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Scuola per l'infanzia: No all'anticipo al 5 settembre| Firma anche tu !!

| Scritto da Redazione
Scuola per l'infanzia: No all'anticipo al 5 settembre| Firma anche tu !!

LA SCUOLA PER L’ INFANZIA RIVESTE UN RUOLO EDUCATIVO E NON ASSISTENZIALE: NO ALL’ANTICIPO AL 5 SETTEMBRE.
(Documento prodotto da un gruppo di docenti delle scuole infanzia di alcuni circoli
didattici di Cremona)

Per firmare la petizione clicca qui:
http://www.welfarenetwork.it/index.php?option=com_petitions&view=petition&id=156%3Ascuola-per-linfanzia-no-allanticipo-al-5-settembre&Itemid=172

A seguito della lettura della deliberazione n. IX/3318 della Regione Lombardia seduta del 18.04.2012, su proposta dell’assessore Valentina Aprea, con oggetto: approvazione del calendario scolastico regionale per l’anno scolastico e formativo 2012/2013 e seguenti, in cui il consiglio regionale ha stabilito la data di inizio delle lezioni il giorno 5 settembre (che si posticipa al primo giorno lavorativo successivo qualora il 5 settembre sia un sabato o un giorno festivo), per le scuole dell’infanzia, in qualità di docenti delle scuole dell’infanzia statali riteniamo opportuno sollevare le seguenti osservazioni.

La scuola dell’infanzia, istituita come scuola materna statale nel 1968 e divenuta tale con gli Orientamenti del 1991, è un’istituzione che si inserisce a pieno titolo nel sistema educativo nazionale pubblico e che attualmente segue le “Indicazioni nazionali per il curricolo” pubblicate nel 2007 dal Ministero della Pubblica Istruzione.
In tale documento è chiaramente espresso che “la storia della scuola dei piccoli, passando dalle iniziali forme di assistenza locale a una diffusione nazionale […] riassume il percorso di crescita e affermazione di una cultura che dà valore all’infanzia” e che quindi necessita, come ogni altro ordine di scuola, di una particolare attenzione e preparazione, da parte dei docenti, nell’elaborazione del curricolo scolastico nonché del Piano dell’Offerta Formativa.

È risaputo che il lavoro teorico riferito a qualunque attività professionale, e a maggior ragione a quella del docente, anticipa sempre la sua attuazione pratica e che la elaborazione di progetti organizzativi e metodologico – didattici necessitano di un tempo di lavoro esclusivo per tale percorso professionale, la cui parte propulsiva iniziale deve avvenire collegialmente e senza che questo sia gravato dalla contemporaneità della funzione educativa, così come per tutti gli altri ordini e gradi scolastici.
Alla scuola dell’infanzia, pur non essendo scuola dell’obbligo, sul piano legislativo viene attribuita pari dignità rispetto ai gradi scolastici successivi, e il suo importante ruolo (non integrante ma costituente) è confermato dalle “Indicazioni nazionali per il curricolo” quando si afferma che “il curricolo si delinea con particolare attenzione alla continuità del percorso educativo dai 3 [età di ingresso alla scuola dell’infanzia, ndr] ai 14 anni".
La conseguenza necessaria di questa affermazione è che la preparazione dell’attività didattica, che si esplica ad ogni inizio di anno scolastico, non riguarda solo la scuola primaria e la secondaria di primo grado ma, in eguale misura, anche la scuola dell’infanzia, con gli stessi tempi e le medesime modalità, tenendo presente che la professionalità dei docenti e i processi educativi non includono l’improvvisazione.
Disporre l’apertura delle scuole dell’infanzia una settimana prima rispetto alle altre scuole trasmette inoltre all’opinione pubblica e alla restante parte della classe
docente, l’immagine di un’istituzione che non necessita di tempi di progettualità e collegialità ma solo di un tempo, molto contingentato, utile ad allestire al meglio gli spazi scolastici in funzione di una semplice accoglienza dei bambini e, di conseguenza, offusca e fa perdere credito a quel tipo di scuola che ha ottenuto importanti riconoscimenti anche a livello internazionale, in quanto fa supporre che in essa si svolgano semplicemente attività ricreative.
Il livello educativo qualitativo delle scuole dell’infanzia e della professionalità dei docenti che vi operano è un dato di fatto a cui i dirigenti scolastici non solo possono dare amplia testimonianza ma di cui essi stessi sono gli artefici, in quanto hanno saputo e voluto investire intellettualmente ed economicamente per la crescita di un ordine scolastico che riconosce i potenziali individuali di ciascun alunno e li valorizza stimolandone la creatività nell’apprendimento, Dirigenti ai quali oggi chiediamo un semplice ma importantissimo sostegno nel riconoscimento alla scuola dell’infanzia dei medesimi diritti degli altri gradi scolastici.
Si può obbiettare che l’apertura anticipata delle scuole dell’infanzia è funzionale alle esigenze delle famiglie, ma non ci stancheremo mai di ricordare che la scuola
dell’infanzia statale, in quanto scuola pubblica, riveste un ruolo educativo e non assistenziale, non si occupa cioè di fornire un sostegno alle famiglie – che è una attività svolta da altre istituzioni pubbliche o private – nella collocazione dei figli durante l’assenza genitoriale per cause lavorative.
Ci rendiamo conto delle necessità delle famiglie però non ci riesce facile capire come mai, riflettendo seguendo la logica della deliberazione regionale, questo problema svanisca quando i bambini iniziano la scuola primaria, con il calendario scolastico che indica come data di apertura il 12 settembre.

Per non parlare poi dell’opportunità che da sempre offre la scuola dell’infanzia con la sua chiusura dei plessi il 30 giugno! Dopo l’8 giugno i docenti degli ordini superiori svolgono gli scrutini, un’importante operazione di valutazione della produttività degli alunni simbolicamente concentrata nella pagella, mentre gli insegnanti della scuola dell’infanzia, nello stesso periodo e con i bambini ancora frequentanti, valutano di ciascun piccolo i progressi cognitivi, affettivi e
dell’autonomia nella loro complessità, e riorganizzano tutta la documentazione, prodotta dalle bambine e dai bambini, intesa “come processo che produce tracce, memoria e riflessione e rende visibili le modalità e i percorsi di formazione” (Indicazioni nazionali per il curricolo).
Come docenti della scuola dell’infanzia chiediamo
-che ci venga riconosciuto pari trattamento e pari dignità rispetto ai colleghi degli altri ordini scolastici,
-che l’istituzione in cui operiamo diventi una volta per tutte anche nella mente di chi legifera una scuola a tutti gli effetti, con la medesima importanza e attenzione che si riserva alle altre scuole, e che l’utenza che la frequenta, benché libera dai vincoli del leggere scrivere e far di conto, viva una qualificante esperienza educativa ogni anno a partire dal 12 settembre.

Cremona, 17 maggio 2012
Il comitato promotore
Giovanna Ardemagni IV circolo Cremona
Aureliana Baldani II circolo Cremona
Sira Lagostena II circolo Cremona
Monica Postè III circolo Cremona
Federica Sguaita IV circolo Cremona
Chiediamo ai colleghi di tutti gli ordini di scuola di leggere il documento e, se condiviso, di
sottoscriverlo.
Il comitato promotore invia il presente documento alle OO.SS. FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA di Cremona per la diffusione nelle scuole e l’inoltro agli altri livelli sindacali.

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