Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 06.24

STORIA DEGLI ORGANI DELLA BASILICA DI SAN VITTORE DI VARESE

di Davide Paleari

| Scritto da Redazione
STORIA DEGLI ORGANI DELLA BASILICA DI SAN VITTORE DI VARESE

Nella Basilica di San Vittore di Varese le vicende storiche legate agli organi sono alquanto interessanti, poiché permettono di avere uno sguardo d'insieme sull'operato di vari organari che si sono avvicendati nel corso di circa 5 secoli. 

L'importanza dei fatti storici, riguardanti il susseguirsi degli eventi nei secoli, rivela anche l'importanza dei protagonisti che hanno operato in questo ambito. Organari e organisti, le confraternite del 1600 (che all'epoca promossero anche la costruzione di altri strumenti nelle chiese di Varese), la Fabbriceria e il clero della Basilica.  

Il primo strumento documentato è l'organo di Benedetto Antegnati risalente al 1567 circa (strumento oggi non più esistente). Nel XVII secolo si ha notizia di un secondo organo dell'organaro Carlo Prata, nel 1814 Eugenio Biroldi (organaro varesino) realizzerà un nuovo strumento. Un cambiamento artistico - architettonico legato alla Basilica segnò anche una svolta nel luogo di collocazione degli organi: si tratta delle balconate e dei vani murari con relative casse lignee di Bernardino Castelli (1690), capolavoro di intaglio del legno. Bisognerà però attendere l'organo di Luigi Bernasconi del 1905 per vedere all'interno delle casse, viste nella loro unità artistica, due strumenti collegati tra di loro attraverso un sistema pionieristico di trasmissione elettrica: l'organo di Bernasconi segna quindi un passaggio estetico e tecnologico estremamente rilevante.

 I primi anni del XX secolo furono anni di sperimentazione del nuovo sistema elettrico, Luigi Bernasconi ebbe l'idea, provò a metterla in pratica, ma purtroppo la tecnologia dell'epoca era ancora di carattere sperimentale e Bernasconi dovette operare alcuni correttivi anche dopo l'inaugurazione. Nel 1935 a Vincenzo Mascioni fu affidata la ricostruzione dell'organo: egli riconobbe l'alta qualità delle canne di Bernasconi, tanto che ne tenne circa la metà. L'organo della Basilica può dunque essere definito organo Bernasconi - Mascioni: una sintesi riuscita dell'arte organaria varesina.

 

Pagine 100 a colori, formato A4

25 euro

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