Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 16.53

Spino, per il Tar le procedure per il Pradone del Platano sono corrette Ma il Comitato ha titolo per fare ‘opposizione’

Ora decida la corte dei conti :l’ultima parola spetterà ai giudici contabili

| Scritto da Redazione
Spino, per il Tar le procedure per il Pradone del Platano sono corrette Ma il Comitato ha titolo per fare ‘opposizione’

Spino – Il tribunale amministrativo di Brescia ha deciso: la procedura seguita dall’ente è corretta, ma il Comitato No al Cemento Selvaggio è riconosciuto come “portatore d’interesse”. Il motivo del contendere è il Pradone del Platano, ossia il piano residenziale con cessione di un’area agricola (attualmente inedificabile) al Comune, quella per la costruzione delle scuole in cambio di una edificabile al privato. “Certo la sentenza del Tar – commenta Carlo Cornalba – ci lascia l’amaro in bocca, perché la procedura seguita, seppur atipica, è stata valutata nella discrezionalità dell’ente, quindi corretta. Ma il giudice amministrativo ha anche riconosciuto la nostra piena titolarità quali soggetti ricorrenti. Un punto importante, perché il Comune e le parti contraenti volevano esautorarci da questo nostro diritto”. Un aspetto fondamentale quest’ultimo, perché pendente c’è ancora una causa alla corte dei conti: in pratica si ritiene che vi sia stato un danno erariale per il Comune. “Seppur si parli di procedure nell’alveo della legalità – sottolinea Angelo Fugazza -, non vuol dire che il progetto sia valido. In Italia e, purtroppo a Spino in particolare, abbiamo avuto tanti esempi di questo tipo. Pensiamo al labirinto Paullese in casa nostra. Noi ci batteremo per evitare errori, che non capiamo perché la nostra giunta voglia ostinatamente commettere”. Il Tar è chiaro nella sua sentenza: “La legittimazione del Comitato ricorrente risulta confermata. In primo luogo, come ricordato in premesse, esso si prefigge il fine statutario di proteggere il territorio di Spino, e impugna un provvedimento di tipo urbanistico, che all’evidenza può considerarsi astrattamente contrario al fine riportato; in secondo luogo, ha dato prova (doc. ti ricorrente da 16 a 31, copia della documentazione relativa) di una attività nel Comune in questione protratta dal 2010 fino sostanzialmente alla data attuale, che si è concretata nella notizia data al Comune stesso della propria costituzione, al fine di accreditarsi quale interlocutore, nella richiesta di accesso ad atti amministrativi, nella formulazione di proposte per il miglior governo del territorio, alle quali il Comune ha dato risposta, e nella predisposizione di “gazebo” sulla pubblica via per raccogliere fondi e sensibilizzare i cittadini, il tutto puntualmente riferito dalla stampa locale. In tal senso quindi, tenuto conto anche delle modeste dimensioni del Comune di Spino, un’attività continua e radicata nel sociale è senz’altro riconoscibile”.

Comitato no Cemento Spino d’Adda 

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