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Sicurezza Tamoil. Interrogazione di M.Turco a Monti

| Scritto da Redazione
Sicurezza Tamoil. Interrogazione di M.Turco a Monti

E’ stata pubblicata negli atti della Camera l’Interrogazione a risposta scritta al Presidente del Consiglio Monti, al Ministro dell’interno e al Ministro dello sviluppo Economico, presentata in data 5 giugno 2012 dai deputati radicali -prima firma Maurizio Turco – riguardante la sicurezza Tamoil ed in particolare il servizio di sorveglianza che, stante le notizie diffuse a mezzo stampa, non è più garantito 24 ore su 24. Nell’interrogazione si chiede, fra l’altro, quale sia la situazione dal punto di vista della sicurezza dell’impianto e l’esito delle verifiche disposte dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, se il personale che di volta in volta viene coinvolto nell’attività di sorveglianza sia formato e con quale professionalità e quali titoli inerenti alla sicurezza.
Segue il testo dell’interrogazione (vedi allegato)
Sergio Ravelli
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Interrogazione a risposta scritta 4-16431
presentata da MAURIZIO TURCO il 5.6.2012
pubblicata il 12 giugno 2012, seduta n.644
MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
dal primo maggio 2012 il ciclo della raffineria Tamoil di Cremona è terminato e una parte del sito della raffineria è diventato deposito di carburanti;
il servizio di sorveglianza, stando alle notizie diffuse a mezzo stampa, non è più garantito 24 ore su 24 dalle guardie giurate competenti, ma viene attuato con l'utilizzo di telecamere e periodici passaggi di controlli;
nelle ultime settimane si sono già avute - come denunciato dal quotidiano telematico Il Vascello, anche con formale documento alla Polizia di Stato - almeno due intrusioni dimostrative senza che i lavoratori incaricati del controllo si accorgessero di alcunché;
la raffineria Tamoil - di proprietà libica e fino a pochi mesi fa sotto il controllo diretto della famiglia Gheddafi - costituisce tuttora un obiettivo strategico e ad altissimo rischio. E ci sono forze, non scomparse con la eliminazione di Gheddafi, che potrebbero decidere - è solo una ipotesi, ma assolutamente realistica - di scatenare proprio a Cremona, una azione che avrebbe vastissima eco internazionale e che sarebbe agevolata dalla estrema facilità di accesso al deposito di carburanti -:
quale sia il quadro della situazione all'interno della raffineria, in particolar modo riguardo la dismissione degli impianti e l'occupazione dello spazio destinato al deposito;
quale sia la situazione dal punto di vista della sicurezza dell'impianto e l'esito delle verifiche disposte dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, organismo istituito presso la prefettura di Cremona;
se il personale che di volta in volta viene coinvolto nell'attività di sorveglianza sia formato e preparato e con quale professionalità e quali titoli inerenti la sicurezza.

 

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