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TARES: UN TASSA DELLO STATO IL CUI IMPATTO SUI CONTRIBUENTI NON PUÒ ESSERE ALLEGGERITO DAI COMUNI

| Scritto da Redazione
TARES: UN TASSA DELLO STATO IL CUI IMPATTO SUI CONTRIBUENTI NON PUÒ ESSERE ALLEGGERITO DAI COMUNI

“A fronte di recenti, legittime e comprensibili, manifestazioni di sconcerto da parte di qualche esercente rispetto all’entità della Tares si ritiene necessario fornire notizie precise in merito alla questione” con queste parole, attraverso un comunicato congiunto, il Sindaco Bonaldi e l’Assessore Saltini intendono fare chiarezza sul problemaTares.

Il nuovo tributo è stato, infatti, istituito in tutti i Comuni del territorio nazionale a decorrere dall’1 gennaio 2013, dall’art. 14 del Decreto Legge n. 201 del 6/12/2011, convertito con modificazioni con legge n. 214 del 22/12/2011.

La Tares sostituisce, oltre che la Tarsu, tutti i prelievi relativi alla gestione dei rifiuti, così da aver un unico prelievo a livello nazionale.

Diversamente dalla Tarsu, la legge dispone che le tariffe della Tares debbano essere determinate in modo tale da coprire interamente tutti i costi legati al servizio di gestione dei rifiuti. Il gettito complessivo dell’imposta, anche volendo, non può quindi essere finanziato neppure in parte con altre entrate del Comune.

Nel Comune di Crema già con la vecchia Tarsu la copertura dei costi è stata quasi integrale e di conseguenza il gettito totale della Tares 2013 non è superiore a quello della vecchia imposta riscossa nel 2012. Non vi sono pertanto maggiori entrate per il Comune di Crema che derivino dalla applicazione del nuovo tributo. Il Comune, attraverso la delibera di approvazione del Bilancio di Esercizio, nel giugno 2013, ha determinato la disciplina per l’applicazione del tributo negli ambiti fissati dallo stesso legislatore: si pensi che il decreto legge n. 201/2011 stabilisce anche che è riservata allo Stato una maggiorazione di € 0,30 al mq. da aggiungersi al tributo.

Per le utenze domestiche la tassa è determinata in base alla superficie calpestabile dell’alloggio e dei locali che ne costituiscono pertinenza, nonché del numero degli occupanti.

Il tributo dovuto per le utenze non domestiche è determinato applicando alla superficie imponibile le tariffe per unità di superficie riferite alla tipologia di attività svolta, calcolate sulla base di coefficienti nazionali di potenziale produzione.

Il conteggio del tributo annuo dovuto è effettuato dal servizio tributi comunale che invia al domicilio del contribuente,

prima della scadenza di pagamento, il bollettino o il modello F24 precompilato con l’importo da versare.

“Le maggiori criticità emergono però nell’ambito delle attività commerciali – afferma il Sindaco Bonaldi - il principio di base della legge è che il costo del servizio venga suddiviso fra le diverse categorie economiche sulla base di indici stabiliti dallo Stato senza permettere agli Enti Locali, come il nostro Comune, possibilità di modificarli. Tali indici sono stati calcolati dal Ministero, in ossequio al principio comunitario “chi più inquina più paga”, mediante analisi statistiche sulla produzione di rifiuti per ogni tipologia di operatore economico. Effetto di tale normativa è che alcune categorie, e specificamente quelle dei pubblici esercizi (bar, ristoranti, alberghi, esercizi alimentari) si trovano a pagare cifre anche multiple di quelle che pagavano sulla base delle vecchie tariffe Tarsu, mentre altre pagheranno meno di prima. “

“Evidenziamo che le proteste di alcuni esercenti che si sono trovati aumenti scriteriati sono legittime – afferma l’Assessore al Bilancio e Commercio Morena Saltini – e noi le condividiamo in toto ma purtroppo i Comuni non hanno alcuna discrezionalità sostanziale in materia di imposizione e addirittura non sono nemmeno i beneficiari del maggiore gettito a fronte di tali aumenti impositivi”

Comuni, dunque, al pari delle categorie economiche, subiscono loro malgrado una politica fiscale nazionale disordinata e deprimente del commercio. Basti pensare che nel solo 2013 si sono susseguiti otto diversi provvedimenti sulla finanza locale, con immediati risvolti sul bilancio comunale, in un’azione politica nazionale a tratti contraddittoria, se si considera che sull’imposta rifiuti si sono affastellate l’una sull’altra in pochi mesi normative diverse, con relativi cambi anche di nome: Tarsu, Tares, Trise, Tasi, Tari, Tuc, Tul, Iuc.

“Esprimiamo quindi vicinanza alle categorie economiche e alla rete del commercio locale – aggiungono Sindaco e Assessore - assicurando l’intenzione di sollevare il problema a livello nazionale, perché è lì che va evidenziato e risolto.
Purtroppo non è nelle nostre possibilità cambiare il passato, ne’ agire contro la legge nazionale, allo stesso tempo, con fermezza, non intendiamo accettare polemiche sterili e accuse gratuite. Questo deve essere chiaro a chiunque voglia dialogare con questa amministrazione che desidera solo affrontare, insieme a cittadini ed operatori, il problema comune”.

2014-01-08

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