Il Parlamento Europeo ha approvato ieri, 8 giugno, la risoluzione sulla “Strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030 - Riportare la natura nella nostra vita”, che tratta dell'attuale crisi della biodiversità in Europa e nel resto del mondo, con 515 voti favorevoli, 90 contrari e 86 astensioni.
La natura è in declino su scala globale a un ritmo senza precedenti. Sui circa 8 milioni di specie esistenti, un milione sono a rischio di estinzione (IPBES). Pertanto i deputati accolgono favorevolmente l'ambizione della strategia dell'UE sulla biodiversità di ripristinare, rendere resilienti e proteggere adeguatamente gli ecosistemi entro il 2050. A sostegno della strategia, chiedono una legge dell'UE sulla biodiversità simile alla legge europea sul clima.
I deputati europei si rammaricano, inoltre, che l'Unione Europea non abbia raggiunto gli obiettivi per la biodiversità entro il 2020 e affermano che la nuova strategia deve affrontare in modo adeguato le cinque principali cause dei cambiamenti: cambiamenti nell'uso del suolo e del mare; sfruttamento diretto degli organismi; cambiamenti climatici; inquinamento; e specie esotiche invasive. Insistono, inoltre, sulla necessità di mobilitare 20 miliardi di EUR all'anno per l'azione a favore della biodiversità in Europa.
Chiedono inoltre che venga stipulato un "accordo di Parigi" sulla biodiversità in occasione della conferenza delle Nazioni Unite che si terrà a ottobre 2021, durante la quale saranno stabilite le priorità globali in materia di biodiversità per il 2030 e oltre.
Le aree protette dovranno coprire il 30% della superficie terrestre e marina dell'Unione
Anche se l'Unione europea possiede già la più vasta rete di aree protette al mondo, i deputati ritengono che sia necessario un piano UE di ripristino della natura. Ribadiscono la loro richiesta di far diventare aree protette almeno il 30% della superficie terrestre e marina dell'UE entro il 2030, e di fornire maggiore protezione a tali aree, comprese tutte le foreste primarie e antiche presenti nell'UE. Gli obiettivi nazionali dovrebbero tenere conto di differenze quali dimensione geografica o percentuale di aree naturali.
Protezione della fauna selvatica
Secondo i deputati, non ci deve essere alcun deterioramento delle tendenze di conservazione e occorre raggiungere uno stato di conservazione favorevole per tutte le specie protette e gli habitat entro il 2030. Inoltre, almeno il 30% delle specie e degli habitat che non hanno uno stato di conservazione soddisfacente dovrebbe raggiungere questo obiettivo. Secondo i deputati, l'UE deve guidare gli sforzi per porre fine al commercio di specie minacciate di estinzione e delle loro parti.
Biodiversità nelle aree urbane
Il Parlamento sostiene l'istituzione di una piattaforma europea per l'inverdimento urbano, insieme a obiettivi vincolanti sulla biodiversità nelle città, quali una percentuale minima di tetti verdi sui nuovi edifici e il divieto di uso di pesticidi chimici.
Api e altri impollinatori
I deputati si oppongono a una nuova autorizzazione del glifosato dopo il 31 dicembre 2022. Tornano a chiedere una revisione urgente dell'iniziativa dell'UE a favore degli impollinatori, affinché includa un ambizioso quadro europeo di monitoraggio degli impollinatori, con obiettivi e indicatori chiari per contrastare il declino di questi insetti, fondamentali per l'ambiente e la sicurezza alimentare. Inoltre, per ridurre l'uso di pesticidi gli agricoltori hanno bisogno di soluzioni di protezione sicure delle colture per l'ambiente. (aise)
Proteggere fauna selvatica e persone l’obiettivo dell’Europarlamento
Biodiversità
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