regione Lombardia, che è il cuore produttivo del paese e anche, di gran lunga, la regione più colpita con più del 50 percento dei decessi.

E’ stato sottolineato di recente come la presenza di centinaia di migliaia di migranti irregolari e “invisibili” possa essere un problema serio in questo frangente. Secondo le stime più recenti (ISPI, 2020) i migranti irregolari sono circa 600,000 vivono in genere occupando in molti piccole abitazioni e, anche in caso di malattia, ritardano il contatto coi medici a meno di versare in condizioni veramente gravi. Un’indagine ISFOL (2014) sottolinea come gran parte di essi lavora fuori dal settore agricolo (13.6% sono artigiani, operai specializzati o agricoltori e 72,6% svolgono professioni non qualificate che includono badanti, colf e piccolo commercio in grandi centri urbani). Non si hanno stime della loro distribuzione regionale ma è del tutto presumibile che siano concentrati in misura maggiore nelle regioni a maggiore attività economica del paese che sono anche le più colpite (in Lombardia, applicando le percentuali di migranti regolari gli irregolari sarebbero almeno 100.000). E’ del tutto evidente dunque che la presenza di un gran numero di irregolari nelle aree oggi più a rischio rende di fatto altamente aleatorie le probabilità di successo di attività di somministrazione di test sanitari, tracciamento e monitoraggio di massa necessarie per assicurare il successo della fase due. In parallelo, con la graduale riapertura delle attività economiche gli irregolari rischiano di essere uno dei maggiori fattori di rischio nella nascita di nuovi focolai.

Oltre a queste dirimenti motivazioni di carattere sanitario, è ben noto che gli irregolari costituiscono un potenziale bacino di manovalanza per la criminalità con rischi che aumentano quando, in momenti come questi, condizioni di vita decente sono ulteriormente precluse. Da un punto di vista economico è stato sottolineato più volte come lavoratori immigrati irregolari e poco qualificati sottrarrebbero opportunità occupazionali a lavoratori italiani e determinerebbero una concorrenza al ribasso sul costo del lavoro che finisce per peggiorare dignità del lavoro e condizioni di vita anche dei lavoratori italiani a bassa qualifica. L’improvvisa scarsità di stagionali stranieri a seguito della chiusura delle frontiere per la pandemia ha evidenziato come i mercati del lavoro non siano in realtà così flessibili da ipotizzare una facile sostituzione tra lavoratori italiani e stranieri, lontani per mansioni e localizzazione. La regolarizzazione dei lavoratori stranieri avrebbe in questo caso un potenziale doppio beneficio. Rendere più facile lo spostamento tra diverse aree di chi già si trova nel nostro paese e, attraverso la sanatoria e la regolarizzazione, ridurre quelle condizioni di scarsa dignità e precarietà che rendono purtroppo il lavoro degli immigrati irregolari più “competitivo” rispetto a quello di lavoratori italiani che non accettano quelle condizioni.

In linea di principio, come sostenuto da forze politiche del nostro paese, gli irregolari potrebbero essere espulsi. I dati recenti insegnano però che, neanche nella stagione politica nella quale il ministro dell’interno ha sostenuto con forza questa strategia, i “risultati” delle politiche di rimpatrio sono stati significativi. L’espulsione di massa degli irregolari si è dimostrata non praticabile per diversi motivi (onerosità dei costi complessivi di identificazione e trasferimento nei paesi di origine, difficoltà di stipulare accordi con i paesi di origine). Tanto meno si può pensare sia praticabile per sventare i rischi sanitari di cui sopra in breve tempo e in un momento difficile come questo.

