Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 06.50

Piatti tipici ed Expo, ADUC: ‘Deroga per il porcetto sardo… W lo stivale, isole comprese’

Parla Vincenzo Donvito, Presidente dell’Associazione Diritti Utenti e Consumatori

| Scritto da Redazione
Piatti tipici ed Expo, ADUC: ‘Deroga per il porcetto sardo… W lo stivale, isole comprese’

La peste suina (non nociva all’umano) che infetta i maiali della Sardegna è una costante che, da tantissimi anni, non viene mai risolta. Le aziende sarde del settore se ne lamentano, visto l’embargo per tutto ciò che dall’isola potrebbe uscire, per i danni da mancata esportazione e per la falcidazione degli animali, mentre la Comunità europea è arrivata anche a minacciare il commissariamento se non si trova una soluzione.

Ora c’è l’Expo, e uno dei piatti tipici nazionali è il porcetto sardo, che fino a oggi era vietato… e sarebbe stato strano il contrario. Si è anche costituito un comitato per il traghettamento di questa specialità gastronomica, nonché richieste parlamentari dei vari deputati interessati all’economia e alle tradizioni dell’isola.

E cosa accade? È arrivata la deroga! I gruppi di pressione ce l’hanno fatta e il Ministro della Salute ha dato il proprio benestare. I curiosi e i turisti del cantiere Expo, potranno stare tranquilli. Potranno gustare i maialini precotti.

A parte la presunta bontà di un cibo precotto (opinione tutta personale dello scrivente), quello che ci preme evidenziare è il metodo utilizzato: la deroga. La malattia che defalca i suini, per quei giorni e in quelle date non esisterà! Affrontare il problema? Troppo facile. Soprattutto perché andava fatto qualche anno fa, quando già si sapeva che c’era l’Expo… e non solo. E, come accade in modo diffuso nel nostro stivale, isole comprese, tutti hanno continuato a dimenticarsene o a fare e prendere iniziative di routine per dire che c’erano e facevano qualcosa… e siamo arrivati alla vigilia, dove, oltre al divieto, ci può essere solo la deroga.

Cosa succederà, ammesso e sperando che questa deroga non rechi i danni che da decenni si paventano impedendo l’esportazione dall’isola verso il continente? Siamo catastrofisti se diciamo che tutto tornerà come prima, e alcuni autorevoli sponsor della deroga continueranno a fregarsene? Aspettiamo, fiduciosi, di essere smentiti, ma ci rimane (senza possibilità di smentita) l’amaro e la tristezza per la politica delle deroghe, in cui c’è tutto il nostro stivale, isole comprese, la sua cultura, la sua politica, la sua economia, la sua tradizione… e il suo futuro…

Vincenzo Donvito, Presidente dell’Associazione Diritti Utenti e Consumatori

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