La discussione sulla PAC post 2013, peraltro oggetto di un convegno che si terrà sabato sera a Caselle Landi, cui parteciperà l'Assessore provinciale all'Agricoltura Matteo Boneschi, già più volte intervenuto sull'argomento, entra nella fase cruciale, dopo le controproposte della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo.
"Che la riforma prefigurata dalla Commissione europea non andasse nella giusta direzione, era un fatto già ampiamente documentato dal sottoscritto - commenta l'Assessore provinciale all'Agricoltura Matteo Boneschi - Oggi, l'elevato numero di emendamenti presentato certifica che la mia presa di posizione non era campata per aria, ma si basava su concrete e fondate preoccupazioni. La preoccupazione maggiore riguarda le risorse che verranno destinate all'Italia e, conseguentemente alla Lombardia e al Lodigiano. Peraltro, quando si parla di risorse europee, è doverosa una precisazione. Tale dicitura rischia di non far comprendere che si tratta di soldi che noi versiamo all'Europa sotto forma di tasse e che poi ci vengono successivamente restituiti sotto forma di "contributo". Solamente, però, in misura di molto inferiore rispetto a quella che versiamo. Già oggi paghiamo 15 e l'Europa ci restituisce 10.".
Questo scenario, fortemente penalizzante, lo sarà ancora più con la nuova PAC se non ci sarà al più presto un decisivo cambio di rotta.
"Ma è difficile ipotizzare qualcosa di buono - rimarca l'Assessore - se chi deve difendere gli interessi degli agricoltori in Europa è chi, a Roma, anziché sostenere l'agricoltura in questa difficile fase, la affossa con tasse e balzelli, quali l'IMU e l'aumento dei carburanti...! Monti va in giro per l'Europa ad incontrare ministri e a parlare d'economia. Dimentica che la vera forza di un Paese si basa sulla forza del suo settore primario. Sarebbe opportuno che il premier si adoperi per difendere l'agricoltura, non tanto e non solo banche e poteri forti. Purtroppo, però, ogni giorno che passa ad occuparsi d'altro, da noi molte aziende chiudono".
