Pianeta Migranti Cremona . Enzo Iacchetti canta il dolore e la speranza dei migranti.
Una bellissima canzone/lamento di umanità dolente in cerca di un anelito di vita. Un brano inedito e più che mai attuale scritto da Francesco Guccini, cantato da Enzo Iacchetti accompagnato dai Musici di Guccini. La canzone è stata presentata al festival di San Remo ma non accolta dal direttore artistico.
Testo
Andavamo che era ancor giorno
La bocca piena di sogni e dolor
Lasciavamo in un niente d’ore lì attorno
Una casa di gente, di amor
E una terra da infami, di sassi e di rabbia
La miseria attaccata alla pelle come una scabbia
Ma nei petti gonfiava un respiro
Che volava in giro come una danza.
E andavamo nel mondo, America, Europa,
Dovunque ci fosse uno spazio
Comunque sapendo di andare a soffrire
Per vivere e ricostruire,
Mescolando al sangue la storia
Per creare una nuova e vitale memoria
In un turbinio di speranza di vita futura, lavoro, di gioia per noi
A decine, a migliaia per noi, coì tanti
Per noi niente e nessuno
Per noi emigranti.
E partiamo per caso e per sorte, su quei gusci di noce affollati,
Di scafisti violenti e umanità nuda
Donne, vecchi, bambini
E di morte un confuso partire
D’ignoto l’arrivo non più l’ora ed il giorno,
ma se arrivi, è da vivo.
Ma nel cuore si allarga un respiro
Che ci spinge ad andare, ad osare sul mare
Tra paura di stenti in quel mare mai visto,
Ma stringendo un sogno tra i denti
Che qualcuno lontano ci accolga, ci tenda una mano
A noi supplicanti, a noi meno di niente, nessuno,
Noi diversi di pelle e cultura
Noi che siamo anche forse il futuro, a noi migranti.
E veniamo da un mondo di guerra, di fame dovunque
E cerchiamo una patria comunque,
Per tornare a sperare
Per vivere ancora, per ricominciare.