Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 03.53

Slovacchia, la centrale di Gabčikovo torna da mezzanotte nella mani dello Stato

Il Primo ministro Robert Fico lo ha annunciato oggi dopo un incontro tecnico che ha messo in luce il possibile percorso del passaggio sotto il controllo statale

| Scritto da Redazione
Slovacchia, la centrale di Gabčikovo torna da mezzanotte nella mani dello Stato

La centrale idroelettrica di Gabcikovo (VEG) sul fiume Danubio dovrebbe passare nelle mani dello Stato. Il Primo ministro Robert Fico lo ha annunciato oggi dopo un incontro tecnico che ha messo in luce il possibile percorso del passaggio sotto il controllo statale. Prima di tale incontro, Fico aveva annunciato che il governo avrebbe assunto il controllo della centrale già dal giorno successivo, martedì, con il passaggio delle consegne dalla società Slovenské Elektrárne (SE), che l’ha gestita negli ultimi otto anni, previsto questa notte, a mezzanotte. Il personale impiegato sul posto, una sessantina di persone, passerà dallo stesso momento alle dipendenze dirette della centrale.

La questione ha visto un’accelerazione drammatica nel momento in cui una sentenza odierna della corte regionale di Bratislava ha dato ragione allo Stato in una disputa legale con la società SE controllata al 66% da Enel. La decisione di prendersi la centrale è stata poi presa in un consiglio dei ministri straordinario convocato immediatamente. Nel frattempo il gruppo energetico slovacco, di cui lo Stato mantiene la minoranza del 34%, ha annunciato che presenterà ricorso contro il verdetto.

Fico ha definito la decisione una questione di interesse nazionale, dato che la centrale idroelettrica un decimo dell’energia elettrica in Slovacchia. Il verdetto ha stabilito l’invalidità del contratto di leasing della struttura a SE, il che permette al governo, ha detto Fico, di esigere dall’azionista di maggioranza italiano tutti i soldi che sono stati tratti dalla gestione in questi anni, «cosa che certamente faremo». Fico parlava dei 35-40 milioni di euro annui pagati negli ultimi otto anni da Gabcikovo a Slovenské Elektrárne.

La vicenda si trascina da anni, con il governo slovacco che accusa la società italiana di non aver mai presentato alcun progetto di ristrutturazione della centrale nonostante la scadenza operativa delle turbine che ora si fa molto vicina. Secondo l’accusa del capo di Smer, il contratto, concesso dall’esecutivo di centro-destra guidato da Dzurinda nel 2006, ha danneggiato gli interessi economici e finanziari della Slovacchia. Già nel 2007 Fico, durante il suo primo mandato di governo, aveva impugnato il contratto considerandolo invalido, e a dicembre dello scorso anno Fico aveva annunciato la terminazione del contratto con SE sulla centrale. Secondo la sua versione, SE sarebbe obbligata da contratto a pagare 5 milioni di euro annui alla società statale VEG proprietaria della centrale, allo scopo di utilizzarli per la manutenzione continua della diga sul Danubio, ma Enel si è messa di traverso, chiedendo inoltre al governo il rimborso di 43 milioni di euro.

In una dichiarazione ufficiale, Slovenské Elektrárne dice di avere grande rispetto della decisione della Corte Regionale di Bratislava riguardo la nullità del contratto di gestione di VEG, ma annuncia che farà uso del suo diritto all’appello immediatamente dopo aver ricevuto ufficialmente la decisione della corte con la motivazione. «La nostra azienda è convinta che il contratto sia valido, come confermato dal giudice di primo grado il 19 novembre 2013», dice la nota di SE.

Fonte: Buongiorno Slovacchia

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