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UI. 3 si dalla destra ruformatrice

| Scritto da Redazione
UI. 3 si dalla destra ruformatrice

Referendum, Gianfranco Librandi (Unione Italiana):  "Tre sì e un no: ecco la ricetta per la destra che vuole riformarsi"
MILANO, 6 giugno 2011 - "Tre sì e un no: ecco la ricetta per una destra che vuole riformarsi". Non ha dubbi Gianfranco Librandi, segretario nazionale di Unione Italiana. Chiamato a dare le 'indicazioni di voto' del proprio partito, Librandi si dice convinto dell'importanza di andare alle urne il prossimo 12 e 13 giugno.

"Come destra moderata - dice Librandi -, sentiamo di doverci distinguere da certe posizioni che sono state prese negli ultimi giorni: non andare a votare per questi referendum non è una scelta intelligente, è importante invece che tutti gli italiani si sentano liberi di esprimere la propria opinione, sia pro sia contro l'abrogazione dei quesiti proposti". Una posizione che può per molti versi stupire, se non si tiene conto del fatto che sin dai suoi esordi Unione Italiana si propone come il nuovo partito della 'destra riformatrice', capace di prendere decisioni anche scomode all'interno del suo stesso schieramento.

"Le questioni per cui siamo chiamati a votare il 12 e 13 giugno sono molto importanti - prosegue Librandi - ed è giusto che anche quella parte di elettorato che è per il no non si astenga, ma vada a votare. Capisco che il modo più semplice per schierarsi a sfavore sia quello di impedire il raggiungimento del quorum, ma Unione Italiana su questo non è d'accordo. Il diritto-dovere del voto è di un'importanza indiscutibile: questo però non significa che Unione Italiana sia d'accordo con l'atteggiamento di alcuni schieramenti politici che vedono questo referendum come un modo per esprimersi contro il governo".

"Sui due referendum che riguardano l'acqua - spiega Librandi -,  Unione Italiana voterà sì per la gestione della rete idrica, perché siamo d'accordo rimanga pubblica; ma voteremo no al quesito sulla remunerazione dell'investimento, senza cui non sarebbero più possibili gli investimenti invece fondamentali sulla gestione dell'acqua stessa e sulla depurazione. E' giusto che un ente possa rientrare nelle spese se le fa per migliorare il servizio offerto e la qualità della rete".

E per quanto riguarda il nucleare? Spiega Librandi: "In questi mesi abbiamo riflettuto molto sulla questione, che è stata fin troppo politicizzata quando invece riguarda da vicino il futuro economico ed energetico del nostro Paese. Io per primo sono un imprenditore, e so cosa significa vedere i prezzi lievitare a causa della bolletta dell'energia che non è prodotta in Italia. Ma è anche vero che votare no a questo referendum e permettere che sia portato avanti il progetto sul nucleare concordato con la Francia nel 2009, vorrebbe dire vedere realizzato magari tra dieci anni o più un nucleare ormai vecchio e non all'avanguardia. Per questo noi voteremo sì, ma ci impegneremo nel contempo, qualsiasi sia il risultato referendario, a spingere affinché si punti sulla ricerca: da un lato per un nucleare di ultima generazione e ultra sicuro anche per quanto riguarda lo stoccaggio delle scorie radioattive, dall'altro per uno studio veramente importante sulle energie alternative".

Sull'ultimo quesito dei referendum, quello sul legittimo impedimento: "Voteremo sì - dice Librandi -, perché non possiamo ammettere che dei cittadini italiani, fossero anche le più alte cariche dello Stato, non siano uguali di fronte alla Legge. Rimaniamo comunque convinti del fatto che sia necessario riconoscere una distinzione con i presunti reati commessi nel corso dell'espletamento delle proprie funzioni, soprattutto quando si parla di reati di opinione".
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