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‘Quante storie per un violino!’, a Cremona uno spettacolo musicale

Appuntamento per domenica 5 ottobre 2014, alle 17:00, all’Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino

| Scritto da Redazione
‘Quante storie per un violino!’, a Cremona uno spettacolo musicale

Quante storie per un violino!: questo il titolo dello spettacolo musicale dedicato al più celebre tra gli strumenti ad arco, che andrà in scena domenica all’Auditorium del Museo del Violino. L’attrice Ermelinda Çakalli, il pianista e polistrumentista Matteo Galli (che firma anche le musiche e i testi) e il violinista Elia Leon Mariani propongono un vero e proprio spettacolo musicale pensato per i più piccoli ma realizzato espressamente per gli adulti. Apparentemente una contraddizione, ma in realtà non è così. Lo spettacolo è uno strumento consegnato nelle mani di genitori, nonni, zii, degli adulti in generale, per offrire ai più piccoli un’opportunità di sedere sulla poltrona del teatro e scoprire fascino ed emozione – tradotti nel linguaggio dei più piccoli – che l’esperienza dell’arte celebrata dal vivo da sempre offre all’uomo; nel caso specifico, per celebrare la storia del violino che proprio a Cremona affonda da secoli le radici. Saranno raccontate tante storie diverse, divertenti, a volte surreali, proprio come le fiabe possono essere. È un sogno che sta in equilibrio esattamente come il titolo dello spettacolo, Quante storie per un violino!, che gioca, in equilibro, appunto, fra due possibili letture di senso opposto. Senza svelare in anticipo i segreti del palcoscenico, lo spettacolo si compone di quattro episodi differenti e concatenati dal desiderio di parlare ai più piccoli del violino, della sua storia e del suo suono magico. Stiamo parlando di un teatro completamente privo di tecnologie, dove tutto ruota intorno alla voce e alla fisicità dell’attrice, unite al suono degli strumenti musicali di tradizione, senza quinte e senza scenografie. Ogni episodio sviluppa caratteristiche differenti per disegnare un percorso il più possibile completo, che non vuole trascurare l’aspetto didattico vero e proprio, dove si spiegherà, con esempi pratici semplici e chiari, cosa succede quando un violino suona fra le mani di un musicista e quanto tempo e lavoro occorre per trasformare il legno stagionato in uno strumento vivo. Dopo un’introduzione, che non vogliamo svelare, avremo due episodi narrativi dove ci si ritrova in pieno nella dimensione della fiaba. Le trame sono liberamente tratte da due racconti di Roberto Piumini, I sogni di Liu To (scritto lo scorso anno appositamente per la mostra Il mestiere del Liutaio, promossa dalla Fondazione Stradivari) e Il gioco di Stradivello. Già nel primo titolo emerge con evidenza il riferimento preciso alla liuteria cremonese, di cui il cinese Liu To diventa un protagonista lontano, improbabile ma molto credibile, come la storia attuale della liuteria contemporanea si sta insegnando. Il secondo racconto ci offre una buffa parodia – ai limiti del lecito, visto il nome in causa – di un ipotetico, inconsapevole e sgangherato liutaio in erba.

Il biglietto è disponibile a 5 € (posto unico).

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