Egregio Direttore Lo spazio lettere al giornale spesso , giustamente , ospita opinioni, giudizi, proposte , a mio parere credo che uno spazio debbano trovarlo anche le emozioni.
Emozioni, ogni persona le esprime o le subisce in modo diverso.
Cinquantanni una parola che ti esce dalla bocca in modo veloce, ma cinquanta anni sono tanti, sono mezzo secolo, quando andavamo a scuola si parlava di un avvenimento accaduto 50 anni prima , ovvero la prima guerra mondiale, un tempo che sentivamo lontanissimo da noi, oggi invece per noi, la nostra gioventù sembra ieri.
Cosa centra tutto questo con le emozioni che ti fanno provare certe canzoni, centra parecchio, perché queste ti fanno sentire tutto più vicino, più familiare, un vissuto da ricordare.
Sono grato a Fausto Tenca per aver avuto l’intuizione di proporre questo progetto, fatto di musica, di canzoni e di ricordi, nel contempo è riuscito a coinvolgere un popolo che oltre ad ascoltare delle belle canzoni, intreccia conoscenze ed amicizie, sarà un mio pallino quello di vedere la positività dello stare assieme, ma lo ritengo molto importante, soprattutto in questo momento di individualismo sfrenato, dove conta più l’IO che il NOI.
Tenca è riuscito in questo intento, in un momento in cui oltre all’individualismo conta di più il virtuale che il reale.
La pacca sulle spalle , una stretta di mano amichevole , un abbraccio caloroso, la stima reciproca è quello che a Fausto Tenca è riuscito in questo percorso.
Stare una serata ad ascoltare canzoni dove alcune di esse in modo particolare ti riportano indietro nel tempo, dove l’emozione non è la regola , ma è quell’attimo fuggente fatto di ricordi.
Gerelli Sante (Gussola)