Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 12.56

Un minuto de Silencio

Giovedì 28 luglio, quattro sere fa, all'Egyptian Theater di Los Angeles c'è stata una proiezione speciale del documentario UN MINUTO DE SILENCIO, del regista italiano Ferdinando Vicentini Orgnani. La serata organizzata dall'American Cinematheque, ha seguito l'uscita del documentario in un cinema di NY dove il NY Times lo ha notato e recensito.

| Scritto da Redazione
Un minuto de Silencio

La serata è stata presentata da Amanda Plummer, con la quale il regista aveva lavorato nel 2002, nel suo film sulla vicenda di Ilaria Alpi (Il più crudele dei giorni - Interpretato da Giovanna Mezzogiorno).

Un documentario molto controverso, boicottato dal governo boliviano in più occasioni, per la sua critica alla facciata strumentalmente indigena del presidente Evo Morales, che nel documentario, ma ancor più negli interventi degli ospiti in sala, viene dipinto come il rappresentante di un'organizzazione criminale che ha preso il potere in Bolivia, dove è accaduto quello che Pablo Escobar sognava di fare in Colombia, ovvero trasformare il paese in un narco-stato. Una realtà difficile da accettare anche per i media, specie in Europa, dove si è voluto a lungo credere alla favola del "presidente indigeno".

Oltre alla presenza del regista e dell'ex due volte Presidente della Bolivia Gonzalo Sanchez de Lozada (esiliato negli USA dal 2003 e presente nel film) c'erano anche Hugo Acha (attivista dei diritti umani in esilio in USA del 2009) e Jacob Ostreicher, uomo d'affari di NY salvato da una prigione boliviana (una delle peggiori al mondo) da SEAN PENN, che dopo anni di sostegno ai governi di Bolivia e Venezuela, ha capito la realtà di questi regimi chiudendo ogni rapporto. Ostreicher è una delle tante vittime. Aveva messo in piedi un'enorme produzione di riso e dava lavoro più di 700 indigeni, ben pagati e con un'assicurazione sanitaria (un investimento di 35 milioni di dollari). Sean Penn si è speso personalmente per Ostreicher e, dopo essere riuscito a ottenere da Evo Morales di farlo ricoverare per le sue condizioni quasi disperate, ha organizzato la sua fuga rocambolesca attraverso il Perù, e lo ha riportato a casa. Sean Penn (che come Vicentini Orgnani, dopo la liberazione di Ostreicher è stato accusato dal governo Bolviano di essere un agente della CIA) sì è offerto di sostenere la distribuzione del film, in USA e nel mondo.

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