Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 11.49

Referendum Costituzionale, prospettive falsate. Di Giampiero Carotti

Si avvicina la scadenza referendaria di domenica 4 dicembre

| Scritto da Redazione
Referendum Costituzionale, prospettive falsate. Di Giampiero Carotti

Il dibattito che si va dipanando in queste ultime settimane rischia di incappare a mio parere in alcuni errori di prospettiva.

In questo referendum noi cittadini siamo chiamati a giudicare una proposta e una sola, non a scegliere tra vari “modelli” di Costituzione: non c’è la possibilità di presentare proposte alternative, anche se ce ne sarebbero a decine. Ciò avviene perché qualcuno ha deciso di approvare a qualunque costo la Costituzione che gli pareva: non c’è stata una Costituente in cui tutte le voci erano equamente rappresentate, non c’è stato un confronto con la società civile, non c’è stato neppure un dibattito sul fatto che queste riforme siano o meno necessarie per il Paese, per uscire dalla crisi. C’è stata una forzatura netta, sia sulla Costituzione che sulla legge elettorale, approvate con procedure inaccettabili, con voti di fiducia, con maggioranze differenti tra una lettura e l’altra.

Chi tanto si lamenta della “divisione del Paese” e delle lacerazioni che questo referendum sta provocando dovrebbe fare un esame di coscienza sereno e forse capirebbe che la responsabilità di aver messo l’Italia in questa dolorosa condizione non è di chi si rifiuta di obbedire al capo e di chinare la testa, è di chi ha deciso di forzare a ogni costo pur di approvare ciò che gli pare.



Oggi non si contrappongono neppure “due coalizioni” politiche, come alcuni sembrano ritenere: da una parte ci sono effettivamente le forze di governo (e quelle che ci entreranno il 5 dicembre) che hanno scritto e si sono approvate la loro proposta, che spingono ovviamente per il “Sì”. Dall’altra parte non c’è una coalizione. Ciò che appare (per errore di prospettiva) come “un” fronte del “No” è in realtà una serie di diversi fronti del “No” che non hanno e non hanno bisogno di condividere visioni politiche o programmi. Infatti le ragioni per cui scelgono il “No” sono molte e diverse, spesso profondamente diverse: ma questo non è un limite, perché questo variegato fronte del “No” non si è formato con l’obiettivo di sostituirsi a Renzi e al PD alla guida del Governo. Condivide fermamente uno e un solo obiettivo: la necessità di evitare che si faccia scempio della Costituzione.

Giampiero Carotti

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