Venerdì, 03 maggio 2024 - ore 21.52

Primarie PD. L'appello al voto di Annamaria Abbate

| Scritto da Redazione
Primarie PD. L'appello al voto di Annamaria Abbate

Insieme a tanti di voi, quando il PD non era ancora nato, parlavamo già di reale valorizzazione delle donne, di difesa della laicità delle istituzioni, di promozione della partecipazione civica, di democrazia dal basso,  di urgente questione morale e dell’esigenza di una profonda riforma della politica. Vedevamo giusto,  il sentire dei cittadini era il nostro stesso sentire. Le ragioni del nostro impegno oggi sono ancora quelle, perciò ho deciso di partecipare alle primarie per i parlamentari, per dare continuità e rappresentanza a queste domande. La mia candidatura vuol essere un contributo alla ricchezza della proposta del Pd, per offrire agli elettori una possibilità di scelta in più. Metto a disposizione le battaglie passate e l’impegno futuro.
Ti sarò grata se vorrai darmi una mano a diffondere questo appello ai tuoi contatti.
Annamaria Abbate

Appello.
La politica mi è sempre piaciuta
Ho sempre condiviso con gli altri problemi e progetti. Gramsci ci ha insegnato che l’indifferenza è il peso morto della storia. Con questo spirito ho attraversato associazioni, movimenti di cittadinanza attiva e comitati referendari.
Facendo la consigliera comunale ho imparato quali sono i problemi dei cremonesi in questi tempi di crisi, i loro bisogni,  le loro aspettative. Lavorando nella segreteria regionale al programma per Ambrosoli Presidente ho approfondito molto i bisogni del nostro territorio e ho imparato quali sono le leve sulle quali agire a livello nazionale per vedere concrete ricadute locali. Sono convinta che per rimettere in piedi l'Italia, e con l'Italia la Lombardia, la regione più avanzata sotto ogni punto di vista, c'è bisogno di una riforma coraggiosa della macchina amministrativa nel segno della trasparenza e dell'efficienza. La nostra provincia ha eccellenze di livello mondiale che possono fare da volano allo sviluppo locale e portare benefici per tutti solo se saranno sostenute da una macchina amministrativa efficiente e senza sabbia negli ingranaggi.
Uno dei primi passi da fare è riprendere una legge decisiva depositata in parlamento da alcuni nostri senatori, che possiamo considerare come la madre di tutte le riforme: la legge della Trasparenza Totale. L’adozione di un Freedom of Information Act in Italia sarebbe un infallibile deterrente per la corruzione e la condizione ottimale per una virtuosa revisione della spesa. È una riforma rivoluzionaria a costo zero che va a colpire chi ha qualcosa da nascondere. Grazie a questa legge, ogni cittadino può avere la possibilità di entrare negli archivi di qualsiasi amministrazione pubblica e fotocopiarne qualsiasi documento senza necessità di motivare la propria richiesta di accesso. In base a questa legge tutti i nuovi documenti saranno accessibili on line, così come ogni contratto di fornitura o di consulenza e ogni mandato di pagamento. La Trasparenza Totale può individuare gli sprechi, gli abusi e i fenomeni di corruzione molto meglio di qualsiasi ispettorato. Bisogna poi creare una rete di valutatori, indipendenti dal potere politico e dalla dirigenza, che usi tutte i mezzi oggi disponibili per misurare e valutare efficienza di ciascuna struttura amministrativa in modo da costringere le peggiori a mettersi al passo con le migliori. E’ necessario inoltre fare in modo che la valutazione degli osservatori qualificati, stampa specializzata, associazioni degli utenti, ricercatori universitari, sia diffusa con la massima correttezza e trasparenza.  Come operatrice della comunicazione conosco in maniera particolare i guasti che derivano da un sistema informativo opaco e asservito agli interessi di parte. L’affidabilità e la chiarezza della comunicazione, soprattutto di quella politica, sono un requisito essenziale per il buon funzionamento di una democrazia matura; spenderò quindi le mie competenze a favore della trasparenza, della libertà e del pluralismo dell’informazione.
L'iniziativa legislativa per la Trasparenza implica naturalmente anche la pubblicazione on line del reddito e del patrimonio di parlamentari e dei membri del Governo e dei CDA delle aziende pubbliche. Non è più rinviabile una profonda riforma della politica: più efficienza, meno invasività nella vita dei cittadini e meno costi, perché la vecchia politica è una zavorra di cui l’Italia non può più portare il peso. C'è necessità di politici senza complessi di superiorità, che guardino i cittadini all'altezza degli occhi. E' arrivato il tempo della democrazia dal basso e della partecipazione.

grazie mille!!!

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