In conclusione, motivazioni non soltanto umanitarie, ma anche sanitarie, di sicurezza, economiche e sociali suggeriscono l’opportunità della regolarizzazione degli irregolari seguendo una via già tracciata dal governo portoghese

Contenuti e forma legislativa

Trovando fondamento in queste motivazioni proponiamo dunque di estendere a tutti gli altri settori produttivi oltre quello agricolo la regolarizzazione dei migranti irregolari. La via suggerita è quella di una sanatoria tramite dichiarazione di un datore di lavoro che consente di ottenere un permesso di soggiorno e lavoro temporaneo che, finita la fase di emergenza, sarà sottoposto all’iter previsto per questi tipi di permesso. In questo modo, seppure in misura limitata, la regolarizzazione potrà contribuire con il versamento di contributi al finanziamento dell’ingente impegno di spesa pubblica necessario per superare questa crisi.

Per rendere operativa la nostra proposta sarebbe necessario modificare la proposta di decreto legge attualmente in discussione in Commissione Lavoro che limita questa possibilità ai settori dell’agricoltura, della pesca e della silvicoltura estendo la misura agli altri settori produttivi.

Inoltre dato che la regolarizzazione è innanzitutto per ragioni di salute pubblica, occorre rilasciare a tutti gli stranieri in condizioni di soggiorno illegale un permesso di soggiorno per asilo, in base ad art. 11 DPR 394/1999 e art. 10 Cost., prevedendo che sia utilizzabile da subito per iscriversi al SSN e al Centro per l’impiego e per accedere alle provvidenze di assistenza sociale.

Le motivazioni umanitarie spesso non bastano a convincerci a realizzare passi avanti verso il progresso civile. Sarebbe però un grave errore per la nostra classe politica non fare quei passi quando queste s’incontrano, come in questo caso, con ragioni di convenienza ed opportunità

Fonti 

greenreport.IT

http://isfoloa.isfol.it/bitstream/handle/123456789/895/Ficco_Iadevaia_Pomponi_Tagliaferro_Lavoro%20stranieri.pdf;jsessionid=8A4F04A77E478FBD3D6307C96DDBC496?sequence=3

https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/migrazioni-italia-tutti-i-numeri-24893

https://docs.google.com/viewerng/viewer?url=https://media2-col.corriereobjects.it/pdf/2020/economia/regolarizzaMIGRA.pdf

Primi firmatari

Rossano Ivan Adorno, Università del Salento

Roberta Agabio, Università di Cagliari

Alessia Amighini, Università del Piemonte Orientale

Michele Alacevich, Università di Bologna

Carlo Altomonte, Università Bocconi

Amedeo Amato, Università di Genova

Maurizio Ambrosini, Università di Milano

Bruno Anastasia, Veneto Lavoro

Massimo Andreoni, Università Tor Vergata di Roma

Filippo Arfini, Università di Parma

Alessandro Arrighetti Università di Parma

Ugo Arrigo, Università Bicocca di Milano

Pier Francesco Asso, Università di Palermo

Massimo Attanasio, Università di Palermo

Vitalba Azzollini, Consob

Angelo Baglioni, Università Cattolica di Milano

Massimo Baldini, Università di Modena e Reggio Emilia

Paolo Balduzzi, Università Cattolica di Milano

Vincenzo Balzani, professore emerito di Chimica, Università di Bologna

Angelo Baracca, Università di Firenze

Giorgio Barba Navaretti, Università degli studi di Milano

Marzio Barbagli, Università di Bologna

Irene Barbiera, Università di Padova

Tommaso Baris, Università di Palermo

Laura Barin, IRVAPP

Roberto Basile, Università de L’Aquila

Lorenzo Basilico, Università eCampus.

