Sabato, 20 aprile 2024 - ore 16.02

Roma Pensionati in piazza per tutti Spi-Cgil

Il segretario generale dello Spi Cgil dal palco del Circo Massimo: "Lottiamo per tutte le persone che in questi anni si sono impoverite. C'è bisogno di una politica responsabile e che parli con serietà e autorevolezza ai cittadini. Staremo in guardia"

| Scritto da Redazione
Roma Pensionati in piazza per tutti Spi-Cgil

Roma Pensionati in piazza per tutti Spi-Cgil

Il segretario generale dello Spi Cgil dal palco del Circo Massimo: "Lottiamo per tutte le persone che in questi anni si sono impoverite. C'è bisogno di una politica responsabile e che parli con serietà e autorevolezza ai cittadini. Staremo in guardia"

“La nostra lotta non è egoistica. Le lotte dei pensionati sono per il Paese, per il futuro, per i giovani”. È un intervento a tutto tondo quello scandito dal segretario dello Spi Cgil, Ivan Pedretti, nel corso della manifestazione organizzata al Circo Massimo di Roma da Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil per chiedere al governo di modificare una legge di bilancio che non dà nulla a 16 milioni di persone.

L’intervento di Pedretti si è aperto con un ringraziamento alle pensionate e ai pensionati di Venezia che “nonostante l’acqua alta hanno deciso di venire a Roma” e con la garanzia che lo Spi porterà l’aiuto necessario per “soccorrere quel grande patrimonio che è Venezia”.

“Questa piazza – ha poi detto – rappresenta la volontà dei pensionati di lottare per tutte le persone che in questi anni si sono impoverite, anni in cui è cresciuta una diseguaglianza che ha colpito pensionati lavoratori e giovani”. Noi, ha scandito, “vogliamo parlare a tutto il Paese” e grande solidarietà va ai lavoratori dell’Ilva in lotta per salvare il loro futuro.

Quanto ai pensionati in generale, il segretario dello Spi ha ricordato che l’80 per cento di essi ha una pensione tra i 500 e i 1.500 euro lordi al mese, guadagnata “facendo duri lavori e versando contributi per 40-42 anni e pagando più tasse che altrove in Europa. Come si fa a definirci egoisti?”.

È proprio rispetto a questo quadro che la rivalutazione proposta di 40 centesimi al mese risulta “umiliante”: “Dateci una rivalutazione vera, dignitosa”, anche perché “negli ultimi sette anni abbiamo lasciato nelle casse dello Stato 44 miliardi di euro, e nemmeno 1 euro di questi è andato alle politiche giovanili, alla ricerca, all'istruzione, ai servizi sociali ma esclusivamente a coprire il debito pubblico”. Insomma: “Non è possibile che non si trovino risorse per aumentare le pensioni più basse, che poi sono soprattutto quelle dei più poveri, gli operai e le donne che in questo sistema sono le più bistrattate”.

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