Sabato, 11 maggio 2024 - ore 09.16

Slovacchia, riattivati i controlli alle frontiere dopo Germania e Austria

Annuncio del Ministero degli Interni: provvedimento ha come obiettivo specifico i trafficanti di esseri umani, e i migranti economici

| Scritto da Redazione
Slovacchia, riattivati i controlli alle frontiere dopo Germania e Austria

Dopo i recenti cambiamenti di umore della Germania, che nel week-end si è resa conto di non essere in grado di gestire le migliaia di richiedenti asilo in arrivo dalla rotta balcanica, decidendo di sospendere i treni dall’Austria (oggi ripresi), e a ripristinare parzialmente i controlli alle frontiere, anche la Slovacchia ha reintrodotto da oggi la vigilanza ai valichi frontalieri con Ungheria e Austria. Lo ha annunciato oggi il Ministero degli Interni slovacco spiegando che il provvedimento ha come obiettivo specifico i trafficanti di esseri umani, e i migranti economici, e non dovrebbero creare troppi disagi a chiunque altro attraversa tali frontiere.

Inoltre, nella situazione straordinaria di questi giorni la polizia slovacca potrà contare su 220 agenti in più a pattugliare i valichi ma anche certe aree specifiche dei confini. La misura è temporanea, ma ad oggi il ministero non ha idea di quanto durerà. In ogni caso, le autorità slovacche sono in diretto e continuo coordinamento con le forze di polizia in Austria, Ungheria e Repubblica Ceca.

È stato il Ministro degli Interni tedesco Thomas de Maiziere ad annunciare ieri, domenica 13 settembre, che la Germania intendeva reintrodurre i controlli alla frontiera sud-orientale con l’Austria, così da poter controllare il numero di richiedenti asilo che entravano nel paese. Anche Vienna ha preso una simile misura, inviando l’esercito alla frontiera ungherese dove soltanto nella giornata di ieri si sono registrati più di 10mila arrivi.

Quanto alle quote riproposte la scorsa settimana dalla Commissione europea, nel vertice dei ministri degli Interni della UE che si tiene oggi a Bruxelles la Slovacchia è pronta ad esercitare il suo diritto di veto. Il ministro slovacco Robert Kalinak ha ricevuto dal governo e dal Parlamento «il mandato a esercitare il diritto di veto sulle quote perché non hanno senso, sono direttamente contro gli interessi dei rifugiati e non risolvono la crisi» in corso.

Fonte: Buongiorno Slovacchia

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