Matteo Bassoli, Università di Padova

Leonardo Becchetti, Università di Roma Tor Vergata

Franco Becchis, Fondazione per l’Ambiente e| Turin School of Regulation

Don Renzo Beghini, Università Cattolica del Sacro Cuore

Vittorio H. Beonio Brocchieri, Università della Calabria

Simona Beretta, Università Cattolica del Sacro Cuore

Paolo Beria, Politecnico di Milano

Carlotta Berti Ceroni, Università di Bologna

Giancarlo Bertocco, Università degli Studi dell’Insubria

Fabrizio Bientinesi, Università di Pisa

Silvia Balia, Università di Cagliari

Lavinia Bifulco, Università di Milano Bicocca

Luigi Bisanti, medico epidemiologo

Andrea Boitani, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano

Tito Boeri, Università Bocconi

Sabrina Bonomi, Università eCampus

Massimo Bordignon, Università Cattolica del Sacro Cuore

Vincenzo Bova, Università degli Studi della Calabria

Salvatore Bragantini, giornalista economico

Sergio Briguglio, stranieriinitalia.it

Sergio Bruno, Università di Roma La Sapienza

Luigino Bruni, Università Lumsa

Paolo Brunori, Università di Firenze e Università di Bari

Aurelio Bruzzo, Università di Ferrara

Carmelo Buscema, Università della Calabria

Sandro Busso, Università di Torino

Mario Caligiuri, Università della Calabria

Romano Camassi, INGV

Stefano Campostrini, University Ca’ Foscari di Venezia

Luciano Canova, Scuola Enrico Mattei

Francesca Capo, Università Milano Bicocca

Federica Capoferri, John Cabot University

Paolo Caputo, Università della Calabria

Maria Rosaria Carillo, Università Parthenope

Raul Caruso, Università Cattolica del Sacro Cuore

Alessandra Casarico, Università Bocconi

Roberto Castaldi, Università eCampus

Pietro Castelli Gattinara, University of Oslo

Laura Castellucci, Università di Roma Tor Vergata

Gianfranco Cerea, Universita di Trento

Domenico Cersosimo, Università degli Studi della Calabria

Matteo Cervellati, Università di Bologna

Umberto Cherubini, Università di Bologna

Tommaso Ciarli, University of Sussex

Rocco Ciciretti, Università di Roma Tor Vergata

Antonio Ciniero, Università del Salento

Roberto Cipriani, Università Lumsa

Cesare Cislaghi, economista sanitario

Marco Clementi, Università della Calabria

Carla Colicelli, CNR

Giuliana Commisso, Università della Calabria

Nicola Coniglio, Università degli Studi di Bari

Dalit Contini, Università di Torino

Pierluigi Conzo, Università di Torino

Luca Corazzini, Università Ca’ Foscari di Venezia

Alessandro Corsi, Università di Torino

Marcella Corsi, Università di Roma La Sapienza

Giancarlo Corò, Università Ca’ Foscari Venezia

Giuseppe Costa, Università degli Studi di Torino

Antonio Costabile, Università della Calabria

Terenzio Cozzi, Università di Torino

Carlo Cristiano, Università di Pisa

Mariafrancesca D’Agostino, Università della Calabria

Joselle Dagnes, Università di Torino

Mirella Damiani, Università degli Studi di Perugia

Gianmarco Daniele, Università di Milano

Marina Davoli, Dipartimento Epidemiologia Lazio

Francesco Daveri, Università Bocconi

Piero David, ISPC

Giuseppe De Arcangelis, Università di Roma la Sapienza

Luca De Benedictis, Università di Macerata

Guido De Blasio, Banca d’Italia

Gianni De Fraja, University of Nottingham e Università di Roma Tor Vergata

Gianluigi De Gennaro, Università di Bari

Maria De Paola, Univesità della Calabria

Roberto De Luca, Università della Calabria

Sergio De Stefanis, Università di Salerno

Pompeo Della Posta, Università di Pisa

Daniela Del Boca, Collegio Carlo Alberto Torino

Francesco Della Puppa, Università Ca’ Foscari di Venezia

Gianpiero Dalla Zuanna, Università di Padova

Gustavo De Santis, Università di Firenze

Claudio De Vincenti, Università di Roma La Sapienza e LUISS

Michele Di Maio, Università di Roma La Sapienza

Enrico Di Pasquale, Fondazione Leone Moressa

Tommaso Di Tanno, Università Luiss Roma

Cinzia Di Novi, Università di Pavia

Fernando Di Nicola, Direzione studi INPS

Domenico Delli Gatti, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano

Angela Dettori, Università di Cagliari

Nicola Doni, Università di Firenze

Alberto Donzelli, Fondazione Allineare Sanità e Salute

Franco Donzelli, Università degli studi di Milano

Roberta Fadda, Università di Cagliari

Guglielmo Faldetta, Università di Enna Kore

Daniele Fano, Skills Together

Pietro Fantozzi, Università degli Studi della Calabria

Francesco Farina, Università LUISS Roma

Francesco Fasani, Queen Mary University London

Vincenzo Fasone, Università di Enna Kore

Carlo Ambrogio Favero, Università Bocconi

Giulia Felice, Politecnico di Milano

Francesco Ferrante, Università di Cassino e del Lazio Meridionale

Livio Ferrante, Università di Catania

Vincenzo Ferrari, Università della Calabria

Giovanni Ferri, Università Lumsa

Simone Ferro, Queen Mary University of London

Valerio Ficari, Università di Roma Tor Vergata

Stefano Figuera, Università di Catania

Marianna Filandri, Università di Torino

Lapo Filistrucchi, Università di Firenze

Nicola Fiorita, Università della Calabria

Achille Flora, Università Orientale di Napoli

Sonia Floriani, Università della Calabria

Michela Floris, Università di Cagliari

Francesco Forastiere, Epidemiologia e Prevenzione

Fulvio Fontini, Università di Padova

Ferdinando Fornara, Università di Cagliari

Margherita Fort, Università di Bologna

Andrea Fracasso, Università di Trento

Massimo Fragola, Università della Calabria

Tommaso Frattini, Università degli Studi di Milano

Andrea Fumagalli, Università di Pavia

Vincenzo Galasso, Università Bocconi

Silvio Gambino, Università degli Studi della Calabria

Giuseppe Garofalo, Università della Tuscia

Giampaolo Gerbasi, Università della Calabria

Anna Rita Germani, Università di Roma La Sapienza

Riccardo Ghidoni, Università Milano Bicocca

Chiara Giaccardi, Università Cattolica di Milano

Giorgio Giacinto, Università di Cagliari

Silvia Giannini, Università di Bologna

Francesco Giubileo, consulente in politiche del lavoro

Mario Gilli, Università di Milano Bicocca

Giorgio Carlo Secondo Giraudi, Università della Calabria

Luca Gnan, Università di Roma Tor Vergata

Andrea Goldstein, economista

Gianluigi Gorla, Università della Valle d’Aosta

Anna Granata, Università degli Studi di Torino

Elena Granata, Università Politecnico di Milano

Teresa Grande, Università della Calabria

Paolo Graziano, Università di Padova

Giulio Guarini, Università degli studi della Tuscia di Viterbo

Maria Paola Guerra, Università di Modena e Reggio Emilia

Virginie Guiraudon, Sciences Po Paris

Rony Hamaui, Intesa SanPaolo Forvalue

Simona Iammarino, London School of Economics

Lelio Iapadre, Università de L’Aquila

Gennaro Iasevoli, Università Lumsa

Cesare Imbriani, Unitelma Sapienza

Sabrina Iommi, IRPET

Maria Intrieri, Università della Calabria

Tullio Jappelli, Università di Napoli Federico II

Paolo Jedlowski, Università della Calabria

Massimo La Deda, Università della Calabria

Antonio La Spina, Università Luiss Roma

Valentino Larcinese, London School of Economics

Michele Lalla, Università di Modena e Reggio Emilia

Stefano Landi, SL&A e Università di Roma Tre

Alessandro Lanza, Università Luiss Roma

Francesco Lissoni, Università di Bordeaux

Lidia Lo Schiavo, Università di Messina

Donatella Loprieno, Università degli Studi della Calabria

Annalisa Loviglio, Università di Bologna

Stefano Lucarelli, Università degli studi di Bergamo

Marianna Lunardini, CeSPI

Raffaele Lungarella, già dirgente della pubblica amministrazione

Mauro Magatti, Università Cattolica Milano

Antonio Magliulo, Università degli Studi Internazionali, Roma

Pietro Manzini, Università di Bologna

Riccardo Maiolini, John Cabot University Roma

Irene Mammi, Università Ca’ Foscari di Venezia

Alberto Mantovani, Humanitas University

Giorgio Marcello, Università della Calabria

Silvia Marchesi Università di Milano Bicocca

Piergaetano Marchetti, Università Bocconi

Luigi Marengo, Università LUISS

Paola Mariani, Università Bocconi

Matteo B. Marini, Università degli Studi della Calabria

Giuseppe Marotta, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia

Arianna Martinelli, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa

Massimiliano Marzo, Università di Bologna

Roberto Masiero, Università di Milano Bicocca

Antonio Massarutto, Università di Udine

Giovanni Mastrobuoni, Universita’ di Torino

Massimiliano Mazzanti, Università di Ferrara

Mariapia Mendola, Università di Milano Bicocca

Elena Meschi, Università di Milano Bicocca

Antonella Meo, Università di Torino

Giuseppe Merlino, Università di Napoli Federico II

Luca Michelini, Università di Pisa

Stefano Micossi, Università Luiss

Carlo Milani, Università Roma Tre

Angelo Mineo, Università di Palermo

Giorgio Mion, Università di Verona

Chiara Monfardini, Universita’ di Bologna

Pierluigi Montalbano, Università di Roma la Sapienza

Claudio Morana, Universita di Milano Bicocca

Andrea Morrison, Universià Bocconi e Università di Utrecht

Piergiuseppe Morone, Unitelma Sapienza

Marina Murat, Università di Modena e Reggio Emilia

Vera Negri Zamagni, Università di Bologna

Silvia Nenci, Università di Roma Tre

Sebastiano Nerozzi, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano

Giuseppe Nicoletti, OECD Economics Department

Marcella Nicolini, Università di Pavia

Walter Nocito, Università della Calabria

Giuseppe Notarstefano, Università di Palermo

Marco Onado, Università Bocconi

Luciano Orsi, medico palliativista

Lia Pacelli, Università di Torino

Paolo Paesani, Università di Roma Tor Vergata

Ivana Pais, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano

Vera Palea, Università di Torino

Daniela Parisi, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano

Silvia Barbara Pasqua, Università di Torino

Fabrizio Passarini, Università di Bologna

Stefano Pasta, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano

Manoela Patti, Università di Palermo

Marco Pedroni, Università eCampus

Enza Pellecchia, Università di Pisa

Simone Pellegrino, Università di Torino

Vittorio Pelligra, Università di Cagliari

Michele Pellizzari, University of Geneva

Vito Peragine, Università di Bari

Cosimo Perrotta, Università del Salento

Marta Petrusewicz, Università della Calabria

Paolo Pettenati, Università Politecnica delle Marche

Vincenzo Pezzi, Università della Calabria

Rocco Pezzimenti, Università Lumsa

Massimiliano Piacenza, Università del Piemonte Orientale

Daniela Piazzalunga, FBK-IRVAPP

Lavinia Piemontese, École normale supérieure de Lyon

Paolo Pini, Università di Ferrara

Vito Pipitone, CNR

Prisco Piscitelli, ISBEM

Maurizio Pitzolu, Scuola di economia civile

Emanuele Polizzi, Università Milano Bicocca

Michele Polo, Università Bocconi

Marco Ponti, BRT

Michela Ponzo, Università della Calabria

Donatella Porrini, Università del Salento

Giovanni Prarolo, Università di Bologna

Augusto Preta, International Institute of Communications

Fabio Privileggi, Università di Torino

Paola Profeta, Università Bocconi

Riccardo Puglisi, Università di Pavia

Valeria Pupo, Università della Calabria

Fernando Puzzo, Università della Calabria

Roberta Rabellotti, Università di Pavia

Paolo Ramazzotti, Università di Macerata

Emanuele Ranci Ortigosa, IRS

Teresa Randazzo, Università Ca’ Foscari di Venezia

Stefania Ravazzi, University of Torino

Piercarlo Ravazzi, Politecnico di Torino

Ettore Recchi, Sciences Po Paris

Pietro Reichlin, Università Luiss Roma

Giuseppe Remuzzi, Istituto Mario Negri

Fulvio Ricceri, Università degli Studi di Torino

Walter Ricciardi, Università Cattolica del Sacro Cuore

Giorgio Ricchiuti, Università di Firenze

Francesca Ricciardi, Università di Torino

Roberto Ricciuti, University of Verona

Maria Stella Righettini, Università di Padova

Matteo Rizzolli, Università Lumsa

Silvana Robone, Università dell’Insubria

Donato Romano, Università di Firenze

Alessandro Rosina, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano

Annalisa Rosselli, Università di Roma Tor Vergata

Carla Rossi, Università di Roma Tor Vergata

Fiorenzo Rossi, Università di Padova

Renato Ruffini, Università statale di Milano

Enzo Rullani, Università Ca’ Foscari di Venezia

Francesco Rullani, Università Ca’ Foscari di Venezia

Alberto Russo, Università Politecnica delle Marche

Margherita Russo, Università di Reggio Emilia

Gaetano Sabatin, Università di Roma Tre

Rodolfo Saracci, International Epidemiological Association, Lione, Francia

Antonio Santangelo, Università di Torino

Chiara Saraceno, Collegio Carlo Alberto Torino

Claudio Sardoni, Università di Roma La Sapienza

Maria Savona, University of Sussex

Domenico Scalera, Università del Sannio

Pasquale Scaramozzino, Università di Roma Tor Vergata

Fabiano Schivardi, Università Luiss Roma

Camille Schmoll, Université de Paris

Vincenzo Scoppa, Università della Calabria

Raffaele Scuderi, Università di Enna Kore

Mario Sebastiani, Università di Roma Tor Vergata

Alfonso Senatore, Università della Calabria

Antonio Sileo, Università Bocconi

Annamaria Simonazzi, Università di Roma La Sapienza

Giovanni Sistu, Università di Cagliari

Francesco Sobbrio, Università Luiss Roma

Stefano Solari, Università di Padova

Rodolfo Soncini Sessa, Politecnico di Milano

Eleanor Spaventa, Università Bocconi

Luca Storti, Università di Torino

Lucia Tajoli, Politecnico di Milano

Roberto Tamborini, Università di Trento

Piero Tani, Università di Firenze

Maria Letizia Tanturri, Università di Padova

Renata Targetti, Università di Pavia

Andrea Terzi, Franklin University Switzerland di Lugano

Mario Tiberi, Università di Roma La Sapienza

Patrizio Tirelli, Università Milano Bicocca

Ermanno Celeste Tortia, Università di Trento

Giuseppe Travaglini, Università di Urbino

Ugo Trivellato, Università di Padova

Gilberto Turati, Università Cattolica di Milano

Gianfranco Tusset, Università di Padova

Stefano Usai, Università di Cagliari

Silvia Vacca, Scuola di economia civile

Gianni Vaggi, Università di Pavia

Enzo Valentini, University of Macerata

Elena Vallino, Politecnico di Torino

Paolo Vanin, Università di Bologna

Alberto Vannucci, Università di Pisa

Francesco Vella, Università di Bologna

Gessica Vella, Università della Calabria

Marco Ventoruzzo, Università Bocconi

Cecilia Vergnano, University of Amsterdam

Luciano Vetoretto, Università Iuav di Venezia

Gianfranco Viesti, Università di Bari

Daniele Vignoli, Università di Firenze

Paolo Vineis, Imperial College London

Claudio Virno, economista

Antonio Viscomi, Università Magna Graecia di Catanzaro

Annamaria Vitale, Università della Calabria

Marco Vivarelli, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano

Tommaso Vitale, Sciences Po Urban School

Stefano Zamagni, Università di Bologna

Marco Zurru, Università di Cagliari

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