Venerdì, 04 luglio 2025 - ore 06.15

Pianeta Migranti. Anche a Natale la fuga sui sentieri della Val Susa.

Bloccata la frontiera del Brennero e di Ventimiglia, i migranti per raggiungere l’Europa arrivano in treno a Bardonecchia e da qui attraversano le montagne per arrivare a Briançon col rischio di morire assiderati sulla neve. Forte e diffusa la solidarietà degli abitanti delle valli di confine che contestano la politica migratoria del Governo francese.

| Scritto da Redazione
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Pianeta Migranti. Anche a Natale la fuga sui sentieri della Val Susa.

Bloccata la frontiera del Brennero e di Ventimiglia, i migranti per raggiungere l’Europa arrivano in treno a Bardonecchia e da qui attraversano le montagne per arrivare a Briançon col rischio di morire assiderati sulla neve. Forte e diffusa la solidarietà degli abitanti delle valli di confine che contestano la politica migratoria del Governo francese.

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Oltre un metro di neve, temperatura a meno 20 gradi, raffiche di vento fortissime a 1762 metri di altezza: condizioni proibitive per andare in montagna. Eppure i migranti che hanno attraversato il deserto, che hanno vissuto nei lager libici e hanno rischiato di morire in mare, quando arrivano in treno a Bardonecchia si inerpicano, senza equipaggiamento adatto, lungo il passo della Scala per arrivare a Briançon. Provengono dal Mali, dalla Guinea e dalla Costa d’Avorio: non conoscono i pericoli della montagna, non sanno orientarsi, tuttavia, nel corso dell’anno, in più di 1500 hanno tentato questo sentiero spingendosi anche fuori pista quando la Gendarmeria francese li insegue per respingerli. Purtroppo, si teme che lo scioglimento delle nevi restituisca tanti loro corpi.

La Croce Rossa, la Caritas, le ong e tanti volontari (si parla di 1300 persone) portano cibo, vestiti, danno accoglienza, assistenza giuridica, e mettono soprattutto in guardia i migranti dai pericoli che possono incontrare in montagna. Ma l’emergenza è acuita dal fatto che la Francia è inflessibile nei respingimenti, anche se si tratta di minori e di donne incinte. Addirittura a Briançon, gli autisti dei pullman navetta per Salice d’Ulzio hanno denunciato d’essere stati bloccati dagli agenti francesi e obbligati a caricare gratis i migranti acciuffati: senza identificazione, senza un documento, basta che li riportino al più presto in Italia... “Noi non vogliamo fare i passeur — dicono —, il nostro contratto non prevede che dobbiamo caricare queste persone”. Questa linea politica intransigente è fortemente denunciata da un ampio fronte di società civile che accusa il Governo francese di tradire i principi di liberté egalité fraternité inclusi nella Costituzione.

Al motto “La montagna non è un cimitero ma un rifugio”il 16 e 17 dicembre, a Briançon, si sono riuniti gli Stati Generali delle migrazioni in Francia con una partecipazione popolare senza precedenti. In una serie di tavole rotonde hanno affrontato il problema dei migranti che varcano il confine e poi, almeno in 300, si sono incamminati in cordata sui sentieri alpini, per saggiare sulla propria pelle le difficoltà di attraversare il passo in questo periodo. “Le Alpi stanno diventando il secondo Mediterraneo” - hanno protestato sui sentieri della nuova rotta – E, come volevasi dimostrare, a un certo punto, si son dovuti levare le ciaspole e hanno dovuto chiamare i soccorsi: c’era un migrante del Gabon semiassiderato sotto un abete, a piedi nudi. Unanime la reazione dei presenti: “Noi gente della montagna non possiamo accettare che questo accada”. Accumunati da questo sentire, si sono detti determinati ad impegnarsi per cambiare le politiche migratorie che non rispettano i diritti fondamentali e che provocano tragiche conseguenze umane.

Intanto, proseguono le mobilitazioni delle oltre 430 associazioni coinvolte negli Stati Generali delle migrazioni. In questo contesto si inserisce la lettera che la presidente di Caritas Frace Véronique Fayet e quello della Federazione dell’Entraide Protestante (la diaconia delle chiese riformate francesi) Jean-Michel Hitter hanno inviato al presidente della Repubblica Macron al fine di denunciare tutte le storture del sistema di accoglienza francese, l’ulteriore inasprimento dei controlli e le modalità di espulsione che le nuove leggi su immigrazioni e sicurezza stanno delineando.

Link  http://www. secours-catholique.org

 

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