Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 12.38

Protesta. I medici di famiglia non vengono quasi mai a visitare a domicilio | L.G. Cremona

Gentile direttore, ci fu un tempo, invero fino a non molti anni fa, in cui quando avevi bisogno di recarti dal medico di famiglia potevi pensare di andare il giorno stesso in cui se ne era manifestata la necessità.

| Scritto da Redazione
Protesta. I medici di famiglia non vengono quasi mai a visitare a domicilio | L.G. Cremona

Protesta. I medici di famiglia non vengono quasi mai a visitare a domicilio | L.G. Cremona

Gentile direttore, ci fu un tempo, invero fino a non molti anni fa, in cui quando avevi bisogno di recarti dal medico di famiglia potevi pensare di andare il giorno stesso in cui se ne era manifestata la necessità.

Certo, erano tempi in cui facilmente si faceva un po’di anticamera, ma poi potevi avere ciò di cui avevi bisogno: un parere, una rassicurazione, la richiesta di un’analisi (magari urgente),una ricetta. Oggi non è più così: hai bisogno del tuo medico e devi prenotare. Cosa che di per sé sarebbe anche di poco conto non fosse che, come mi è capitato oggi (e frequentemente) l’appuntamento viene dato dopo una settimana. Quando va bene trascorrono almeno 3-4 giorni, quando va male anche oltre 10 giorni, fino a punte di un mese (!). Una follia. Non solo. Un tempo, il mio vecchio medico (ora purtroppo in pensione) riceveva al mattino e al pomeriggio.

Oggi non è più così: chi l’ha sostituito riceve o al mattino, o al pomeriggio. Ci sono medici che ricevono in tutto tre ore al giorno: non è forse un po’pochino? Se lo si fa notare, viene risposto che è quanto previsto dal contratto. Certamente, un contratto il cui lo Stato ha calato le braghe (….)  

Non bastasse, capita (spesso) che se si chiama fuori dal misero orario di servizio (……) , per usare un eufemismo), il  medico non risponda nemmeno al cellulare, sicché, in caso di urgenza, non potendosi chiamare nemmeno la guardia medica - alle dieci del mattino o alle quattro del pomeriggio giustamente non è in servizio - ci si deve recare al pronto soccorso a incrementare le consuete lunghecode.

Ma -si sente dire talvolta- al di fuori dell’ora io di ambulatorio il medico visita a casa. Balle, balle ciclopiche. È esperienza ormai molto comune che, fatte le debite e lodevoli eccezioni, è più facile fare un 6 al Superenalotto che essere visitati al domicilio. (………….)

Tutto ciò configura un pessimo servizio, chiaramente pensato molto più per andare incontro alle esigenze dei medici che a quelle dei cittadini. Domando: ci sarà un governo che deciderà finalmente di far ritornare i medici di famiglia al servizio dei cittadini-pazienti -molto pazienti- e contribuenti (che pagano lo stipendio dei medici)?

L.G. Cremona

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