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Un Renzi di liberi ed eguali di Andrea Ermano

| Scritto da Redazione
Un Renzi di liberi ed eguali di Andrea Ermano

Un Renzi di liberi ed eguali di Andrea Ermano 
È apprezzabile che Matteo Renzi abbia ribadito l'intendimento di formalizzare l’adesione del PD al PSE: "A Bruxelles i Democratici possono giocare all’attacco solo se trovano una squadra che permetta loro di stare in campo", – commenta l’organo del pd Europa. – "L’alternativa è quella di rimanere in tribuna a tifare per una squadra composta solo da stranieri contro un’altra in cui continuano a giocare Alfano e (forse) Berlusconi."

Come diceva Pietro Nenni, “la politica è la politica estera”. Ma, ugualmente, questa estroversione eurosocialista può parere un tantino sorprendente. Dopo tutto, sia nel discorso della vittoria a Firenze, sia in quello d'insediamento a Milano, il neo-segretario si era tenuto ben lontano dagli affari internazionali… E non di meno D’Alema ha attribuito a Renzi una “visione tardo-blairiana”.

Il sindaco di Firenze come il premier britannico? Certo, anche Tony Blair tenne un discorso a Milano, era il 2 marzo del 1999 e fu abbastanza memorabile. La similitudine, però, si ferma per adesso all'ubicazione topografica. Il premier britannico sfoderò nella capitale lombarda un eloquio affilato, ispirato, vibrante, dotato di un suo splendore, al limite sgradevole, se volete, ma comunque grande nella sua sgradevolezza, soprattutto se raffrontata alla miseria cui poi la "Terza Via" effettivamente ci condusse.

Le vanità passano con il tempo. Alcuni fatti, invece, resistono. Per esempio il Labour – tramontata l’era Blair – non ha chiuso i battenti come certe organizzazioni prive di motivazione ideale. Anzi, il confronto interno al partito di Brown e Milliband è proseguito e prosegue senza sosta. Più o meno lo stesso è accaduto e accade negli altri partiti della famiglia socialista europea, dove le vittorie si alternano alle sconfitte e le strategie cambiano periodicamente non meno che i gruppi dirigenti. Ma le vecchie istituzioni sindacali e politiche – edificate in centocinquant'anni di storia, lotte, fatiche e sacrifici – quelle restano.

Tutt'altrimenti in Italia, dove abbiamo assistito in rapida sequenza alla fine del PCI e del PSI, alla nascita della "Cosa 1" ochettiana, e alla sua risoluzione nella "Cosa 2" dalemiana. Le quali due Cose pretesero "di rifondare la sinistra con un’operazione calata dall’alto, vissuta sul territorio come una farsa e una finzione, seguendo la logica della cooptazione e senza porsi più di tanto in discussione", rievoca Danilo Di Matteo, blogger di mondoperaio: "Insomma: ancora paghiamo le conseguenze di quell’operazione concepita e gestita in maniera a dir poco maldestra".

Alla fine della maldestra vicenda – dopo che i DS si erano cioè ben amalgamati sulla "sedia a Rutelli" di due valenti condottieri messisi però fuori combattimento da sé con overdosi di nutella, e quando financo il loro successore finì tragicamente sbranato durante la carica dei centouno da Crudelia de Mont – ebbene ecco allora che il popolo e il senato del Pci-Pds-Ds-Pd decisero di affidarsi a un giovinotto pragmatico di nome Matteo.

Adesso, se non tutto è inganno, il giovinotto intende somministrargli una medicina eurosocialista reputata fino a ieri talmente troppo forte che poco è più la morte.

Sorge un sospetto. Che gli stessi cattolici di centro-sinistra si sentano meglio garantiti dentro al PSE piuttosto che fuor di esso? Dopo anni di coabitazione con gl'innumerabili leader ex Fgci, la gente è ormai disperata, disposta a tutto, persino a “morire socialista”…

E dunque?

Dunque, pax in terris agli uomini di buona volontà.

Cari amici post-democristiani, cari compagni ex-comunisti e soprattutto carissimi ragazzi ex-niente, siate i benvenuti nella grande famiglia europea dei liberi ed eguali. Laddove “liberi ed eguali” noi qui lo si dice quasi per ciurla, ma bene non si farebbe a dimenticare che quella socialista è l'Idea che non muore.

Fonte:
L'AVVENIRE DEI LAVORATORI
Organo della F.S.I.S., organizzazione socialista italiana all'estero www.avvenirelavoratori.eu
Sede: Società Cooperativa Italiana Zurigo - Casella 8965 - CH 8036 Zurigo

2013-12-20

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