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Serve un ruolo nuovo dell’AEM | P. Carletti (psi)

| Scritto da Redazione
Serve un ruolo nuovo dell’AEM | P. Carletti (psi)

Serve un ruolo nuovo dell’AEM | P. Carletti (psi)
A che servono i vari consigli d’amministrazione di AEM se non si riesce ad evitare il taglio delle forniture almeno nei mesi invernali e ad ottenere la prima mezz’ora gratis in tutti gli stalli AEM, o il sabato mattina integralmente gratuito?
Affrontiamo un tema istituzionale assolutamente centrale per il futuro dei nostri enti locali e da cui dipendono, in generale, le opportunità di intervento del pubblico.
Troppe risorse vengono spesso impiegate dagli enti pubblici per mantenere se stessi e non i servizi che esse dovrebbero offrire, al riguardo non può non essere spesa una riflessione sulla natura degli enti strumentali del Comune e dei rapporti tra essi e l’ente locale.

Impossibile non rivolgersi anzitutto all’AEM, che rischia di tramutarsi in una società al servizio delle burocrazie e degli apparati e non al servizio dei cittadini cremonesi. L’Azienda, come veniva chiamata dai cremonesi, nacque come braccio operativo del Comune, per Cremona questo modello sociale-aziendale ha funzionato bene fino a 20 anni fa: servizi eccellenti ed ampliati (specialmente dopo la municipalizzazione del gas pretesa caparbiamente dal PSI), tariffe congrue alla qualità del servizio offerto ed allo spirito della municipalizzazione, spiccata sensibilità sociale, appartenenza allo sforzo di modernizzazione della comunità locale.

In coincidenza con la cosiddetta liberalizzazione, il modello municipalizzato si è incamminato verso quella che appare un’irreversibile mutazione genetica: le aziende restano sempre prerogativa del ceto burocratico-partitico, ma, come una sorta di scatolone del gioco Monopoli, assottigliano (sino ad annullarla) la “mission” sociale delle origini.

Si spacchettano e segmentano le aziende, da un lato, e, dall’altro, si annulla il rapporto territoriale favorendo poteri (le holdings) sovradimensionati e, sostanzialmente, svincolati dal controllo civico e dalla funzione sociale.

Per di più i servizi vengono peggiorati quantitativamente e qualitativamente e la politica tariffaria segue pedissequamente, quando non le supera, le logiche di un qualsiasi monopolio privato.

Ribadito l’ancoraggio socialista alla visione “sociale” del sistema municipalizzato (che deve farsi carico, specie in temperie socialmente ed economicamente difficili, dei ceti meno tutelati), non si può non ribadire, senza se e senza ma, il rifiuto ad appoggiare un aziendalismo che di fronte alle conseguenze dei picchi di povertà si comporta come le proverbiali tre scimmiette.

Si badi, senza che ciò possa preludere ad una deriva demagogica per la quale, essendo tutti poveri, si dovrebbe favorire il modello di una morosità tollerata; con la conseguenza di dissestare la sostenibilità industriale del servizio pubblico e di parafiscalizzarne le conseguenze.

Con molta chiarezza, i socialisti vogliono un’AEM sempre più coerente e trasparente e per questo più pubblica e più privata.

Più pubblica perché devono essere chiari ed immediati i motivi di ritorno sociale ed utilità condivisa dell’iniziativa dell’ex municipalizzata.

Più privata perché è necessario che i comparti non ritenuti strettamente coerenti al profilo della società, che nei fatti, se non in diritto, deve recuperare uno spirito municipale, possano essere rimessi ad un mercato dei servizi mai troppo libero e concorrenziale con evidenti rientri economici per il Comune e con l’opportuna semplificazione dell’assetto industriale dell’AEM.

E’ questo il senso stesso della nostra iniziativa, di difesa del profilo pubblico delle politiche sociali e del ruolo equilibratore del Comune in un contesto di riforma e aggiornamento e non in nome di una conservazione sterile ed acritica poiché AEM è nata per essere il braccio esecutivo del Comune, il quale non può e non deve essere ostaggio di logiche di profitto manageriali.

A che servono i vari consigli d’amministrazione di AEM se non si riesce ad evitare il taglio delle forniture almeno nei mesi invernali e ad ottenere la prima mezz’ora gratis in tutti gli stalli AEM, o il sabato mattina integralmente gratuito?

Paolo Carletti (psi)

Candidato Sindaco alla Primarie del Centrosinistra del 23 febbraio 2014

Cremona 30 gennaio 2014

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