Venerdì, 10 maggio 2024 - ore 22.59

Una analisi dei sondaggi | Rosario Amico Roxas

Ogni corda, così come ogni robusta catena, ha il suo punto debole, ed è proprio il punto debole che determina la capacità di resistenza.

| Scritto da Redazione
Una analisi dei sondaggi | Rosario Amico Roxas

Ogni  corda, così come ogni  robusta catena, ha il suo punto debole, ed è proprio il punto debole che determina  la capacità di resistenza.

Il punto debole della corda che Berlusconi sta tirando (con studiata prudenza) è la condanna ricevuta e non accettata, come dovrebbe prevedere la norma che permette al pregiudicato di godere dell'affido ai servizi sociale, al posto della galera o degli arresti domiciliari. Per adesso frena di botto sull'orlo della diffamazione ai giudici, evitando i rigori della legge, ma dovrebbe continuare a controllarsi in tempo utile. Così le sue interviste vanno sempre in differita per permettere ai legali di valutare parola per parola i rischi annessi alle dichiarazioni; esattamente come è accaduto in quest’ultima occasione, quando l'intervista è stata spostata e addomesticata. Il pregiudicato Berlusconi è convinto che gli attacchi alla magistratura, alle sentenze, al suo destino di perseguitato rendono in consensi; forse ha ragione, essendo lo zoccolo duro dei suoi elettori formato da una base di mafiosi, camorristi e di tutte le mafie del paese, nonchè da evasori fiscali, esportatori di denaro all'estero, turbatori di aste pubbliche, politicume di mestiere,  truffatori di ogni genere che attendono dalla rinascita politica del loro protettore misure addomesticate in grado di restituire agli interessati i comodi forniti da condoni, sanatorie, e scudi fiscali.

Bisognerebbe valutare  e quantificare questa base elettorale su cui si sostiene FI; i sondaggi non lo dicono e non lo valutano, assumendo le percentuali come se fossero state dettate da un campione omogeneo di persone ugualmente motivate. Così  non è e ce lo confermano le dichiarazioni dei pentiti oltre che lo stesso storico del pregiudicato Berlusconi, nel quale emergono i personaggi più inquietanti, da Dell'Utri a Cosentino, a Fitto a Verdini, da Mangano al clan Letizia e così via.

Al di fuori dei sondaggi, più o meno taroccati, tentiamo una valutazione sulla base dei dati noti: il 10% della popolazione possiede il 50% della ricchezza nazionale, e questi sono voti che vanno a Berlusconi, infatti i titolari di tali ricchezze coincidono con gli evasori fiscali. La criminalità organizzata ha un suoi apparato gerarchico che vive di malaffare, di pizzo, di ricatti, di minacce e di corruzioni, tutte !qualità nelle quali il pregiudicato Berlusconi emerge, ma tale genìa di persone, anche in questa Italia scivolata nel malaffare, non supera il 5% della popolazione, che sommato al 10%  dei grandi ricconi, forma una base elettorale del 15%, che è poi quella verso cui sta navigando celermente il pregiudicato; ce lo confermeranno le prossime interviste i i prossimi interventi pubblici, quando dovrà dichiarare le misure che intende portare avanti; e dovrà farlo perché gli viene richiesto per offrire garanzie alle varie cosche.

Di certo  dall'analisi dei sondaggi emerge da una parte la rigorosa e compatta presenza di tali comuni delinquenti, dall'altra la fuga precipitosa dal cono d'ombra di FI degli elettori meno compromessi con la criminalità organizzata.

Il superamento verso il basso della soglia del 20%  è senz'altro molto significativo, perchè tale soglia è in costante calo, come se una erosione inarrestabile selezionasse gli elettori  e ne ripulisse la fedina penale.

C’è un lato positivo, dato dagli stessi numeri; alla conta finale conosceremo la percentuale di criminali che si agita intorno al potere politico in cerca di protezione, che stanno intorno anche a candidati messi in lista proprio per raccogliere tali consensi.

 

 

Rosario Amico Roxas

925 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria