«Nel 2011 l’appello dei medici argentini Medicos de los pueblos fumigados, che solamente oggi, per la prima volta, vengono citati dai grandi media, denunciava l’impressionante numero di malformazioni neonatali, disturbi riproduttivi, neurologici, epatici, di cancri in adulti e bambini, provocati dall’uso irresponsabile e massiccio di glifosate. Essi chiedevano, dall’Università di Cordoba e Rosario (2010 e 2011) di far fronte a tale grave emergenza, la cui responsabilità ricadeva (e ricade tutt’ora) sia sulle Autorità che sulle aziende chimico-farmaceutiche (produttrici dei pesticidi e, allo stesso tempo, detentrici dei brevetti sulle piante GM, responsabili di un aumento quadruplo nell’uso di tali veleni)»: così apre un comunicato del Comitato Scientifico Equivita.
«I medici argentini chiedevano soprattutto, oltre al divieto di irrorazione per via aerea e alla limitazione di quella terrestere, una riclassificazione della tossicità dei prodotti usati in agricoltura, in quanto, “sfortunatamente al momento la classificazione si basa su di una tossicità fornita dal’OMS, determinata dal test LD50 orale su ratti. La base scientifica per la sua estrapolazione per l’intossicazione umana è debole. I roditori reagiscono agli xenobiotici (composti estranei all’organismo) in modo diverso dagli esseri umani, in quanto hanno maggiore capacità di disintossicazione metabolica dagli organofosfati. Non è affatto certo, quindi, che un pesticida risultato di bassa tossicità sui roditori lo sia anche negli umani”. Oggi un altro terribile allarme dei Medicos de los pueblos fumigatos della Red Universitaria de Ambiente y Salud, nonché dei medici brasiliani Abrasco, viene finalmente diffuso oltreoceano. L’allarme riguarda sempre i pesticidi, in particolare l’insetticida ovo-larvicida piriproxifene, prodotto dal Sumimoto Chemical (una costola giapponese della Monsanto) usato massicciamente in Brasile, anche attraverso irrorazioni su bacini di acqua potabile. Tale larvicida è stato approvato dall’Agencia Nacional de Vigilancia Sanitariae e dall’OMS, e viene usato largamente in tutto il Mondo, anche in Italia», proseguono da Equivita.
«Secondo le Associazioni di medici sopraccitate, il piriproxilene potrebbe essere responsabile di causare microcefalia neonatale, una problematica in vertiginoso aumento in Argentina e che era stata imputata in prima battuta al virus Zika (il quale non aveva mai prodotto malformazioni fetali pur colpendo una larga fetta della popolazione). Tra i 3.893 casi di microcefalia confermati al 20 gennaio 2016, 49 bambini sono morti ma solo per cinque di loro è stata confermata l’infezione da Zika. L’OMS non ha mai confermato tale correlazione, ma, ad ora, lo Stato brasiliano del Rio Grande do Sul ha sospeso l’uso del piriproxilene. I medici brasiliani dell’Associazione Abrasco chiedono con urgenza uno studio epidemiologico che tenga conto di questo nesso di causalità. Il loro intervento ha voluto inoltre sottolineare come l’uso di tale larvicida sia inutile oltre che dannoso, in quanto non risolve per lo più il problema del proliferare delle zanzare nelle zone interessate, sottolineando il puro interesse economico di questa commercializzazione. Quale che sia il risultato delle future analisi, il Comitato Scientifico Equivita, a sostegno dei medici sovracitati, lancia un appello affinché l’argomento dei danni prodotti dai pesticidi venga sottoposto con la massima urgenza all’International Criminal Court, istituita nel 2002, che si occupa di genocidio e di crimini contro l’umanità», concludono da Equivita.
Pesticidi gravemente dannosi per l’uomo, Equivita: ‘Mettere fine a un genocidio’
Il Comitato Scientifico Equivita: «L’argomento venga sottoposto con la massima urgenza all’International Criminal Court»
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