Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 14.46

Pianeta Migranti. Difficile sgomberare i centri detenzione in Libia.

Dopo la diffusione della video-inchiesta della CNN, ennesima denuncia delle condizioni dei migranti intrappolati in Libia, all’ultimo summit Europa-Africa, i leader dell’Unione Europea, dell'Unione Africana, e dell’Onu hanno annunciato l’evacuazione dei centri di detenzione. Le autorità libiche hanno confermato l’apertura di una “struttura di transito e partenza” a Tripoli gestita dall’UNHCR. Ma l’operazione non è affatto scontata.

| Scritto da Redazione
Pianeta Migranti. Difficile sgomberare i centri detenzione in Libia. Pianeta Migranti. Difficile sgomberare i centri detenzione in Libia. Pianeta Migranti. Difficile sgomberare i centri detenzione in Libia. Pianeta Migranti. Difficile sgomberare i centri detenzione in Libia.

Amnesty International ha documentato per anni le gravi violazioni dei diritti umani sui migranti fermati in Libia e ha denunciato la complicità dei paesi dell’UE, in particolare l’Italia, che hanno finanziato, equipaggiato e istruito le autorità libiche.

Ma è stato il video-denuncia della CNN a rendere palese la situazione dei centri di detenzione libici e a sollecitare, una presa di posizione. Ad Abidjan in Costa d’Avorio, nel summit tra Unione Europea e Unione Africana del 29 e 30 novembre, è stata presa la decisione di svuotare i centri libici. Una decisione che sconfessa il precedente accordo fatto dall’Italia con la Libia per bloccare lì tutti i migranti, nonostante si sapesse dei trattamenti disumani praticati.

La soluzione raggiunta nel vertice di Abidjan dalle autorità libiche, con l’aiuto di Governo italiano e dell’UNHCR, può interpretarsi come un tentativo di tamponare in extremis una situazione non più tollerabile e che va ad offuscare l’immagine del nostro paese dal punto di vista del rispetto del diritto internazionale e umanitario.

L’evacuazione dei centri libici dovrebbe avvenire in collaborazione con l’ UNHCR e, secondo Carlotta Sami, sua portavoce, è già stata identificata la struttura di transito e di partenza da Tripoli. Un primo gruppo di 25 persone sarebbe già uscito dalla Libia, in Niger, e attende di arrivare in Francia. E’ stato chiesto all’Europa di accogliere 40mila rifugiati africani aventi diritto alla protezione umanitaria, ma la disponibilità offerta è di 10.500 posti, grazie alla Francia. Ciò non basta, pertanto il reinsediamento avverrà anche verso paesi extra-europei, come il Canada, disposto ad accogliere rifugiati tramite canali sicuri.

Ma l’operazione di reinsediare o rinviare nei paesi di origine i migranti presenta sostenute criticità e dubbi. Come farà, ad esempio, il Governo libico, che controlla una porzione molto limitata del territorio, a garantire che i flussi di rifugiati, in particolare le categorie più vulnerabili, che passano per la Libia vengano “intercettati” e inviati a Tripoli. Ci si chiede che impatto avrà “l’evacuazione” sul numero complessivo di rifugiati (oltre 500.000) che transitano sul territorio libico e quale sarà, invece, il destino di coloro che non avendo la “protezione internazionale” sono considerati “illegali”. In quali “Paesi terzi” verranno destinati, e con quali tempistiche? Che ne sarà dei migranti (circa18mila) chiusi nei centri di detenzione? Saranno prima o poi, liberati visto che, l’accesso a questi  centri dipende dal permesso dalle autorità libiche e da altre milizie? Inoltre, è noto che la Libia non ha firmato la Convenzione di Ginevra e riconosce lo status di rifugiato solo a una lista di sette nazionalità. Che trattamento sarà riservato a quanti non rientrano in questa lista?

Filippo Filippo Grandi, alto commissario Onu per i rifugiati, sostiene che il lavoro in Libia resta difficile e lungo.

Amnesty, invece, in un comunicato fa notare che “i piani che stabiliscono come prioritario il ritorno ‘volontario’ di persone, ora bloccate in Libia, nel loro paese di origine senza un sistema efficace per valutare e soddisfare le esigenze di asilo o per offrire più posti di reinsediamento, finiranno per costituire un meccanismo per una deportazione di massa, coperto da una foglia di fico umanitaria“.

1781 visite

Articoli correlati

Petizioni online
Sondaggi online